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Data: 30/04/2020
Testata Giornalistica: CORRIERE DELLA SERA
    CORRIERE DELLA SERA

Le aziende dei trasporti e il nodo dei controlli

L’ennesima frattura con la Regione Lombardia si consuma da due giorni sulle regole di comportamento da seguire sui mezzi pubblici (autobus, treni, tram e metropolitane) e su chi debba effettuare i controlli. Ieri è stato un alternarsi di dichiarazioni che non lasciano ben sperare su un'efficace partenza della fase 2, dal 4 maggio. All'allegato 9 del Dpcm del 26 aprile c'è l'obbligo di distanziamento di un metro tra i passeggeri e l'uso della mascherina per i circa 500mila lavoratori che torneranno in servizio da lunedì nell'edilizia e nel manifatturiero. Secondo i vertici di Atm di Milano, e di Trenord, la controllata paritetica tra Regione Lombardia e Trenitalia, sui mezzi «è impossibile il distanziamento» e l'uso della mascherina, secondo l'ad Marco Giovanni Piuri «è di per sé sufficiente» in assoluta sicurezza. Il governo non è dello stesso avviso, ma è chiaro che così la capacità di posti sui mezzi pubblici scende tra il 3o e il 40% rispetto al totale determinando il crollo dei ricavi. Andrea Gibelli, presidente di Asstra, l'associazione di aziende del trasporto locale, ritiene necessario un intervento per ridefinire l'equilibrio economicofinanziario delle aziende appese a contratti di servizio con gli enti locali diventati non più sostenibili. Ieri la ministra dei Trasporti Paola De Micheli, è intervenuta alla Camera e ha rassicurato sulle misure che il governo prenderà nel prossimo decreto con la costituzione di un fondo che ristori i mancati proventi. Potenziando la mobilità alternativa, come l'uso della bicicletta, con un «bonus da 200 euro». Ma non è chiaro ancora chi dovrà fare i controlli. Ci si appellerà al senso di responsabilità di tutti, ma potrebbe non bastare. Da Roma l'Atac ha rilevato «l'impossibilità che siano le aziende a farsi carico di verificare il distanziamento e le mascherine». Per 1.400 bus e 8 mila fermate, oltre a quelle della metropolitana, servirebbero 5 mila unità in più, che l'azienda non può sobbarcarsi.


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