Data: 08/12/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Lotta al caro pedaggi: i sindaci chiedono aiuto ai parlamentari Oltre cento primi cittadini hanno chiesto di incontrare i deputati e i senatori abruzzesi e laziali
Corsa contro il tempo per evitare il salasso che è stato annunciato a partire dal primo gennaio 2022 AVEZZANO I sindaci di Abruzzo e Lazio chiamano a raccolta senatori e onorevoli per bloccare il rincaro dei pedaggi autostradali di A24 e A25. È una battaglia sul filo del rasoio quella che il comitato formato da 112 primi cittadini e capeggiato dal sindaco di Carsoli, Velia Nazzarro, sta portando avanti per chiedere di bloccare l'aumento del 36% dei ticket a partire dal primo gennaio 2022. Il dialogo con il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, la protesta davanti al ministero e poi la presa di posizione dei presidenti della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, e Lazio, Nicola Zingaretti, finora non sono riusciti a fermare il paventato aumento. Per questo i sindaci dei territorio di confine hanno deciso di rivolgersi a senatori e onorevoli delle due regioni. Lo scorso 28 ottobre il comitato è stato ricevuto dal ministro Giovannini e, successivamente, il 24 novembre dal vicecapo di gabinetto, «in attesa della conferma per un nuovo incontro il 13 dicembre».«Siamo impegnati dal 3 gennaio 2018 nella battaglia contro il "caro pedaggi" e per la sicurezza dell'autostrada A24 e A25», hanno precisato i sindaci nella lettera indirizzata ai rappresentanti di Abruzzo e Lazio alla Camera e al Senato, «le nostre richieste sono state ascoltate soltanto in parte e la problematica ancora non è stata risolta definitivamente per cui vi chiediamo un incontro per il 14 dicembre per esporre dettagliatamente l'intera vicenda e sollecitare, tutti insieme, l'adozione di un provvedimento da parte del governo che sia in grado di evitare il rincaro dei pedaggi di circa il 36% dal primo gennaio 2022». Secondo i primi cittadini di Abruzzo e Lazio, ai quali in questi ultimi mesi si sono uniti anche ai rappresentanti degli autotrasportatori colpiti in prima persona da questi possibili rincari, l'aumento del ticket autostradale sarebbe «insostenibile per le tasche dei cittadini e incompatibile con il fragile tessuto sociale e produttivo che caratterizza le zone più interne e periferiche di questa parte dell'Italia centrale già duramente colpita dai tragici eventi sismici. Un territorio da sempre, in lotta contro lo spopolamento dei centri abitati, l'impoverimento dei redditi delle famiglie e l'arretramento della competitività delle imprese. Quotidianamente, per lavoro, per mancanza di servizi sanitari, di strutture scolastiche, migliaia di cittadini sono costretti al pendolarismo autostradale non avendo, in molti casi, una valida alternativa su rotaie». L'unica soluzione, quindi, è riuscire a intervenire per stoppare l'ennesimo salasso e lavorare, insieme agli enti preposti per garantire la sicurezza delle autostrade. «Nonostante le numerose promesse ricevute, con il trascorrere dei giorni, la sensazione di essere ancora in "alto mare" si concretizza sempre di più», ha concluso il comitato dei primi cittadini di Abruzzo e Lazio impegnati da quattro anni nella lotta per bloccare una volta per tutti gli aumenti dei pedaggi della autostrade gestite dal concessionario Strada dei parchi, «per tale motivo, appare necessario unire le forze e sostenere tutti insieme una battaglia di civiltà, per i nostri territori».
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