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Data: 13/02/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO

L'Abruzzo diviso a metà: Chieti e Pescara zone rosse L'ordinanza della Regione prevede da domani misure più restrittive per le due province Teramo e L'Aquila in arancione. Marsilio: «Ospedali al collasso, colpiti anche i più giovani»

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PESCARA La circolazione della variante inglese, l'aumento repentino dei contagi e la pressione del carico assistenziale sugli ospedali dividono l'Abruzzo a metà. Da domani e per i successivi 14 giorni, le province di Chieti e Pescara saranno in zona rossa; quelle di Teramo e L'Aquila, invece, passeranno dal giallo all'arancione. Lo prevede la nuova ordinanza firmata ieri dal presidente della Regione Marco Marsilio, arrivata nello stesso giorno in cui la Cabina di regia nazionale ha riconosciuto all'Abruzzo il passaggio dal giallo all'arancione con un indice Rt salito a 1,22 (dati riferiti alla settimana 1-7 febbraio) rispetto allo 0,99 del precedente monitoraggio.

MISURE PIÙ RESTRITTIVE. Marsilio, però, ha deciso di adottare misure più restrittive per le province di Chieti e Pescara dove «la forte diffusione delle varianti, in particolare quella cosiddetta inglese», ha spiegato il governatore, «sta provocando un forte aumento dei contagi, che ha già messo a dura prova il sistema ospedaliero e la capacità di tracciamento delle Asl. Si rende quindi necessario adottare le misure restrittive previste dalla zona rossa (vedi l'altro articolo pubblicato sul primo piano), non essendo sufficienti le misure previste dalla zona arancione». I provvedimenti scatteranno da domani, quindi per oggi l'Abruzzo resta giallo, eccezion fatta per i comuni della zona rossa (Tocco da Casauria, Atessa e San Giovanni Teatino) e per Pescara, Francavilla al Mare, Montesilvano e Spoltore dove c'è il divieto di entrata e uscita dai comuni.

ZONE ROSSE. Il lockdown per le province di Chieti e Pescara - le più colpite dalla terza ondata - è stato deciso dopo le indicazioni fornite dal Gruppo tecnico scientifico regionale. Il Pescarese e il Chietino e, in particolare, l'area metropolitana, stanno facendo registrare un repentino incremento dei contagi che hanno portato al collasso gli ospedali dove i posti letto sono esauriti. «Il ministro Speranza», dice Marsilio, «avrebbe egli stesso previsto la zona rossa per Chieti e Pescara, d'intesa con la Regione, anche per semplificare e ridurre il numero dei provvedimenti. Tuttavia, come mi ha spiegato, la sua attuale limitazione all'ordinaria amministrazione degli affari correnti non gli consente di fare altro che applicare la normativa vigente, senza poter assumere altre decisioni. Per questo, ho provveduto personalmente ad emanare una mia ordinanza presidenziale, sentito il ministro, con la stessa decorrenza e per la durata di 14 giorni».

LA VARIANTE INGLESE. Si stima che nella zona Chieti Pescara il 50 per cento dei casi sia riconducibile alla variante inglese. Secondo gli esperti, inoltre, c'è il rischio che le varianti del virus possano avere come ulteriore effetto la riduzione della campagna vaccinale.«La variante inglese è micidiale», avverte Marsilio, «e sta mettendo in ginocchio tutti i luoghi in cui è comparsa e si diffonde, dal Molise all'Umbria. A Pescara e Chieti la metà dei casi sequenziati mostra la presenza della variante inglese ed è il motivo per il quale nel giro di una settimana siamo passati da valori da zona gialla a valori direttamente da zona rossa. L'Rt di queste due province è passato da un livello inferiore a 1 a 1,30 e 1,40 nel giro di pochissimo tempo. Questa variante è davvero molto più virulenta e più veloce nella trasmissione e nella contagiosità», aggiunge Marsilio. «I medici raccontano anche di un peggioramento della condizione clinica: le persone contagiate arrivano in ospedale in condizioni peggiori rispetto alla prima fase dell'epidemia e questa virulenza colpisce anche i più giovani. Rinnovo agli abruzzesi, dunque, l'appello alla massima attenzione perché non ci sono zone sicure».

SALVE TERAMO E L'AQUILA. Le altre due province passano in arancione - come previsto dal ministro Speranza - perché registrano valori di Rt superiori a 1 e quindi compatibili con la fascia di colore intermedia. Gli indici di trasmissibilità sono comunque in risalita anche nelle province di Teramo e L'Aquila, ecco perché nell'ordinanza regionale viene disposto un incremento delle attività di monitoraggio e di tracciamento su tutto il territorio regionale. Così come in tutto l'Abruzzo viene confermato il divieto di stazionamento e assembramento nelle piazze, nei centri storici ed in prossimità degli esercizi commerciali.

