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Data: 09/06/2020
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

La Zes è realtà, occasione per l’Abruzzo di Stefano Cianciotta (*)

Siamo stati i primi, sul Messaggero, a lanciare tre anni fa la proposta di istituire in Abruzzo una Zes (Zona economica speciale) che fosse la più ampia possibile, includendo anche alcune aree interne, come la Valle Peligna, particolarmente colpite dalla deindustrializzazione dell'ultimo decennio. Quella proposta, che all'inizio sembrava una provocazione ma che in effetti voleva andare verso il superamento di un atavico contrasto tra le aree costiere e quelle interne, fu raccolta dalla Regione e proprio grazie alla determinazione di alcune aree interne (i Comuni dell'Aquila e di Pratola soprattutto) la Zes abruzzese potrà presentarsi ai potenziali investitori con un'omogeneità all'interno di una macroarea vasta, che può fare la differenza se i servizi già operanti e i futuri investimenti (infrastrutture digitali e portualità in primis) saranno messi a rete. Il sindaco dell'Aquila, Biondi, fin dall'inizio del suo mandato ha sostenuto questo tema, rivendicando le centralità del capoluogo di regione.
All'interno dei 1.700 ettari, infatti, insistono interporti come quello di Manoppello e di Avezzano, un'arteria stradale importante come la Fondovalle Sangro (il cui completamento con il Masterplan è previsto però non prima del 2022), i porti industriali di Ortona e Vasto, gli autoporti di Roseto e San Salvo, e l'aeroporto di Pescara, oltre a dei cluster strategici post Covid-19 come quello di Scienze della Vita. Insomma l'Abruzzo dell'intermodalità e della Ricerca avanzata per la prima volta comincerebbe a dialogare e a progettare in modo continuativo per attuare una misura che può valere ogni anno, come ci insegna l'esperienza della Zes in Polonia, anche il 4% della ricchezza prodotta (in Abruzzo sarebbe pari a 100 milioni).
L'accelerazione nella individuazione della perimetrazione fu aggravata però a fine 2018 dalla imminente campagna elettorale ed alcune distorsioni come ha annunciato l'assessore regionale Febbo andranno certamente sanate, come ad esempio l'esclusione di un distretto industriale importante come quello di Fara San Martino o la ridotta superficie industriale di Vasto (ogni Zes, come è noto, deve contenere almeno un porto), ma in buona sostanza l'impianto è stato già definito ed è quello sul quale entro poche settimane il Governo darà il proprio nulla osta. E a questo punto si apre il tema più importante: come dare attuazione alla Zes e renderla operativa in termini di attrazione degli investimenti e consolidamento di quelli già in esercizio? La Campania è stata la prima regione che ha ottenuto dall'allora Governo Gentiloni il via libera: la Cabina di regia di attuazione è guidata dal presidente della Regione De Luca, mentre il Comitato di indirizzo è presieduto dal presidente dell'Autorità portuale Spirito. L'Abruzzo non ha l'Autorità portuale, ed è impensabile che il Comitato di indirizzo possa essere guidato dal presidente dell'Autorità di Ancona, perché è fondamentale avere il controllo delle attività in regione. La costruzione dell'architettura organizzativa che guiderà la Zes sarà uno dei principali temi di discussione della giunta di centrodestra di Marsilio.


(*) Economista


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