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Data: 20/09/2019
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO

L’inchiesta punta sui due conducenti. L’incidente di martedì sul bus dei pendolari: la Procura dispone perizie per valutare la velocità dell’Audi e lo stato del mezzo della Tua

Stabili le condizioni di Rosanna, la più grave dei trenta feriti ha una gamba semi amputata e fratture in varie parti del corpo. «Solidarieta’ al nostro collega» dice la Cgil trasporti «ma troppi sinistri sono causati da pullman vetusti»

 

 


Procura e carabinieri al lavoro per cercare di fare il più possibile chiarezza sull’incidente di martedì pomeriggio, a Caprara, lungo la strada provinciale 12 in cui sono rimaste ferite trenta persone, per lo più studenti pendolari, che viaggiavano su un autobus della Tua, finito contro un albero dopo uno scontro laterale con una vettura. La più grave di tutte: Rosanna, una ragazzina di appena 17 anni di Pianella, a cui i medici del Santo Spirito sono stati costretti ad amputare la parte inferiore della gamba. Le sue condizioni restano stabili. Seri danni ha avuto fra l’altro anche al piede sinistro. Fratturati poi tibia e perone di entrambi gli arti, la clavicola e il setto nasale. Vicino a lei, giorno e notte, nel reparto di Rianimazione la mamma con i più stretti familiari. Per le lesioni gravissime riportate dalla giovane studentessa dell’Istituto Alberghiero ma anche per le lesioni riportate da tutti gli altri passeggeri dell’autobus, alcuni dei quali con referti di 30 giorni, il pm Marina Tommolini ha aperto da subito un fascicolo. Un’inchiesta che mira ad accertare se ci siano responsabilità in quella che poteva trasformarsi in una strage. In queste indagini, centrale il ruolo dei conducenti dei due mezzi coinvolti. L’autista del pullman, sin dai primi istanti, ha riferito di aver cercato di evitare lo scontro frontale con la macchina, una Audi A3, che aveva invaso la carreggiata, e di essere finito dopo un urto laterale contro l’albero, che nell’impatto è entrato all’interno del bus, prendendo in pieno la 17enne che era seduta sul sedile davanti. Per il conducente dell’auto, invece, si è trattato solo di una fatalità, avvenuta per una serie di concause, fra cui la condizione stessa della strada, dove anche nel recente passato si sono verificati diversi incidenti anche piuttosto gravi.

I NODI DA SCIOGLIERE Decisive saranno le varie perizie. Al via già gli accertamenti sui due mezzi, posti sotto sequestro. Quelli sull’Audi puntano a verificare anche a quale velocità viaggiasse al momento dell’incidente. Qualche testimone sostiene infatti che procedesse a non meno di 70-80 km orari. In attesa delle risposte che solo la procura potrà fornire, la vicenda ha riproposto il problema della sicurezza sulle strade e dei mezzi pubblici. «Nel caso specifico – sottolinea Franco Rolandi, segretario della Filt Cgil Abruzzo-Molise – l’autobus era ed è di nuova generazione,mapurtroppo tanti incidenti si verificano a causa delle condizioni proprio dei mezzi. Tanti di quelli che circolano sono purtroppo vetusti. All’azienda di trasporti Tua, anche se non pare avere responsabilità nella vicenda, e alla Regione torniamo a chiedere di intervenire sul parco rotabile per rendere sempre più sicuri i mezzi. Massima solidarietà esprimiamo poi ai ragazzi feriti, ma anche all’autista del pullman con cui ho avuto modo di lavorare, anni fa, alla Gtm. Una persona affidabilissima tanto che era stato scelto per accompagnare le scolaresche nelle gite. Un tipo di servizio che viene affidato solo ai lavoratori con particolari attitudini ».


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