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Data: 27/10/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Legnini: «Rfi fuori dal treno a idrogeno L'Aquila-Sulmona» Emergono problemi sui siti di stoccaggio, il progetto rallenta Ma a Bussi la produzione del combustibile a impatto zero

L'AQUILA Si parla di idrogeno e la bomba, ovviamente in senso figurato, arriva proprio alla fine: l'arrivo del treno a idrogeno sulla tratta Sulmona-L'Aquila-Rieti sta rallentando. Si stava discutendo di "Idrogeno per lo sviluppo sostenibile del territorio" nel convegno promosso dall'Università dell'Aquila, Festival dello sviluppo sostenibile 2022, Agenzia italiana sviluppo sostenibile (Asvis) e Rete università italiane per lo sviluppo sostenibile (Rus). Al tavolo dei relatori Lelio Iapadre, prorettore allo sviluppo sostenibile dell'Università, Giovanni Lolli per Asvis e presidente dell'associazione Circolarmente. Tra gli interventi quello di Roberto Aloisio del Gssi e di Gino D'Ovidio, direttore del centro di ricerca di trasporti e mobilità per l'Università. Domenico Greco, presidente e amministratore delegato della Società di chimica di Bussi, aveva appena annunciato HydroRec. L'idrogeno che arriva dall'idrolisi usata per una miriade di prodotti nel progetto messo a punto a Bussi viene recuperato e valorizzato come materia prima, ma anche come vettore energetico e combustibile per veicoli a impatto ambientale quasi nullo. Perché l'idrogeno di Bussi è addirittura "verde", viene prodotto grazie all'energia della centrale idroelettrica a monte dell'abitato. In chiusura di convegno è toccato al commissario per la ricostruzione 2016 Giovanni Legnini parlare delle nubi che gravano sul progetto di far viaggiare un treno alimentato a idrogeno sulla tratta ferroviaria Sulmona-L'Aquila-Terni. «Il progetto era approdato nella cabina coordinamento e avevamo già emesso le ordinanze necessarie», ha detto Legnini, «a giugno però Rfi ha mostrato perplessità, tanto che si è sfilata dal progetto di realizzazione degli impianti di stoccaggio. Dopo tantissimi incontri», ha proseguito Legnini, «Rfi ha frapposto ragioni legate alle incertezze sulla sicurezza sui siti di produzione, stoccaggio e rifornimento. Come cabina di coordinamento della ricostruzione del Centro Italia, avevamo indicato chiaramente Sulmona, L'Aquila e Terni come siti, ma Rfi ha deciso di togliere L'Aquila. Così facendo», ha proseguito il commissario, «Sulmona e Terni sono fuori Cratere sismico, e quindi noi non possiamo più intervenire con la nostra quota di finanziamento, che era di 50 milioni di cui 28 per l'acquisto dei treni e 22 proprio per i siti». Addio al treno ad idrogeno? Legnini ha ancora qualche speranza: «C'è un nuovo Governo, ci incontreremo e troveremo una soluzione».


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