Data: 05/12/2022
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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«La Roma-Pescara si farà il governo darà la spinta» Incontrerò presto il ministro per fornirgli tutte le motivazioni per chiudere il dossier
Intervista a Marco Marsilio Marco Marsilio, esponente di spicco di Fratelli d'Italia e presidente della Regione Abruzzo, la linea ferroviaria Roma-Pescara è ancora in bilico tra veti, interferenze, pastoie burocratiche. Ci sono le risorse, i progetti, manca però l'ultima spinta, quella decisiva, per far marciare un'opera tra l'altro finanziata anche con i soldi del Pnrr?
«Lo stato dell'arte è chiaro. Ho fatto approvare nel 2020 un protocollo d'intesa tra Rfi-Mit-Regione Lazio e Regione Abruzzo per la realizzazione di un'opera strategica che attendiamo da decenni. Prima di questo provvedimento non esisteva nulla di concreto, solo tante chiacchiere, piccole tratte e progetti restati sempre solo sulla carta. Ora c'è la possibilità concreta di dare una svolta, anche se sono consapevole delle mille obiezioni dei professionisti del no, dei veti incrociati e delle lentezze di Rfi, almeno fino ad oggi».
Ma l'opera, al di là dei soliti veti, è attesa da decenni e rappresenta un collegamento strategico tra due Regioni, un asse su cui possono correre merci, passeggeri, turismo, sviluppo...
«Sono tutti d'accordo che è una priorità. Perché non si può più andare da Roma a Pescara in 3 ore e 22 minuti, mentre con la nuova linea si potrebbe impiegare un'ora e 59. Stiamo parlando di una tratta ferroviaria progettata a fine 800 e realizzata nei primi anni del 900 che va ovviamente cambiata. Siamo anche stufi delle continue polemiche e dei freni che Rfi ha posto, sbandierando analisi sui costi e sui benefici che non condividiamo. Bisogna superare questa fase in quanto la tratta è strategica per il territorio come l'Alta velocità verso il Sud».
Il dossier ora è in mano al ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini , cosa farete?
«Il progetto è in mano a Rfi e al commissario straordinario Vincenzo Macello. Mi attendo un forte sostegno dal ministro Salvini. Un sostegno sia politico che sul fronte amministrativo per tagliare i tempi e sconfiggere certi atteggiamenti dilatori. Atteggiamenti incomprensibili visto che c'è già un finanziamento da oltre un miliardo, con 700 milioni che arrivano dalle risorse del Pnrr. Se si spendono i soldi pubblici per portare la banda ultra larga nei piccoli paesi o per ammodernare le stazioni, mi chiedo perché non si possa fare altrettanto per porre mano ad un tratta ferroviaria vitale per il territorio».
C'è poca attenzione alle infrastrutture del Centro Italia?
«Mi aspetto che sia garantito un equo diritto di cittadinanza e alla mobilità sull'asse Roma-Pescara, un livello di servizi in linea con le esigenze dei cittadini che devono potersi spostare in tempi rapidi e non come se fossimo all'epoca dei treni a vapore. In fondo non chiediamo la luna, ma di viaggiare in meno di due ore tra due città importanti come la Capitale e Pescara che collegano due mari».
Il pressing avrà successo?
«Sono sicuro di sì. Questo governo metterà il sigillo sulla tratta e presto, molto presto, incontrerò Salvini per avere il giusto supporto».
Ma Salvini ha anche detto che ci sono molti problemi: finanziari, progettuali.
«Ha anche detto che non intende rassegnarsi. E noi siamo al suo fianco. Gli forniremo tutte le motivazioni per affrontare e chiudere il dossier. Togliendo ogni alibi a Rfi. Bisogna far partire i cantieri, è una scelta politica non più rinviabile».
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