Data: 19/09/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Lavori rinviati, traforo verso la chiusura. Accolta la richiesta del Parco sulla valutazione ambientale della pulizia. Gisonni: saltano i tempi della messa in sicurezza .
L'AQUILA «Siamo in un cul de sac, con la possibilità concreta che, il 15 ottobre, il traforo del Gran Sasso debba chiudere». Parole inequivocabili, quelle del commissario straordinario Corrado Gisonni, a margine della riunione del tavolo tecnico sull'emergenza idrica del Gran Sasso, convocata dal vicepresidente della Regione Emanuele Imprudente. Incontro in cui è emersa la necessità di procedere alla "Valutazione di incidenza ambientale" (Vinca) prima dei lavori di lavaggio del tunnel autostradale, propedeutici alle indagini sulla sicurezza. Ma i tempi indicati dal ministero dei Trasporti per chiudere l'operazione sono strettissimi. La Vinca è stata richiesta dal Parco Gran Sasso- Monti della Laga, che ha interessato anche la Procura della Repubblica di Teramo. VINCA NECESSARIA. «Ho inteso partecipare al tavolo di confronto», dichiara il presidente del Parco Tommaso Navarra, «all'unico scopo di verbalizzare, ancora una volta, l'assoluta necessità del rispetto della normativa di Valutazione di incidenza ambientale. Si tratta di una posizione già verbalizzata sin dalla riunione del 3 novembre 2017. Il tavolo ha condiviso la natura consultoria e non autorizzatoria dello stesso, la non sostituibilità delle procedure normative e la necessità di operare la Vinca richiesta dall'ente Parco». Navarra esprime «la più viva soddisfazione per la condivisione, ad opera di tutti gli attori, della necessità di procedere con l'accertamento di valutazione ambientale per ogni intervento. Sono sicuro che lo strumento normativo in questione consentirà di intervenire nell'interesse della tutela di un sistema così complesso e prezioso». RISCHIO CHIUSURA. Il termine concesso dal Mit per la messa in sicurezza del Gran Sasso era quello del 30 settembre. Data la proroga dello stato di emergenza legato al coronavirus, potrebbe slittare al 15 ottobre, non oltre. «Sono ottimista di natura», dice Gisonni, «ma stavolta la vedo dura. Non credo ci saranno i tempi per arrivare a una definizione complessiva. Pretendere di inscatolare il sistema idrico del Gran Sasso agli standard attuali è impossibile: si tratta di un sistema unico al mondo, che già di per sé sfugge alla normativa. In questo caso la regolamentazione non è applicabile in modo rigido».
POSIZIONI DISTANTI. Parco e commissario restano su piani differenti. «La Vinca», fa notare Gisonni, nominato a novembre dello scorso anno dal governo per "sovrintendere alla progettazione, all'affidamento e all'esecuzione degli interventi indifferibili e urgenti, volti a fronteggiare la situazione di grave rischio idrogeologico del Gran Sasso", «serve a dimostrare che l'intervento non ha incidenza ambientale, ma come si fa a valutare preventivamente l'impatto di tecniche mai sperimentate prima? Non ci sono elementi di fatto: sarei stato dell'avviso di procedere con una prova e valutarne gli esiti». Quanto alla posizione assunta dal Parco, il commissario è chiaro: «Navarra si trincera dietro un'interpretazione rigida della norma, che porterà Strada dei parchi a dover procedere con la Vinca, ad assumere il parere preventivo dello stesso Parco per poi passare all'attenzione della Commissione regionale». Di rimando, la risposta di Navarra: «Sono sicuro che Gisonni adotterà ogni migliore provvedimento, tecnico e amministrativo, per scongiurare ogni rischio, ivi compreso quello di chiusura. Ad ogni buon conto se Strada dei Parchi o il commissario straordinario ritengono che non sia necessaria la Vinca, possono procedere non avendo il Parco alcun potere impeditivo preventivo».
IL BLOCCO. Dopo il fermo reso necessario dall'emergenza Covid-19, la società "Strada dei Parchi" avrebbe dovuto dare il via all'operazione di lavaggio e pulizia della calotta del traforo del Gran Sasso. Nell'incontro del luglio scorso tra tutti gli enti interessati era stato stabilito, su richiesta dell'Asl di Teramo e per evitare disagi in piena estate, di eseguire i lavori dopo il 15 settembre.
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