Data: 04/12/2019
Testata Giornalistica: IL QUOTIDIANO DEL MOLISE |
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«La stazione non si sposta», parte la battaglia. Chiesto consiglio comunale
Centrosinistra all’attacco sulla delocalizzazione dello scalo ferroviario di Termoli. Sbrocca: «C’è bisogno di chiarezza, noi l’abbiamo sempre avuta» Un consiglio comunale monotematico per chiedere «di manifestare in maniera chiara la contrarietà alla delocalizzazione della stazione di piazza Garibaldi, con abbassamento della linea ferrata per una lunghezza utile alla copertura del tratto centrale che consenta di attutire l’inquinamento acustico evitando le barriere antirumore ed effettuando una copertura della parte ferrata». E ancora una richiesta al sindaco Roberti «di darci spiegazioni sul contenuto del nodo Termoli e i beni e le opere che il Comune vuole chiedere come compensazione ad Rfi». E’ questo il contenuto della richiesta di consiglio comunale monotematico che il centrosinistra di Termoli ha presentato questa mattina, 3 dicembre, al protocollo. Sotto la lente la questione del raddoppio ferroviario Termoli-Lesina e quella della delocalizzazione della stazione ferroviaria al centro di un botta e risposta nei giorni scorsi tra il sindaco Roberti, la delegazione del centrosinistra e l’assessore regionale al ramo Vincenzo Niro. «Si tratta di spiegazioni necessarie alla luce dell’ultima intervista rilasciata da Niro perché a nostro avviso l’assessore è stato molto impreciso e confuso in quella che è la dinamica del raddoppio e della stazione di Termoli. Noi non facciamo delle interpretazioni né di aggettivi né di pensieri e di passaggi, noi leggiamo gli atti amministrativi e chiediamo certezza», ha affermato l’ex sindaco Angelo Sbrocca, al tuo fianco i consiglieri comunali Oscar Scurti e Manuela Vigilante e la commissaria del circolo cittadino del Partito Democratico, Maricetta Chimisso. Sbrocca ha anche ripercorso i passaggi effettuati dal centrodestra proprio per la questione della delocalizzazione della stazione di Termoli. «Nella delibera di Giunta regionale – ha affermato Sbrocca – si parla di una ricollocazione e riqualificazione della stazione al di fuori del nucleo cittadino, non c’è scritto il trasferimento dei binari come vuole far intendere l’assessore così come non si parla del trasferimento della linea commerciale anche perché non avrebbe senso trasferire la linea commerciale e lasciare quella dei passeggeri all’interno del nucleo cittadino». Di qui l’invito lanciato da Sbrocca a «modificare questa delibera non chiedendo il trasferimento della stazione di Termoli che deve restare a piazza Garibaldi». E ancora tutti i vari passaggi. «Nel 2012 all’epoca dell’amministrazione Di Brino quando c’era anche il consigliere Roberti c’è stata una mozione che chiedeva un confronto con Rfi per poter coprire la parte centrale dei binari di Termoli e quindi la stazione restava a piazza Garibaldi. Nel 2013 l’allora sindaco fece un progetto per i lavori di delocalizzazione delle stazioni di Termoli e Campomarino che poi venne deliberata assieme al parere non favorevole al raddoppio della Pescara-Bari salvo assunzione di impegno circa la delocalizzazione della stazione fuori dall’ambito cittadino. Nel 2014, invece, i consiglieri comunali di minoranza, tra i quali anche lo stesso Di Brino ed altri, hanno fatto una richiesta di consiglio comunale per chiedere l’assunzione di un impegno circa la delocalizzazione della rete ferroviaria e della stazione fuori dall’ambito cittadino. In quattro anni – ha continuato Sbrocca – abbiamo avuto un cambiamento di idee e poi non ci vengano a dire che siamo noi ad avere confusione sulla localizzazione della stazione. Noi restiamo sempre della stessa idea: la stazione deve restare in piazza Garibaldi e che la linea interna della ferrovia prima abbassata e dopo coperta. Chiediamo a Comune e Regione se sono d’accordo a fare una battaglia con noi per evitare lo spostamento della stazione altrimenti intraprenderemo tutte le strade necessarie ad evitare lo spostamento». «Vogliamo chiarezza – hanno ribadito Scurti, Vigilante e Chimisso – perché lo meritano i cittadini di Termoli e di tutto il basso Molise». |
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