Data: 24/03/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Le associazioni unite sulle vertenze urbane «Chiediamo ascolto» Domani alle 11 in piazza Sacro cuore la manifestazione "Non nella mia città" Dalla strada parco a viale Marconi al piano del verde i nodi sul tavolo, appello al comune per un confronto
«Scendiamo in piazza per chiedere ascolto, quello che la democrazia partecipativa dovrebbe favorire per legge e che questa amministrazione ci ha invece negato». Mai tanti soggetti diversi sono stati uniti su una stessa posizione. Sono quaranta le associazioni che domani alle 11 si ritroveranno in piazza Sacro Cuore per un sit in dal titolo "Non nella nostra città". Ognuna con una vertenza aperta nei confronti del Comune. A presentare l'iniziativa c'erano ieri Massimo Palladini per Italia nostra, ancora scottato - insieme con Simona Barba delle Pine,e Alberto Colazilli del Conalpa e a Giulio De Collibus dell'Archeoclub - dal taglio dei pini al Circolo canottieri. «Manca un piano condiviso del verde pubblico, lo dimostra il taglio di alberi in diverse strade del centro sostituiti con piante che poco hanno a che fare con l'arredo urbano, vedi i bambù in via Chieti, mentre si rinuncia ai pini che sono elemento identitario di Pescara. In mancanza di chiome verdi per fare ombra, la città sarà sempre più assolata e con asfalti arroventati» è stato osservato da Colazilli.
C'era Maurizio Biondi per il comitato Strada parco bene comune che si batte in difesa della Strada parco ovvero ex corridoio verde destinato a riaccogliere un mezzo di trasporto pubblico: «Hanno festeggiato trent'anni fa la liberazione dalla ferrovia e adesso vogliono metterci il filobus» ha detto Biondi evidenziando il paradosso. C'era Franco Pasetti del comitato Salviamo viale Marconi per una delle battaglie più sentite in città, soprattutto dai commercianti che a causa delle quattro corsie (con due preferenziali dei bus) hanno visto cancellate decine di posti auto a scapito delle loro attività oggi in crisi profonda. Chiede più ascolto e confronto anche Filippo Catania, presidente di Fiab Pescarabici, l'unico ieri a sottolineare un ottimo rapporto di collaborazione con l'assessore alla mobilità Luigi Albore Mascia, «artefice di una politica di grande espansione per piste ciclabili e sharing mobility» ma pronto a dibadire che «molto di più e di meglio si può fare per evitare errori grossolani, come quelli della pista di viale Regina Margherita appena riqualificata». Un posto al tavolo è andato di diritto ieri ad Alessandra De Nardis, tra i protagonisti del recente doppio braccio di ferro dei residenti di via della Fornace Bizzarri, così come quelli di San Silvestro spiaggia riuniti in comitati a difesa di due spazi verdi sui quali l'amministrazione comunale ha deciso di realizzare in un caso un asilo e nell'altro una casa di comunità Asl. I residenti di via Fornace Bizzarri hanno conseguito una prima vittoria al Tar e analogo percorso potrebbe essere intrapreso dal comitato per il Parco 8 Marzo.
MAGGIORANZA DIVISA - Tra l'altro sul Parco 8 Marzo, a sorpresa, la maggioranza si è spaccata ieri in commissione abbandonando i lavori: «La riunione serviva a produrre gli atti per riportare la delibera lunedì in consiglio comunale - ha riferito la capogruppo M5s Erika Alessandrini - ma quando è emerso che oltre alla casa di comunità si vorrebbe aggiungere anche un centro di salute mentale, gli stessi consiglieri della maggioranza hanno preso le distanze lasciando la seduta». A Pescara «c'è un problema grave di inagibilità democratica e mancanza di prospettiva, ogni scelta è stata calata dall'alto ovvero dalle stanze degli uffici, con consulenti interpellati per complimentarsi del lavoro svolto - ha detto l'architetto Palladini -. Siamo la cittadinanza attiva e chiediamo partecipazione» è l'appello reiterato. Domani lo ripeteranno in piazza, con una passeggiata (forse) fino alla Nave di Cascella.
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