«La scuola ripartirà in sicurezza sul fronte dei trasporti pubblici. In alcune città stiamo affrontando ancora qualche criticità. Il Mit ha assegnato le risorse, indicato le linee guida, avviato il coordinamento e monitora costantemente l'evoluzione della situazione, ma ai tavoli provinciali dei prefetti la riapertura della scuola si organizza in base alle esigenze locali». Va dritta al punto la ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola De Micheli in vista della riapertura del 7 gennaio, ricordando che sono attivi i tavoli provinciali e con le prefetture per evitare assembramenti sui mezzi di trasporto, contrastare i possibili contagi, scaglionando gli orari d'ingresso di attività produttive e istituti scolastici.
In molti ritengono che il Mit sia responsabile delle inefficienze sul fonte dei trasporti, delle resse alla stazioni della metro e sui bus.
«Il ministero è l'ente pagatore del Tpl, cioè del trasporto pubblico locale. Ha fornito le risorse per acquistare nuovi mezzi, implementa il materiale rotabile. L'organizzazione costituzionalmente è attribuita alle Regioni. Non abbiamo potuto imporre norme alle Regioni e alle varie autonomie scolastiche. Abbiamo messo in campo 3 miliardi di risorse per sostituire la flotta dei bus e 390 milioni per implementare l'offerta con il noleggio da privati. E indicato, dopo aver sentito gli esperti, gli indici di riempimento».
Rispetto al primo lockdown sono stati istituiti i tavoli provinciali, per lei funzionano?
«Abbiamo ristretto gli ambiti territoriali per avere un maggior controllo della situazione. E rispondere così alle esigenze locali. Rispetto a settembre oggi tutte le Regioni si sono adeguate e solo in alcune città si rilevano ancora alcune criticità. Rimborseremo il costo del noleggio dei bus aggiuntivi sulla base dei verbali dei singoli prefetti, verbali dai quali potranno emergere le esigenze di incremento dell'offerta oltre che l'organizzazione degli orari scolastici».
E a Roma come va?
«Prima di Natale ha completato il percorso di organizzazione con lo scaglionamento degli orari scolastici e l'implementazione dei bus. Il piano è già pubblicato sul sito della Prefettura. Saremo pronti per il 7 gennaio perché l'impegno di tutti è stato massimo e di questo ringrazio moltissimo i prefetti».
Nel 2021 ci sarà l'attesa riforma del Tpl?
«Sì. Il sistema, fermo al 1997, va riformato profondamente. abbiamo poi disponibili 8 miliardi per gli investimenti sul trasporto pubblico locale. Dobbiamo renderlo più efficiente».
Come?
«Puntando sulla digitalizzazione. E sul riequilibrio tra aree ad alta domanda e aree interne, per non lasciare indietro nessuno e consentire a tutti di avere un servizio pubblico di qualità. Con flotte green e all'avanguardia».
Ministra può tracciare un bilancio positivo nonostante un anno particolarmente difficile?
«Quest'anno, solo per citare alcuni esempi, abbiamo sbloccato cantieri per 17 miliardi, avviato il Mose, realizzato il Ponte di Genova, dato il via libera alla Pontina, sbloccato il nodo ferroviario di Genova, il collegamento ferroviario con il porto di Gioia Tauro, bandito la prima gara dell'alta velocità in Sicilia, assegnato i fondi per le Olimpiadi invernali 2026 e costituito la nuova compagnia aerea Ita. Risorse messe a terra che hanno creato lavoro anche perché i cantieri, nonostante l'emergenza Covid, non si sono mai fermati. Pensi che subito dopo il lockdown con l'accelerazione dei lavori abbiamo avuto un aumento dell'occupazione di 13 mila unità. Un trend che crescerà ancora nei prossimi mesi. Le opere sbloccate e il protocollo sottoscritto con i sindacati per lavorare 7 giorni su 7 porteranno ad un aumento di almeno 30.000 posti di lavoro».
Ma mancano ancora i commissari per le opere strategiche: c'è l'elenco delle opere ma non i nomi?
«La norma è stata approvata in agosto. Dopo abbiamo completato gli approfondimenti tecnici. Dal 7 gennaio il Parlamento si esprimerà sulle opere e sui nomi proposti dal Mit a Palazzo Chigi».
Per le opere di Roma, cioè, Metro C, anello ferroviario, Roma-Pescara, Maurizio Gentile, ormai ex ad di Rfi, resta in pole position?
«Non posso anticipare nulla. Gentile è certamente un ottimo manager».
A proposito di nomine, per la prima volta proprio al vertice di Rfi è arrivata una donna, c'è il suo zampino?
«Ho sostenuto scelte di qualità. E nel caso della Fiorani la sua preparazione è indiscutibile. So che qualcuno ha storto il naso. Rfi ha assegnati da parte del Mit 40 miliardi di cui più di 25 saranno opere in 3 anni. E' un'azienda che rappresenta una preziosa leva di crescita per il Paese».
Quando si parla di rimpasto nel governo si parla solo di donne, ogni riferimento è puramente casuale...
«Mi sono sempre e comunque concentrata sul lavoro per realizzare progetti e raggiungere risultati che stanno arrivando».
Due promesse da mantenere per il 2021?
«La Tirrenica e la Metro C che sono finanziate e che vanno realizzate. E lo saranno. Ma anche l'anticipazione del completamento di alcuni lotti della Napoli-Bari e finalmente il progetto definitivo della Reggio Calabria-Salerno senza il quale parlare di quest'opera è un esercizio teorico».
Ultima domanda: Alitalia-Ita aumenterà in prospettiva la flotta?
«Il piano ITA è modulare e flessibile. Gli aerei aumenteranno gradualmente sulla base della ripresa del mercato grazie all'arrivo del vaccino. La protezione dei lavoratori non è in discussione. La nuova compagnia aerea sarà un ulteriore strumento di ripartenza dell'economia del Paese».