ROMA Il filobus che passa con il semaforo rosso, a velocità sostenuta, e si scontra con un furgone della nettezza urbana. Una donna che viene sbalzata fuori dal mezzo, finisce in strada e poi viene travolta. Shirley, filippina, 49 anni, è morta ieri in ospedale a Milano. E ora per il conducente dell'Atm, estratto vivo dalle lamiere dai Vigili del fuoco, si profila l'iscrizione sul registro degli indagati per omicidio colposo e per le lesioni riportate dagli altri passeggeri. I feriti in tutto sono 17. La procura ha già disposto accertamenti sul suo telefono per verificare se fosse al cellulare mentre guidava. L'impatto violentissimo, due giorni fa è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza puntate sull'incrocio sulla circonvallazione in viale Egisto Bezzi, a Milano. E ha riacceso le polemiche sulla sicurezza dei mezzi pubblici del capoluogo lombardo, protagonisti di un mito - quello della perenne efficienza dell'Atm - crollato dopo una lunga serie di incidenti. Solo nel 2019, l'anno in cui il prezzo dei biglietti è aumentato da 1,5 a 2 euro, si sono registrate circa venti frenate anomale in metropolitana. L'ultima è di quattro sere fa, quando un convoglio della Linea 1, nella centeralissima stazione San Babila, ha inchiodato provocando una ventina di contusi.
L'INCIDENTE Due giorni fa, dopo lo scontro tra il filobus della linea 19 e il camion per la raccolta dei rifiuti dell'Amsa, i feriti sono stati una dozzina. La quarantanovenne era la più grave: i medici del Policlinico hanno definito subito le sue indizioni «irreversibili». Dichiarata la morte cerebrale, la famiglia ha dato l'assenso per gli espianti degli organi.
LA NOTA Dopo la notizia del decesso, l'Atm ha espresso «la sua profonda vicinanza ai familiari in questo momento di grande dolore». L'azienda milanese dei trasporti, dopo avere visionato i filmati di diverse telecamere, ha anche confermato che è stato il filobus a non rispettare il semaforo rosso e a causare lo scontro, e ha disposto l'apertura di un'inchiesta interna che corre parallela a quella della procura del capoluogo lombardo. «Dalla ricostruzione della dinamica emerge che il filobus non abbia rispettato la precedenza semaforica», ha spiegato infatti l'Atm in un comunicato. «Siamo pronti a prendere tutti gli opportuni provvedimenti», la conclusione dell'azienda.
I VIDEO I fotogrammi che hanno ripreso lo scontro sono agghiaccianti. Si vede il filobus arrivare a velocità sostenuta e non frenare di fronte al semaforo rosso. Nello stesso istante il camion dei rifiuti, che proviene dal lato destro, sta attraversando l'incrocio. Poi, lo scontro: il mezzo dell'Atm viene centrato in pieno, più o meno all'altezza delle porte centrali. L'impatto sembra un'esplosione: il bus viene sbalzato via dalla corsia, travolge due semafori e prosegue la sua folle corsa rovesciandosi. La vittima, invece, finisce in mezzo alla strada e viene travolta dal camion dei rifiuti.
LE REAZIONI Sul caso è intervenuto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala: «A nome della città esprimo le più sentite condoglianze ai familiari e a tutta la comunità filippina. Sono profondamente addolorato e sono conscio di dover fare sempre tutto il possibile per garantire ai miei concittadini quelle condizioni di vita dignitosa e sicura che meritano. E di sentirmi pienamente responsabile quando ciò non avviene». Ieri Sala è andato al Policlinico per incontrare la famiglia della donna e i datori di lavoro. «Shirley mi è stata dipinta come una donna straordinaria, grande lavoratrice e estremamente affidabile - ha concluso il primo cittadino - Mi ha colpito in particolare il racconto della famiglia italiana presso la quale lavorava e dell'affetto che tale racconto esprimeva. Una storia come tante, una donna immigrata che svolgeva con dedizione uno di quei lavori che sembrano ormai destinati solo a queste persone che vengono da lontano». Parla invece di «sgomento per un incidente che non doveva accadere» il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, che in un post su Facebook si stringe in «un abbraccio sincero da parte mia e di tutta Regione Lombardia ai familiari e agli amici della donna».