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Data: 06/05/2023
Testata Giornalistica: CORRIERE DELLA SERA
    CORRIERE DELLA SERA

Landini (Cgil): «Sì a un altro Fisco, no alla precarietà. Oggi piazza piena contro il governo»

 

 


Cgil, Cisl e Uil scendono in piazza contro il governo che ha appena deciso di tagliare di altri 4 punti il cuneo fiscale. Come si spiega?

«Quello del governo è un provvedimento una tantum — risponde il segretario della Cgil, Maurizio Landini —. Inoltre, non c’è l’aumento delle detrazioni che avevamo chiesto per bilanciare il drenaggio fiscale causato dall’inflazione su salari e pensioni».

Il governo però, con le ultime decisioni, ha portato il taglio del cuneo a 7 punti sulle retribuzioni fino a 25mila euro e a 6 punti tra 25mila e 35mila. Più dei 5 punti che chiedete nella piattaforma Cgil, Cisl e Uil.
«Ripeto: è un taglio per sei mesi. Quando domenica abbiamo incontrato il governo, lo abbiamo chiesto al ministro dell’Economia. E Giorgetti ci ha risposto che il provvedimento arriva fino a dicembre, senza prendere impegni per il dopo. Non è quello che vogliamo. La nostra piattaforma rivendica il superamento della precarietà; una riforma del fisco in direzione contraria a quella del governo; un contributo straordinario sui profitti; la riforma delle pensioni; il rinnovo dei contratti mentre il governo non ha messo un euro per i dipendenti pubblici; investimenti e assunzioni per sanità e scuola pubblica; il rafforzamento della sicurezza sul lavoro».

Oggi in piazza a Bologna, per la prima delle vostre tre manifestazioni nazionali, ci saranno i partiti di opposizione e in particolare la segretaria del Pd, Elly Schlein. È da tanto che non succedeva. Contento?
«Guardi, per noi è importante che le piazze siano piene delle persone che rappresentiamo. E la piazza di Bologna sarà piena, ne sono sicuro, anche per come sono andate bene le migliaia di assemblee che abbiamo fatto nei luoghi di lavoro. Poi, tutte le nostre manifestazioni sono aperte a chiunque voglia partecipare, condividendo le nostre proposte, compresi i partiti».

Non ci sarà invece il leader dei 5 Stelle, Giuseppe Conte, che spesso ha partecipato alle iniziative della Cgil. Le dispiace? Vi siete sentiti?
«Non ho sentito nessuno. Ogni leader decide quello che vuole. Noi siamo concentrati ad affermare gli interessi di giovani, lavoratori, pensionati che riempiranno la piazza».

Il governo ha commissariato Inps e Inail. Come giudica questa decisione?
«Una forzatura sbagliata, pericolosa in una fase difficile per il Paese. Non si capisce l’urgenza di questa decisione a fronte di un lavoro positivo che è stato svolto dai vertici commissariati. Una scelta fatta tra l’altro senza un confronto preventivo con i sindacati, che rappresentano lavoratori e pensionati, azionisti di maggioranza di questi enti».

Siete insoddisfatti di quello che fa il governo per i salari. Ma se le retribuzioni italiane sono le uniche nell’Ocse ad essere diminuite del 2,9% negli ultimi trent’anni, ci si potrebbe chiedere: il sindacato dov’era?
«Siamo il Paese che ha il livello di precarietà tra i più alti in Europa e che ha fatto meno investimenti su innovazione e qualità. Veniamo da anni in cui ha prevalso la logica della riduzione dei diritti. I salari sono bassi anche perché abbiamo un fisco che grava sul lavoro e favorisce la rendita Il sindacato ha dovuto confrontarsi con tutti questi processi. Ecco perché diciamo che il nuovo patto di cittadinanza è fondato su una riforma fiscale che ristabilisca equità, a differenza di quella del governo che ignora il principio di progressività e continua a penalizzare salari e pensioni».

Oggi ci sono le condizioni per invertire la rotta?
«C’è un grande bisogno di sindacato. Lo avverto tutte le volte che mi confronto con le persone, nelle assemblee e fuori, perché le condizioni di vita e le diseguaglianze stanno peggiorando in una maniera insopportabile. Per questo stiamo presentando piattaforme per il rinnovo dei contratti con richieste consistenti di aumento della retribuzione e siamo mobilitati su fisco, pensioni e precarietà».

Cosa pensa della lotta del sindacato francese contro la riforma delle pensioni?
«Per la prima volta dopo 15 anni tutti sindacati, e non solo, stanno sostenendo questa battaglia. Sono novità importanti. Così come le mobilitazioni in Spagna e nel Regno Unito. A fine mese, a Berlino, al congresso del sindacato europeo credo si debba discutere di come promuovere iniziative comuni su salari, fisco e stato sociale. C’è una dimensione europea dove il conflitto deve esprimersi».

Pensa che anche in Italia si dovrebbe inasprire il conflitto? O che sia meglio lavorare per un nuovo Patto sociale con governo e imprese, come vorrebbe la Cisl?
«Prima di parlare di patti vengono i contenuti e, per quanto ci riguarda, quella di maggio è solo l’inizio di una mobilitazione cui, senza risposte del governo — e delle imprese, perché da loro vogliamo il rinnovo dei contratti — dovremo dare continuità, senza escludere nulla».

Andiamo verso lo sciopero generale?
«Lo decideremo insieme a Cisl e Uil sulla base di ciò che faranno il governo e le imprese».

06 maggio 2023 corriere della sera Pagina 1

06 maggio 2023 corriere della sera Pagina 2

 


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