Data: 19/09/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Lavoro, piazza stracolma per "svegliare" la Regione A Teramo la manifestazione per lanciare l'appello sui fondi che ci darà l'Europa I tre sindacati, Cgil, Cisl e Uil, fanno quadrato intorno ai dipendenti Betafence
TERAMO In piazza per protestare contro un contesto nazionale ma soprattutto regionale «condizionato da un immobilismo politico, che non lascia intravedere un impegno concreto rispetto alla necessità di operare scelte condivise in questa fase molto difficile per l'Abruzzo». Ieri a Teramo le segreterie regionali delle tre sigle confederali, rappresentate da Carmine Ranieri per la Cgil , Michele Lombardo per la Uil e Riccardo Gentile per la Cisl, sono tornate a rivendicare la necessità di un confronto sulla destinazione dei ricchi fondi che potrebbero arrivare in Abruzzo tra la programmazione europea 2014/2020 e la nuova 2021/2027, le risorse del Recovery fund, del Sure ed eventualmente del Mes. Una concertazione che fino ad oggi è mancata e che i rappresentanti dei lavoratori ritengono assolutamente indispensabile per uscire da una crisi del lavoro, economica e sociale che definiscono senza precedenti. CONTRO LA REGIONE. «In Abruzzo il mercato per ora non riparte - ha evidenziato Ranieri - un'indagine di Unioncamere stima per settembre un quarto di nuovi assunti in meno. Una condizione non più sostenibile e che richiederebbe un lavoro più attento e più utile delle nostre istituzioni». E sui rimborsi a fondo perduto per le imprese della Giunta Marsilio dice: «Sono pervenute 46.055 istanze, ne sono state selezionate automaticamente 22.424 tutte arrivate il primo giorno e ai beneficiari sono stati concessi contributi davvero "simbolici" (tra i 750 e 1000 euro) - ha aggiunto - che di certo non vanno a sostenere in maniera sostanziale e sostanziosa le difficoltà economiche che le piccole imprese hanno riscontrato a seguito dell'emergenza Covid». L'OCCUPAZIONE. Eppure, come evidenziato da Lucio Petrongolo, segretario della Cisl di Chieti, l'Abruzzo è stata la regione maggiormente colpita di tutto il Mezzogiorno. "In Abruzzo alle unità produttive interessate dal blocco è riconducibile quasi il 60% del valore aggiunto prodotto - ha evidenziato - Le aspettative delle imprese manifatturiere abruzzesi sull'andamento del fatturato nell'anno in corso sono marcatamente peggiorate rispetto ai risultati registrati a consuntivo nel 2019 e nel settore delle costruzioni il numero di ore lavorate si è più che dimezzato nel mese di marzo, in concomitanza con i primi provvedimenti di chiusura dei cantieri" E se il sistema creditizio regionale, sempre secondo i dati resi noti dal sindacato, fa registrare una concessione di credito complessivo pari al -9%, non va meglio per quanto riguarda i dati occupazionali soprattutto per i dipendenti con l'Abruzzo al primo posto fra quelle con dati peggiori nel primo trimestre del 2020. «Nel 4° trimestre del 2019 gli occupati erano 500.000 - ha aggiunto Petrongolo - nel 1° trimestre 2020 sono diventati 478.000 con una flessione di 22.000 posti di lavoro. Un decremento del 4,5% degli occupati. E la grande distribuzione rischia di scomparire dall'Abruzzo».
VERTENZA BETAFENCE. Che la manifestazione regionale si sia svolta a Teramo non è un caso. La provincia teramana rappresenta infatti una sorta di simbolo in quanto cerniera tra costa e aree interne, espressione di tutte le problematiche della ricostruzione ed esprime alcune delle principali vertenze tra le quali quella della Betafence di Tortoreto, i cui lavoratori erano presenti in piazza con una propria delegazione. Delegazione che la prossima settimana andrà a Roma, sotto palazzo Chigi, per chiedere l'impegno del premier Giuseppe Conte e la convocazione del tavolo ministeriale.
LE SOLUZIONI. Tante le richieste dei sindacati, che vanno da una politica industriale che stimoli le aziende a restare in Abruzzo o che in alternativa sia capace di portare in regione «nuovi soggetti imprenditoriali, seri ed affidabili», un confronto sul rilancio dell'automotive alla luce dell'innovazione green, sull'utilizzo dei soldi del Recovery fund per la filiera dell'auto, sul rilancio dell'area di crisi della Val Vibrata con bandi più appetibili, sulla redazione di progetti finalizzati al finanziamento delle opere di adeguamento di quelle infrastrutture come autostrada, ferrovia, Porti, banda ultra-larga tanto necessarie per la crescita dell'Abruzzo. «Tutte le risorse dell'Europa devono essere spese positivamente», tira le somme il segretario nazionale della Uil Domenico Proietti, «occorre un piano per il lavoro, procedere a una riforma fiscale. La scuola è un altro elemento centrale, così come serve rinnovare il servizio sanitario nazionale».
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