Data: 30/10/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Le tre vie per andare in pensione Da Quota 102 ai lavori usuranti Il nuovo elenco con altri 23 mestieri e professioni per chi può lasciare il posto già dal 2022
Dal 2022 si potrà uscire dal lavoro con 64 anni d'età e 38 di contribuzione. Una Quota 102 "secca" che resterà in vigore dodici mesi, con la possibilità di richiedere l'assegno pensionistico anche successivamente. Ma che non sarà vincolante per i lavoratori delle piccole e medie imprese in crisi che potranno andare in pensione con 62 anni d'età grazie a un apposito Fondo con un budget di 200 milioni l'anno per il prossimo triennio. Confermate anche Opzione donna e l'Ape sociale, che si arricchisce di ulteriore 23 categorie di professioni gravose, che consentono l'uscita anticipata dal mondo del lavoro. Questo è il quadro che naturalmente è soggetto a modifiche nelle fasi che mancano all'approvazione finale della legge di Bilancio, cioè Senato e Camera.
QUOTA 102. È il pilastro della Riforma pensionistica contenuta a pagina 25 della manovra che ha superato la prima tappa, quella del Consiglio dei ministri. La cifra 102 è la somma data dai 64 anni di età a cui si aggiungono i 38 di contribuzione. Requisiti che vanno maturati entro il prossimo anno, ma il diritto conseguito entro il 31 dicembre 2022 può essere esercitato anche successivamente. Un primo passo, come confermato dal premier Mario Draghi, per la transizione verso un graduale ritorno alla soglia dei 67 anni della legge Fornero e il ritorno al metodo contributivo. «I requisiti di età anagrafica e di anzianità contributiva sono determinati in 64 e 38 anni per i soggetti che li maturano nell'anno 2022», si legge nella manovra nella parte in cui conferma il passaggio da Quota 100 a Quota 102. E non solo. «Il diritto conseguito entro il 31 dicembre 2022 può essere esercitato anche successivamente. In sede di prima applicazione, entro il 28 febbraio 2022, il relativo personale a tempo indeterminato può presentare domanda di cessazione dal servizio».Con la fine dell'anno, va in archivio Quota 100, non rinnovata in quanto troppo onerosa, che consentiva l'anticipo pensionistico con 62 anni di età e 38 di contributi.
OPZIONE DONNA. Viene confermata l'estensione di un anno di Opzione donna.«Il trattamento pensionistico», si legge nel testo, «è riconosciuto nei confronti delle lavoratrici che entro il 31 dicembre 2021 hanno maturato un'anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni e un'età pari o superiore a 60 anni per le lavoratrici dipendenti e a 61 anni per le autonome».Opzione donna è un trattamento pensionistico calcolato con il sistema contributivo ed erogato, a domanda, alle lavoratrici dipendenti e autonome che abbiano maturato i requisiti previsti dalla legge entro il 31 dicembre 2020, termine slittato di un anno con la proroga. Il trattamento pensionistico si ottiene a 12 mesi dalla data di maturazione dei requisiti, nel caso in cui la pensione venga liquidata a carico di lavoratrici dipendenti. Sono, invece, 18 nel caso in cui la pensione riguardi le lavoratrici autonome.
APE SOCIALE. Viene prorogata fino al 31 dicembre 2022, anche l'Ape sociale estesa a nuove categorie di lavori gravosi per i quali sarà possibile, a fronte di 36 anni di contributi, gli ultimi dei quali impegnati in attività "faticose", chiedere al compimento dei 63 anni l'indennità di accompagnamento alla pensione, la cosiddetta Ape sociale. L'indennità è erogata per 12 mensilità l'anno a partire dai 63 anni fino all'accesso alla pensione di vecchiaia vera e propria. Il trattamento di accompagnamento alla pensione viene garantito dalla Stato ed erogato dall'Inps a lavoratori dipendenti pubblici e privati, autonomi e iscritti alle gestioni separate in stato di difficoltà, che chiedono di andare in pensione a 63 anni. Si tratta di lavoratori disoccupati senza Naspi o che assistono un genitore, un figlio o un coniuge non autosufficienti, invalidi civili e lavoratori impiegati in settori usuranti. Dal 2018 l'elenco dei lavori gravosi si è andato allargando: nell'ultima manovra sono state aggiunte 23 categorie.
NUOVI LAVORI USURANTI. Nell'elenco troviamo: docenti di scuola primaria e dell'infanzia, tecnici della salute, addetti alla gestione dei magazzini, professioni qualificate nei servizi sanitari e dei servizi personali, operatori della cura estetica, artigiani e agricoltori, conduttori di impianti per l'estrazione dei minerali, per la lavorazione di metalli, vetro e legno. Operatori di macchinari e impianti per la raffinazione del gas, conduttori di impianti per la produzione di energia termica, di mulini, di forni, operai addetti al montaggio, operatori di macchinari fissi in agricoltura, conduttori di macchinari mobili e di sollevamento, personale addetto alla consegna merci e ai servizi di pulizia di uffici, alberghi, navi, ristoranti, portantini, professioni non qualificate nell'agricoltura e nella manifattura. lnfine c'è il Contratto di espansione, che consente lo scivolo pensionistico fino a 5 anni favorendo il turnover in aziende in fase di riorganizzazione. Questo strumento viene esteso agli anni 2022 e 2023, ma solo per i lavoratori di imprese con almeno 50 dipendenti.
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