All’Aquila va in scena la protesta dei pendolari contro la decisione di Tua di sopprimere e accorpare circa 15 corse concentrate prevalentemente nelle fasce orarie mattutina e serale, quelle maggiormente frequentate da chi, tutti i giorni, si reca nella capitale per motivi di lavoro o di studio.
Al presidio organizzato dal Comitato pendolari L'Aquila-Roma al mercato di Piazza d'Armi hanno partecipato molti esponenti dei sindacati e della politica locale.
Presenti, tra gli altri, la deputata Stefania Pezzopane, i consiglieri comunali Elia Serpetti, Giustino Masciocco, Stefano Palumbo, Berardino Morelli, Carla Cimoroni, Emanuela Iorio e Paolo Romano, il consigliere regionale Americo Di Benedetto e anche l’assessore comunale ai Trasporti Carla Mannetti, che nei giorni scorsi aveva parlato di “scelta scellerata” da parte di Tua e che domani pomeriggio incontrerà i pendolari, alla cui mobilitazione ha già dato il proprio sostegno.
“Viaggio tra L’Aquila e Roma dal 1999 e quella che si verrà a creare con i tagli è una situazione drammatica” dice Antonello Fazio, secondo il quale l’impatto dei nuovi orari sarà ben più pesante rispetto a quello prospettato dal presidente Tua Gianfranco Giuliante, che aveva parlato di “corse con presenze medie giornaliere di 4,9 utenti e di 2,9 utenti che vengono semplicemente anticipate o posticipate di 15 minuti".
“Un quarto d’ora di differenza” osserva Antonello “significa, magari, dover timbrare al lavoro mezz’ora dopo o perdere un treno o una coincidenza. Con i nuovi orari, inoltre, la penultima corsa per L’Aquila da Roma ci sarà alle 19:45, perché quelle delle 20:30 e delle 21:30 sono state soppresse. Chi non farà in tempo a prenderla dovrà aspettare fino alle 22, orario dell’ultima corsa. Rimanere in attesa due ore alla stazione Tiburtina non è bello, specie per le donne”.
“Lavoro a Roma per 9 ore al giorno” racconta un altro pendolare, Stefano Tacconi “A questo tempo va sommato quello che impiego per raggiungere il luogo di lavoro e rientrare a casa. Attualmente, impiego tra le 5 e le 5 ore e mezza: con i nuovi orari, questi tempi potrebbero allungarsi fino ad oltre due ore e mezza in più. Per uno come me significherebbe non avere più una una vita”.
Per poter arrivare puntuale nel suo ufficio a piazza Barberini, nel cuore di Roma, Stefania Mucciante prende tutte le mattine il bus delle 5:30. “Riparto per L’Aquila alle 19:30, qualche volta anche alle 20:30. Questi tagli potrebbero essere solo l’inizio. Il rischio, a lungo termine, è che arrivino a sopprimere altre corse o che aumentino i prezzi degli abbonamenti per fare cassa. Noi pendolari diventeremo oggetto di competizione tra Tua e gli altri operatori privati. Invito la politica aquilana a farsi portatrice dei nostri interessi, bisogna attivare al più presto un tavolo di confronto per risolvere il problema. La tratta L’Aquila-Roma non può essere assolutamente commercializzata”.
“Viaggiare per me non è una scelta ma una necessità, visto che il lavoro qui all’Aquila manca” afferma Lucio Mastrantonio “Parto la mattina alle 6:45 e la sera prendo il bus delle 20:30. Con i nuovi orari sarò obbligato a prendere la corsa delle 22, il che significa tornare a casa a mezzanotte. Tanto vale a questo punto trasferirmi a Roma”.
Di storie come queste se ne potrebbero raccontare a decine.
"Sono pendolare anche io. La decisione assunta da Tua per volontà della Regione è gravissima” afferma Stefania Pezzopane “La corsa notturna è assolutamente necessaria per i pendolari e per chi torna con i treni, quella della mattina è fondamentale per chi deve essere a Roma presto. Queste decisioni vanno riviste radicalmente. Marsilio può bloccare tutto se vuole, può sospendere la decisione della Tua e aprire un tavolo di confronto con sindacati e sindacati. Ho chiesto personalmente All'assessore Mannetti questa mattina di agire in tal senso. L'ho trovata disponibile".
Proprio la Mannetti ha convocato, per lunedì pomeriggio, un tavolo al quale parteciperanno, oltre ai pendolari, anche consiglieri comunali e regionali.