«Paghino gli amministratori e non il Comune». Ad affermarlo sono i consiglieri di opposizione a Montorio Eleonora Magno e Andrea Guizzetti dopo la condanna subita dall'ente per la vicenda di scuolabus e mense gratuiti solo per gli alunni italiani. «La vicenda nasce nel 2022 quando il Comune, con delibera di giunta, ha previsto l'esenzione per le sole famiglie residenti e con almeno un genitore di cittadinanza italiana o europea», ricordano citando i loro ricorsi al presidente della Repubblica, al Difensore civico regionale, all'Autorità garante dell'infanzia e dell'adolescenza nazionale e regionale e all'Ufficio nazionale antidiscriminazione della presidenza del consiglio dei ministri. A ciascuno dei destinatari i consiglieri hanno chiesto di intervenire «per eliminare la disposizione palesemente discriminatoria che limitava l'uguaglianza sostanziale tra persone, o meglio tra studenti, e l'accesso alla formazione in attuazione al più generale diritto allo studio, costituzionalmente sancito». Nel frattempo, contro la delibera in questione, hanno presentato ricorso anche Asgi e Arci di Abruzzo e Molise. «Solo nel corso del giudizio il Comune ha revocato la delibera e ammesso all'esenzione anche le famiglie straniere, ma il danno ormai era compiuto e il procedimento giudiziario ha seguito il suo corso», evidenziano Magno e Guizzetti, «il giudice ha accolto il ricorso, dichiarando illegittima la delibera. Di conseguenza, ha ordinato al Comune di restituire i contributi eventualmente pagati, nelle more della revoca, alle famiglie straniere, condannandolo altresì al risarcimento del danno nella misura di mille euro per ciascuna associazione ricorrente, oltre alle spese legali pari a 2.906 euro». Soldi che, secondo l'opposizione, andrebbero sborsati da sindaco e assessori.