Approvato con un referendum il nuovo contratto aziendale dei lavoratori Ama. Alle 23, al termine di un'assemblea a tratti tesissima vista la contrapposizione emersa alla vigilia tra lavoratori assunti pre 1999 e lavoratori assunti dopo, l'accordo è stato approvato con 74 voti favorevoli e 2 contrari, 76 votanti dunque su 129 aventi diritto. Entrerà in vigore così il nuovo contratto aziendale che viene sancito anche con le conciliazioni individuali. «Dopo anni e anni di annunci falsamente gioiosi - dice il sindaco Pierluigi Biondi presente al referendum con gli assessori Mannetti e Ferella - di polvere sotto i tappeti, finalmente l'azienda è sana. È stato un accordo dibattuto, che ha creato dissidi, ha risvegliato antichi dolori. Grazie al sostegno degli aquilani, al sacrificio dei lavoratori, al buon governo. Sì, lo voglio dire. Grazie al buon governo e alla sintesi di azione che ha visto coesi Comune, Regione, azienda e sindacati».
La contrattazione di secondo livello era stata azzerata, come si ricorderà, con la ricapitalizzazione da 1,3 milioni di euro resa necessaria a causa delle condizioni disastrose dell'azienda dal punto di vista finanziario. La vigilia dell'accordo è stata caratterizzata dalla divisione tra lavoratori. Con questo accordo infatti i lavoratori assunti prima del 1999 vanno a perdere, hanno spiegato, la quota E.D.R. che è l'elemento distinto della retribuzione in busta paga, una voce che si somma alla paga e all'indennità di contingenza tra quelle a carattere fisso e continuativo. Detto in parole povere, negli anni i vecchi dipendenti avevano ottenuto circa 300 euro lordi in più in busta grazie ad alcune concessioni dell'azienda.
Con il nuovo contratto questa quota si taglia. Da parte dei sindacati e degli assunti post 99 c'era stata una levata di scudi dopo questi malumori. I sindacati avevano esortato al buon senso perché col nuovo contratto si rende a loro giudizio più equa la situazione di tutti i lavoratori, questi di contro (gli assunti post 99) avevano sottolineato di non voler farsi ricattare dall'ingordigia di alcuni colleghi. Il mancato raggiungimento dell'accordo poteva mettere di nuovo a rischio l'azienda, di qui gli appelli. Il dato, comunque, è che alcuni non hanno votato lanciando un messaggio chiaro e si temono anche azioni legali a questo punto. Il nuovo contratto introduce delle norme sull'orario di lavoro, sull'organizzazione dei turni, cambio turni, idoneità di eccedenza nastro che indica quanto sarà corrisposto al lavoratore in caso di superamento dei nastri giornalieri ma fissa anche regole per la vendita di titoli sugli autobus, per il vestiario, per le assemblee sindacali e tanto altro come retribuzioni mensili e premio di risultato, non ultimi in ordine di importanza. Il costo aziendale di questa intesa è di 548 mila euro circa.