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Data: 04/09/2019
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

M5S, plebiscito per il governo oggi Conte al Colle con la lista. Il via libera schiacciante su Rousseau Giuramento già nel pomeriggio o domani

Per tutta la notte l’ultima trattativa sui nomi. Orlando resta fuori, sarà vicesegretario unico Ma tra le correnti è battaglia sui ministri. Salvini: ingenuo, ho sottovalutato la fame di potere


ROMA Alle 19.25 il blog dei 5 Stelle pubblica il risultato della consultazione online sulla piattaforma Rousseau: hanno votato in 79.534 (su 117.194 iscritti) e il 79,3 per cento ha detto sì al nuovo governo rosso-giallo guidato da Giuseppe Conte. L'ultimo ostacolo per il superamento della crisi appare superato, nella notte proseguono le trattative, ma ora la strada appare in discesa, perché Luigi Di Maio ha rinunciato alla pregiudiziale del posto di vicepremier e si avvia al ministero degli Esteri. Questa mattina Giuseppe Conte andrà al Quirinale a sciogliere la riserva con la lista dei ministri, mentre il giuramento del nuovo governo avverrà tra questo pomeriggio e domani.
Commenta Luigi Di Maio, che alle 19.30 convoca la stampa: «Ora si tagliano i parlamentari - spiega - siamo d'accordo a votare la misura nel primo calendario utile, questo significa che diventa legge. Nella stessa legge c'è un periodo transitorio di 6 mesi che è stato ideato nella riforma perché si devono mettere a posto alcune cose, per esempio il regolamento del Senato».
TRATTATIVAIl leader M5S poi lancia un monito all'ex amico Matteo Salvini: «L'esperienza di questo agosto deve essere un monito per tutti coloro che credono di poter utilizzare il consenso degli italiani per giochi di partito. Alla fine gli italiani ti puniscono sempre. E la storia pure». Mentre parla Di Maio, il leader del Pd, Nicola Zingaretti, scrive su Facebook: «Con la chiusura del lavoro programmatico si è fatto un altro passo avanti per un governo di svolta. Ridurre le tasse sul lavoro, sviluppo economico, green economy, rilancio di scuola, università e ricerca, modifica radicale dei decreti sicurezza. Ora andiamo a cambiare l'Italia». Tutto risolto? Non proprio, la notte è lunga e Giuseppe Conte si chiude dentro una stanza insieme alle delegazioni del Pd e del Movimento 5 Stelle fino a tardi per limare la squadra e sciogliere gli ultimi nodi. Partiamo dai numeri: nel governo giallo-verde c'erano 10 ministri M5S, 7 leghisti; nel nuovo esecutivo il rapporto tra pentastellati e dem sarà di 8 a 8.
Cosa non torna? Per esempio chi deve essere il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che Conte vuole scegliere in prima persona senza subire pressioni. Lui propende per Roberto Chieppa, ma resta sempre sul tavolo l'ipotesi del 5 Stelle Vincenzo Spadafora. E poi c'è il ministero dello Sviluppo economico conteso tra 5 Stelle e Pd, c'è la Sanità, ci sono tutti gli equilibri da trovare. Per Conte è una lunga notte, anche se sia tra i Dem sia tra i pentastellati traspare ottimismo. Anche perché quel 79 per cento e passa di sì sulla piattaforma Rousseau per il M5S rappresentano una spinta potente ad andare avanti. A metà pomeriggio Graziano Delrio aveva spiegato: «Il lavoro sul programma è praticamente finito. Abbiamo lavorato su argomenti specifici: le città, l'agricoltura, le piccole e medie imprese. Insomma si sta facendo un lavoro serio». E Matteo Renzi, il primo a fermare il treno in corsa delle elezioni anticipate auspicando l'alleanza con i 5 Stelle, osserva: «A me costa un sacco fare l'accordo, mi fa rosicare, non dico che bello!, sarà lo stesso per il M5s. E non dimentico offese e insulti. Ma se serve all'Italia si fa».
CENTRODESTRAE Salvini? Alle 19.45, anche lui in contemporanea con la conferenza stampa di Di Maio, il leader della Lega si affida alla solita diretta su Facebook, un po' la sua coperta di Linus, e spiega: «Volevo il voto, sono stato ingenuo, ma avevo sottovalutato fame di potere. Nasce un governo degli orrori, un governo solo contro Salvini, è un governo dei perdenti e dei poltronari. Da oggi sarò più positivamente incazzato di prima, ci prepariamo a riprenderlo per mano questo Paese, non andate lontano, non siete d'accordo su niente». Laconico il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi: «Voto Rousseau scontato, nasce esecutivo ultrasinistra».

Orlando resta fuori, sarà vicesegretario unico Ma tra le correnti è battaglia sui ministri

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