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Data: 21/10/2020
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

La Lega insiste «Via Febbo» Al suo posto D’Annuntiis

L’AQUILA La Lega non molla la presa: anche ieri ha ribadito la richiesta di estromettere l’assessore forzista Mauro Febbo dalla giunta. Febbo (foto) reo di non aver appoggiato il candidato del Carroccio a Chieti alle ultime amministrative, Fabrizio Di Stefano, poi sconfitto. Ieri i salviniani hanno riunito l’esecutivo regionale, inmodalità online, in concomitanza con le riunioni delle commissioni e della seduta del Consiglio regionale: questo ha scatenato la polemica del centrosinistra. Dal vertice è uscita all’unanimità la richiesta della “testa” di Febbo che, a quanto è filtrato, è stata ulteriormente ribadita al governatore Marco Marsilio nel corso della giornata. Lo schema prevederebbe il ritorno di Febbo in Consiglio (in Regione c’è la surroga), con l’attuale sottosegretario forzista Umberto D’Annuntiis spostato in giunta. Si libererebbe così un posto da sottosegretario per la Lega. Andrebbe invece a casa Daniele D’Amario, forzista di Chieti, che è subentrato a Febbo in consiglio. La giornata di ieri è stata contrassegnata dalla seduta di consiglio in modalità a distanza a causa dell’emergenza coronavirus. Contrassegnata ancora dallo scontro sulla vicenda del ritiro del Napoli calcio a Castel di Sangro, con la variazione di bilancio approdata inusualmente in commissione e a risposta ostruzionistica del Pd con Silvio Paolucci che ha presentato migliaia di emendamenti. «Uno spettacolo veramente vergognoso quello messo in scena dalla maggioranza – ha commentato Paolucci -:regolamenti di conti, debiti fuori bilancio basati su atti illegittimi come nel caso della convenzione Napoli e per cui ricorreremo alla Procura della Corte dei Conti e agli organismi di controllo, mentre l’Abruzzo aspetta che chi governa cominci ad occuparsi di questioni serie e non di potere ». «La Lega si è sovrapposto ai lavori delle Commissioni – ha detto ancora Paolucci insieme a Pepe, Blasioli, Pietrucci, Di Benedetto, Mariani e Scoccia - perché era urgente, più urgente dei lavori del Consiglio consumare il regolamento dei conti con il resto degli alleati ».


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