Data: 22/04/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Linea ferroviaria, ok del ministero Chieti si unisce alla mobilitazione Parte la protesta trasversale dei sindaci abruzzesi dopo la bocciatura delle modifiche progettuali
Il Comune incarica l'ufficio legale contro la velocizzazione: «Impatta con case e attività economiche» CHIETI Chieti si unisce alla mobilitazione trasversale dei Comuni interessati dal raddoppio della linea ferroviaria Pescara-Roma e contesta il giudizio positivo del ministero alla compatibilità ambientale del primo lotto del progetto di fattibilità tecnico economica sulla velocizzazione della linea ferroviaria Roma-Pescara. Sotto accusa i decreti del 5 aprile scorso del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica - Direzione generale, che hanno chiuso il procedimento di Valutazione d'impatto ambientale dando di fatto il via libera alla realizzazione del raddoppio della tratta interporto d'Abruzzo-Manoppello nella sua stesura originaria. «Si tratta di una questione di contenuto e principio», spiegano il sindaco Diego Ferrara e il presidente della commissione consiliare speciale per la Ferrovia, Vincenzo Ginefra, «perché la Via positiva che il Ministero ha riconosciuto all'opera non tiene assolutamente conto della voce dei territori, delle alternative alla formulazione più impattante del progetto, dell'apertura alle istanze della cittadinanza e dei cittadini che non possono essere sottovalutate o, peggio, ignorate come sta accadendo. Bisogna riconoscere al territorio la sua importanza, perché questa opera possa esprimere tutto il potenziale positivo che ha e non venga percepita solo come un danno». Il progetto così come è formulato «impatta con attività economiche e residenze private», aggiungono il sindaco e Ginefra, scegliendo di unirsi nella mobilitazione anche ad amministrazioni di diverso colore politico. «Sindaci con i quali abbiamo fatto un percorso sinergico e continueremo a farlo», precisano, «mettendo insieme le forze anche su questo fronte. Sentiremo i Comuni e il nostro ufficio legale per comprendere come agire, di certo non staremo con le mani in mano». «Pensavamo che con la mediazione della Regione si potesse arrivare a una giusta mediazione», concludono, «prendiamo atto che così non è stato e non possiamo che individuare ogni mezzo di natura tecnico-giuridica a tutela del territorio».
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