«L'ultimo volo da Bergamo atterra a Pescara alle 23,10. E quando esco dall'aeroporto l'ultima linea bus del 38 per tornare a casa, in città, è già passata alle 22,30», ovvero 40 minuti prima. La denuncia arriva da Roberto Sala, pescarese, docente di grafica editoriale all'accademia delle Belle Arti di Brera, pendolare delle linee aeroportuali e anche di quelle dei mezzi di trasporto pubblici urbani, che lancia l'allarme dal suo profilo social: «A Pescara utilizzare i mezzi pubblici per andare o tornare dall'aeroporto non è importante: ultima corsa dall'aeroporto 22,20, arrivo del volo da Bergamo ore 23,10!!!».«È assurdo», conferma al telefono il docente, «che hanno tolto l'ultima corsa del 38, la linea che si poteva prendere in corrispondenza degli arrivi in aeroporto. Da metà settembre l'ultima corsa è alle 22,30». Ciò significa che dopo ogni atterraggio dei voli in aeroporto, per tornare in città, la scelta dei mezzi di trasporto da utilizzare si sviluppa, spiega, su diverse possibilità: «Farsi venire a riprendere da qualche parente, oppure chiamare un taxi, operativi a quell'ora, ma i costi sono improponibili: venti euro a corsa per pochi chilometri fino in centro. Dividere le spese con altri passeggeri non si può, ci ho provato: prendono sempre venti euro a testa». L'altra opzione è utilizzare la propria vettura, ma, fa presente Sala, «parcheggiarla dentro l'area aeroportuale costa 11 euro al giorno». Quindi la proposta, che è anche una provocazione: «Possibile che in questa città non si può attivare un bus navetta come accade in tutte le altre città d'Italia per arrivare a destinazione?». Anche perché, fa presente il docente, l'odissea del pendolare comincia sin dalle prime ore del mattino: «Alle 5,45 prendo il bus dalla stazione centrale di Pescara in direzione Chieti perché a quell'ora per l'aeroporto non ci sono altri collegamenti».