I VACCINI. In Abruzzo ieri è partita la vaccinazione degli over 80: le attività hanno preso il via ad Ancarano, paesino del Teramano, su una settantina di soggetti del posto. Da lunedì si inizierà a vaccinare gli over 80 anche nelle altre tre Asl. Sempre ieri, a Teramo e L'Aquila, sono iniziate le somministrazioni dei vaccini AstraZeneca alle forze dell'ordine e ai vigili del fuoco. Anche in questo caso nei prossimi giorni si partirà pure a Pescara e Chieti. E poi si lavora sul mondo della scuola: la Regione sta predisposto una piattaforma telematica specifica che sarà operativa nelle prossime ore. Intanto, Marsilio spiega come le Regioni stiano affrontando il tema di finanziare il vaccino anti Covid italiano Reithera ancora in fase di sperimentazione. «Lo Stato», spiega il governatore dell'Abruzzo, «sta dando i soldi per sostenere le fasi 2 e 3 della sperimentazione. Lo sforzo delle Regioni potrebbe essere quello di finanziare una preventiva produzione industriale scommettendo sul risultato positivo della sperimentazione, in modo che quando il vaccino sarà autorizzato, avremmo già pronte le prime dosi. In questo modo elimineremmo i tempi per far entrare a regime la produzione e ci assicureremmo da qui in avanti un vaccino che siamo in grado di produrre in casa, che ci evita di dover pregare in ginocchio o portare in tribunale le multinazionali».«Abbiamo appreso in maniera informale», conclude Marsilio, «che l'importo richiesto per far partire in maniera più veloce una fase di pre-industrializzazione del prodotto potrebbe costare forse 16 milioni. Se fosse così, sarebbe un impegno modesto da parte delle Regioni».

IMPIANTI DA SCI CHIUSI. Con l'Abruzzo che da domani diventerà metà rosso e metà arancione, slitta l'apertura degli impianti sciistici prevista per lunedì prossimo. Il protocollo, infatti, prevede l'apertura delle stazioni sciistiche solo in zona gialla.

SPOSTAMENTI VIETATI. Il governo uscente ha deciso di prorogare lo spostamento tra le regioni, anche quelle gialle, fino al 25 febbraio.

13 febbraio 2021 il centro ab

L'esperto dà l'allarme «La variante dilaga» Il professor Stuppia: «È quella inglese, c'è da preoccuparsi»

PESCARALa metà dei casi di coronavirus accertati il 4 e il 5 febbraio nelle province di Pescara e Chieti è dovuta alla variante inglese. Un dato altissimo, visto che la media italiana è di poco inferiore al 20 per cento. La percentuale sale ancora di più e raggiunge addirittura il 58% se si considera la sola provincia di Pescara. La conferma di ciò che era già emerso come sospetto nei giorni scorsi arriva dalla seconda fase dello studio voluto dall'Istituto Superiore di Sanità. Una conferma che spiega definitivamente la repentina crescita dei numeri e che arriva nel giorno in cui il governatore Marsilio firma l'ordinanza che dispone la zona rossa per le province di Pescara e Chieti.
NUOVI CASI. Intanto i nuovi casi, in Abruzzo, sono 357. Sono emersi dall'analisi di 3.983 tamponi molecolari: è risultato positivo l'8,96% dei campioni. Dei nuovi positivi, il più giovane è una bambina di un anno dell'Aquilano e il più anziano è una 96enne di Pescara. Quelli con meno di 19 anni sono 61: sei in provincia dell'Aquila, 20 in provincia di Pescara, 30 in provincia di Chieti e cinque in provincia di Teramo. ALTRI MORTI. Il bilancio delle vittime sale a 1.538. Sette i decessi segnalati nell'ultimo bollettino: una 63enne di Francavilla, un 67enne di Avezzano, un 68enne di Giulianova, un 69enne di Bellante, un 74enne di Atessa, una 81enne di Lanciano e un 83enne di Nocciano. In serata arriva la notizia di un'altra vittima: un 64enne originario di San Martino d'Ocre morto all'ospedale dell'Aquila.
OLTRE 11MILA MALATI. Gli attualmente positivi continuano a salire e tornano oltre quota 11mila: nelle ultime ore sono 183 in più e arrivano 11.057. Continuano ad aumentare i ricoveri, che passano dai 555 di giovedì ai 560 di ieri. In particolare, 507 pazienti (+5) sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva e 53 (dato invariato al netto di decessi, dimissioni e sei nuovi ricoveri) sono in terapia intensiva.
LE LOCALITÀ. La località con più nuovi casi è ancora una volta Pescara (65). Poi ci sono Chieti (31), Francavilla al Mare (22), Montesilvano (16), Silvi (15), Spoltore (13) e L'Aquila (10). A livello provinciale in testa ci sono il Pescarese (+133) e il Chietino (+128), seguiti dall'Aquilano (+49) e dal Teramano (+44). All'origine della velocissima diffusione del virus nell'area metropolitana c'è la variante inglese, considerata più contagiosa del 70 per cento.
LA VARIANTE DILAGA. Il direttore del laboratorio di Genetica molecolare - Test Covid-19 dell'università di Chieti, Liborio Stuppia - struttura che insieme all'Istituto Zooprofilattico di Teramo si occupa del sequenziamento del virus - illustra i risultati dello studio voluto dall'Iss e sottolinea che «la variante inglese sta gradualmente rimpiazzando» il virus iniziale. Se L'Aquila e Teramo mostrano dati in linea con la media nazionale, Stuppia sottolinea che c'è «un'area metropolitana che, per motivi che sfuggono, inizia ad avere una prevalenza della variante inglese, che sta gradualmente rimpiazzando la precedente. Viene da dire che senza la circolazione dell'inglese la chiusura natalizia avrebbe portato ad un livello di contagi bassissimo. Invece ora la situazione è preoccupante», osserva, auspicando il rigoroso rispetto delle misure previste dalla zona rossa. L'esperto si sofferma anche sul grande lavoro svolto in Abruzzo sul fronte del sequenziamento: «Dal punto di vista scientifico è un risultato enorme. Riusciamo a correre dietro al virus e alle varianti in tempo reale. È qualcosa di inimmaginabile fino a poco tempo fa».

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