Data: 05/11/2022
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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La Cgil: «Non ci faremo intimidire» Cancellate con vernice bianca le scritte oltraggiose lasciate dai vandali. Ranieri e Ondifero: «Porte aperte ai cittadini»
Sono sparite sotto una mano di vernice bianca le scritte dei vandali che durante la notte tra mercoledì e giovedì hanno deturpato la facciata della sede della Cgil di Pescara, in viale Benedetto Croce. Al loro posto ora c'è uno striscione con la scritta Cgil Aperta, per dire no alla cultura della violenza e ribadire che la sede della camera del lavoro è la casa di tutti. Lo striscione è stato posizionato ieri, durante un sit-in al quale hanno partecipato più di un centinaio di persone. Sotto una pioggerellina a tratti battente, sono stati molti gli esponenti politici, i rappresentanti del mondo dell'associazionismo, e soprattutto i cittadini pescaresi, a darsi appuntamento davanti alla sede del sindacato per testimoniare solidarietà alla Cgil. Tra i numerosi presenti il consigliere regionale Pd Antonio Blasioli, il consigliere comunale Pd Piero Giampietro, l'ex deputato e storico esponente sindacale della Cgil, Gianni Melilla, il direttore della Cna Abruzzo Graziano Di Costanzo, Franco Pescara (coordinatore territoriale Cisl di Pescara), Lucio Petrongolo (segretario amministrativo Cisl Abruzzo-Molise), Renato Di Nicola (Forum H2O), la scrittrice pescarese Benedetta La Penna.
LE INDAGINI - Sul fronte delle indagini ieri la Digos di Pescara ha acquisito nuove testimonianze, e i responsabili della Cgil hanno formalizzato una denuncia contro ignoti, in attesa di visionare i filmati delle telecamere che potrebbero aver ripreso dettagli utili a identificare gli autori del gesto. «Proprio questa settimana - ha detto il segretario Cgil Abruzzo e Molise, Carmine Ranieri - eravamo in procinto di acquisire il terzo preventivo per l'installazione di apparecchiature per la videosorveglianza». L'atto vandalico compiuto in occasione del 65° anniversario della morte di Giuseppe Di Vittorio, il padre della Cgil, fa riflettete ma non intimidisce. «Con questa iniziativa - ha detto Luca Ondifero, segretario della Cgil di Pescara - vogliamo rispondere alle minacce aprendo le nostre sedi ai cittadini. In un momento come questo attaccare il sindacato non significa attaccare il dirigente sindacale, ma il lavoratore, il pensionato e chi cerca di migliorare la propria situazione. Un messaggio deve essere chiaro: non ci stanno facendo paura, anzi. Noi dobbiamo trovare qui la forza per continuare ad andare avanti. Questi attacchi sono la dimostrazione che le scelte che noi facciamo, le strade che stiamo seguendo, sono quelle giuste e che stiamo andando nella giusta direzione».
Il segretario interregionale Carmine Ranieri ha ringraziato tutti coloro che hanno voluto portare un messaggio di vicinanza. «Certamente non ci faremo intimidire da queste da queste minacce. Abbiamo dimostrato che di fronte a gesti come questo ci sono persone che ogni giorno lottano per difendere i propri diritti, e che vogliono far sentire la propria voce, a testa alta e a volto scoperto. Certo - ha aggiunto - viviamo un momento difficile, ma il sindacato significa unione e compattezza. Viviamo un momento molto complicato, e sappiamo tutti quello che sta succedendo. Da una parte si tollerano iniziative contrarie alla nostra Costituzione, e mi riferisco a quanto accaduto a Predappio, dall'altra si tenta di inibire le altre manifestazioni, i raduni di persone, di studenti, i raduni sindacali e di chiunque voglia manifestare un dissenso. Noi, però continueremo a manifestare per la pace». Questa mattina dall'Abruzzo almeno mille attivisti della Cgil, ai quali se ne aggiungeranno altrettanti di Cisl e Uil, saranno a Roma alla manifestazione nazionale per la pace.
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