Marchio Alitalia, flop dell'asta Ita non parteciperà alla gara. Il cda della newco considera fuori mercato il prezzo di 290 milioni indicato dai commissari. Proteste e blocchi stradali a Fiumicino otto agenti feriti nella manifestazione
Difficile che altre compagnie aeree entrino in lizza per comprare il brand. Verso un ribasso del bando
ROMA Asta deserta per il marchio Alitalia. Il cda di Ita, che si è riunito ieri mattina sotto la presidenza di Alfredo Altavilla, avrebbe deciso di non partecipare, almeno per ora, al bando per rilevare lo storico brand tricolore. Nessuna comunicazione ufficiale, ma l'orientamento chiaro. Troppo alto il valore di 290 milioni proposto dai commissari straordinari che gestiscono la vecchia Az. Una cifra considerata dalla newco irrealistica e completamente fuori mercato». Non in linea quindi con il piano di sviluppo strategico della società che punta ad investire i 700 milioni stanziati dallo Stato sopratutto per rinnovare la flotta. Fumata nera quindi in attesa che l'amministrazione straordinaria abbassi le pretese o riesca a trovare in extremis, c'è tempo fino al 4 ottobre, un pretendente pronto a sborsare quanto richiesto. Difficile però immaginare chi accetterà questa sfida. Anche alla luce del fatto che tutte le compagnie aeree, colpite duramente dalla crisi legata alla pandemia, faticano a rialzarsi e non sono disposte a largheggiare nelle spese, tanto più per un brand. In Ita, che ci tiene comunque a conservare la storica livrea tricolore, hanno comunque pronto un piano B nel caso in cui il logo Alitalia finisca altrove. GLI STIPENDI Ieri, nel giorno dello sciopero del trasporto aereo che ha cancellato quasi tutti i voli Alitalia, nuove proteste per chiedere all'azienda di tornare indietro sul fronte del regolamento aziendale. Regolamento che prevede l'azzeramento per tutti dell'anzianità aziendale e un premio di produzione che verrà riconosciuto solo nel 2022 se, come auspica la compagnia, Ita decollerà sul vento della ripresa del trasporto aereo. Per gli stipendi di piloti e assistenti di volo il taglio, guardando le tabelle del nuovo regolamento aziendale che Il Messaggero ha potuto consultare, è in media del 33% con punte oltre il 40%, sopratutto se si considerano una serie di indennità riconosciute dalla vecchia Alitalia ma non ricomprese nello schema voluto dalla newco o quanto meno decurtate in attesa proprio del premio di produzione. Tagli alle ferie, 8 giorni in meno in media, e ai riposi. Nella premessa allegata al regolamento è scritto nero su bianco che le linee guida troveranno «applicazione sino alla eventuale finalizzazione del percorso di condivisione della disciplina collettiva applicabile al personale di Ita e, sino a quel momento, potrà essere in qualsiasi momento unilateralmente integrato dalla Compagnia». Guardando le tabelle sulle retribuzioni si osserva che la paga base, con zero anzianità, è per un pilota di 854 euro, a cui si aggiungono 1.465 euro di indennità di volo, sempre lordi, a cui bisogna aggiungere l'indennità di volo oraria (22 euro) più un superminimo che parte però dal 4 anno, di 15 euro. Complessivamente quindi un pilota con molta attività di volo porterebbe a casa meno di 2.500 euro netti. In fondo alle classifiche tra le compagnie europee. LE PROSSIME MOSSE La protesta è continuata con oltre 500 lavoratori che hanno manifestato a Fiumicino. La Fit-Cisl insieme a Cgil e Uil, hanno rinnovato l'invito al governo ad intervenire e rispondere positivamente agli appelli dei partiti di opposizione e maggioranza. Venerdì prossimo l'atteso confronto tra sindacati e ministero del lavoro sulla cassa integrazione dei dipendenti Alitalia. Possibile un prolungamento di almeno 4 anni.
Proteste e blocchi stradali a Fiumicino otto agenti feriti nella manifestazione
ROMA La giornata di passione dei lavoratori Alitalia al Leonardo da Vinci è sfociata ieri in proteste e momenti di tensione con le forze dell'ordine, quando una parte del corteo dei duemila dipendenti che manifestavano al terminal 3 delle Partenze dello scalo capitolino, ha improvvisamente deviato il percorso autorizzato e ha occupato l'autostrada Roma-Fiumicino. Otto gli agenti feriti, letteralmente travolti dalla folla che ha forzato lo spiegamento, in pratica l'intera squadra del I Reparto Mobile di Roma. Il traffico è andato in tilt per tre ore, i dipendenti di Alitalia, in rotta contro il piano industriale di Ita, si sono seduti sull'asfalto della carreggiata in direzione dell'aeroporto romano ed è iniziata la mediazione prima di fare dietro-front. Nel frattempo alcuni passeggeri che rischiavano di perdere i voli, sono scesi dalle auto e dai taxi rimasti bloccati, per cercare di raggiungere a piedi l'aeroporto. Per loro Adr ha dovuto mettere a disposizione delle navette a cui è stato concesso un varco. «Ci siamo trovati di fronte a quel fiume di lavoratori da soli, abbiamo tentato di contenerli mettendo avanti gli scudi, ma ne allontanavi uno e ti venivano addosso in dieci: ci strattonavano, cercavano di levarci lo sfollagente. Eppure avevamo segnalato che eravamo pochi lì davanti, ma non è bastato», racconta Armando Catese, uno dei feriti, sindacalista di Italia Celere. Il poliziotto, ieri sera, era ancora al pronto soccorso dell'ospedale Aurelia Hospital insieme con i colleghi, tutti medicati per contusioni e distorsioni. Il primo referto emesso dai medici parlava di dieci giorni di prognosi. LE DENUNCE Al vaglio di Digos e polizia scientifica ci sono già alcuni video e presto scatteranno le prime denunce per resistenza, lesioni a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio, a carico dei manifestanti più violenti. Dopo il blitz è andata in onda una lunga mediazione con la polizia. La Questura di Roma, ieri, ha tenuto a precisare che «non c'è stata alcuna carica contro i lavoratori». Man mano la tensione è stemperata, il corteo è rientrato nell'area del terminal, alla spicciolata, nel primo pomeriggio, i manifestanti hanno ripreso le auto e sono tornati a casa. Ma non senza fare rimbalzare dai megafoni la promessa: «Quello che abbiamo fatto oggi è solo l'inizio, da domani (oggi, ndr) occuperemo tutta Roma se il Governo non ci riceve». Le proteste sono coincise con lo sciopero nazionale del Trasporto aereo, che ha visto «un'adesione molto alta, con punte del 100% in alcuni aeroporti», come sottolineano i sindacati. Presidi e sit-in si sono tenuti anche negli aeroporti milanesi di Malpensa e Linate. A Roma i manifestanti si erano dati appuntamento alle 10 di fronte alle Partenze. Dovevano rimanerci fino alle 14. Ma hanno ottenuto di potere sfilare in un mini-corteo lungo l'anello del terminal, quando sono passati accanto alla Roma-Fiumicino, è partito il blitz.
|