Data: 25/04/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Ita, nuovo rinvio delle nozze Lufhansa chiede una proroga Il termine per l'accordo è scaduto ma i tedeschi scrivono al Tesoro: «Trattiamo fino al 12 maggio»
ROMA Slitta sul filo di lana la privatizzazione di Ita, ma Lufthansa non molla e in una lettera al Tesoro chiede una proroga delle trattative fino al 12 maggio. Il ministero dell'Economia, azionista di maggioranza della compagnia di bandiera, e il colosso tedesco, promesso sposo da gennaio, non sono ancora riusciti a trovare un'intesa sul prezzo finale del vettore tricolore. O meglio sui criteri per stabilirne il valore in vista dell'acquisizione dell'intera quota. L'operazione, secondo le scadenze del Memorandum, avrebbe dovuto concretizzarsi ieri, ma, come spesso accaduto con Alitalia, dalle cui ceneri Ita è nata, c'è stato l'ennesimo rinvio.
Nessuna rottura quindi, ma solo la necessità, da parte di Lufthansa, di approfondire il dossier per limare gli ultimi decisivi dettagli, con la richiesta di andare ai tempi supplementari.
LE POSIZIONI - Al Mef, regista dell'alleanza, non c'è nessuna preoccupazione. Si ostenta anzi ottimismo, sottolineando che si sta discutendo in un clima costruttivo e che alla firma manca davvero poco. Anche da Francoforte non si stigmatizza il rinvio, tant'è che nella lettera fatta recapitare a Via XX Settembre e firmata dall'ad di Lufthansa Carsten Spoher, emergono toni concilianti, anche per evitare di perdere l'esclusiva. Del resto è interesse di tutti arrivare al traguardo. Ma qual' è lo scoglio da superare? Se Lufthansa è ben disposta ad entrare con un aumento di capitale da 200-250 milioni per avere il 40 per cento di Ita, lo è meno rispetto al pagamento finale, che dovrebbe aggirarsi intorno ai 750 milioni, valorizzando così quasi un miliardo la compagnia aerea. Pagamento che dovrebbe avvenire entro il 2026. Sul punto si concentrano i dubbi dei tedeschi che non riescono a trovare l'intesa sul meccanismo per determinare il costo definitivo e i relativi tempi per l'ingresso.
A ballare sarebbero comunque una manciata di milioni, ma il tema è ovviamente controverso, visto che la proiezione di vendita è a tre anni. Del resto, dicono proprio da Francoforte, Ita Airways perde circa 1,3 milioni al giorno e di questo dato non si può non tenerne conto.
Come ovvio Francoforte vuole spuntare le condizioni migliori, ovvero acquisire l'altro 60% del vettore sborsando il meno possibile. Soprattutto intende mettere nero su bianco un meccanismo anti-rischi, una sorte di paracadute in caso di uscita anticipata o di mutamento dello scenario complessivo.
LA PRESSIONE - Per mettere un pò di pressione al Mef, è stata fatta rimbalzare sui media la notizia di un rinnovato interesse dei tedeschi per Tap, le linee aeree portoghesi, che il governo di Lisbona vuole cedere in tempi rapidi. Di fatto l'attenzione è però tutta concentrata sull'Italia visto che gli incontri e i contatti tra i manager di Lufthansa e i tecnici del Tesoro si sono succeduti a ritmi serrati. Una missione è stata a Roma anche la settimana scorsa e il negoziato riprenderà dopo il 25 aprile.
Le distanze - ribadiscono le parti - sono minime ma al momento non ci sono i margini per arrivare alla firma. Al di là della tattica, comprensibile in questa fase finale, nessuno pensa a far saltare il matrimonio.
I pontieri sono già al lavoro per smussare gli angoli e chiudere a maggio le nozze. Ma con Ita, come con la "vecchia" Alitalia, il condizionale è d'obbligo.
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