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Data: 16/07/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Marsilio: il caos sull'A14 si supera solo realizzando la terza corsia. Il presidente attacca il Governo Conte: risposte deboli sulle infrastrutture della nostra regione

«La società Autostrade per l'Italia mi ha risposto che non è conveniente, speriamo che ora si cambi»


L'AQUILA «Per la A14 avevo proposto la realizzazione della terza corsia, ma Aspi mi ha detto che non era possibile». Ad affermarlo è stato il presidente della Regione, Marco Marsilio nel corso di una conferenza stampa tenuta ieri all'Aquila per incalzare il governo sulle «risposte deboli» date all'Abruzzo in tema di infrastrutture e ricostruzione. Affiancato dal vice presidente e assessore regionale all'Ambiente, Emanuele Imprudente, e dal sottosegretario con delega ai Trasporti, Umberto D'Annuntiis, Marsilio ha attaccato l'esecutivo Conte, reo, secondo il governatore, di essere colpevolmente in ritardo nell'adozione di provvedimenti riguardanti questioni che, per la regione, sono di importanza strategica.
LA TERZA CORSIA SULLA A14. Per quanto riguarda la A14, dopo il nuovo grido d'allarme lanciato dai sindaci dei comuni costieri e dopo la richiesta della Lega, espressa tramite il capogruppo in consiglio regionale Pietro Quaresimale, di attivare lo stato di emergenza e di nominare una figura con poteri straordinari per risolvere il problema, Marsilio ha dichiarato di aver rilanciato, tempo fa, alla società concessionaria Autostrade per l'Italia (Aspi) la proposta di realizzare una terza corsia «perché non è possibile che da Porto Sant'Elpidio in giù si viaggi ancora su due corsie. Ma la società mi ha risposto che il progetto non era fattibile perché non conveniente dal punto di vista del rapporto costi/benefìci. Mi auguro che, con la nuova gestione (quella che seguirà all'accordo trovato ieri tra governo e famiglia Benetton, ndc), si possa cambiare registro».
TRAFORO GRAN SASSO. Alle criticità della A14, nelle ultime ore si è aggiunta anche la grana della possibile chiusura del traforo del Gran Sasso, già sfiorata lo scorso anno. Il Mit ha infatti chiesto a Strada dei Parchi di effettuare, entro il 20 novembre, verifiche di vulnerabilità sismica all'interno delle gallerie. Ma c'è il rischio che i lavori possano inquinare la falda acquifera. Per evitarlo, andrebbe interrotta l'erogazione idrica. La Asl di Teramo, però, si è messa di traverso, chiedendo di rinviare tutto alla fine dell'estate per non avere problemi di approvvigionamento idrico lungo la costa. Qualche giorno fa si è svolto un incontro tra tutti gli attori interessati ma non si è trovata la quadra e ora c'è chi paventa la possibilità che possa giungere in Prefettura una richiesta di chiusura. «Sarebbe un colpo mortale» ha detto Marsilio, «martedì ho chiamato il ministro delle Infrastrutture, che però non ne sapeva niente. Dobbiamo registrare che c'è un conflitto tra strutture dello Stato e in tutto ciò il Governo non ha ancora creato la struttura di missione che dovrebbe affiancare il commissario Gisonni».
ALTA VELOCITÀ ROMA-PESCARA. Marsilio ha parlato anche del progetto dell'alta velocità ferroviaria Roma-Pescara. «In realtà», ha osservato Marsilio, «quello annunciato da Conte è a mala pena un potenziamento, che sfrutterebbe fondi già programmati. Non c'è nulla di nuovo. Con il tavolo inter-istituzionale partecipato anche dalla Regione Lazio e dal ministero dei Trasporti, abbiamo elaborato invece un progetto che garantirebbe tempi di percorrenza tra Roma e Pescara di due ore. Ma il governo dovrebbe assicurare le risorse».
RICOSTRUZIONE. Marsilio ha richiamato l'attenzione di Conte anche sulla ricostruzione: «Non è possibile che gli interventi siano sempre rinviati al "prossimo decreto". Ci era stato detto che le nostre richieste sarebbero state accolte nel decreto Semplificazioni ma so già che non sarà così. Il tempo è scaduto».
MARCOZZI. «"Se le autostrade italiane e abruzzesi versano in condizioni di fatiscenza e le relative tariffe sono tra le più alte d'Europa, Marsilio dovrebbe assumersene personalmente la responsabilità e chiedere scusa ai cittadini, per aver votato, nel 2008, il decreto legge salva-Benetton», commenta la capogruppo dei Cinque Stelle in consiglio regionale, Sara Marcozzi.

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