Data: 28/01/2024
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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«Io, prigioniero in casa da un anno per due scalini». Giulianova, Diego vive in carrozzina in un alloggio popolare. La presidente dell'Ater, Ceci promette: «Anticiperemo i lavori»
IL CASO
GIULIANOVA L'ultima volta è uscito solo per andare in ospedale dove è stato ricoverato quindici giorni. «Per il resto non mi sono mai potuto muovere - racconta Diego Iaconi- vivo in carrozzina, i due scalini che mi impediscono di uscire di casa non sono stati abbattuti e io non posso muovermi». Continua l'odissea dell'ex sarto giuliese, che ha compiuto 84 anni il 15 gennaio.
LE BARRIERE
Vive in carrozzina ma potrebbe anche uscire di casa se non si trovasse di fronte a due "insormontabili"scalini che si trovano all'ingresso davanti al portone. La moglie è anziana, i figli sono lontani. Il problema esiste da un anno. «Ed è chiaro - spiega la moglie - che si senta depresso e vorrebbe tanto uscire. Avevamo avuto garanzie, attraverso Il Messaggero dal presidente dell'Ater che il lavoro sarebbe stato portato a termine in occasione del rifacimento dei balconi e di altre opere che si stanno realizzando nella palazzine di via Brodolini, ma non vediamo ancora niente e Diego è uscito solo una volta, ma con l'ambulanza che l'aspettava fuori del portone per portarlo in ospedale da dove è uscito una decina di giorni fa». Dopo la segnalazione era arrivata una troupe de "La Vita in diretta" ma il problema non si era risolto.
LA REPLICA
La presidente Ceci, interpellata in merito, dice: «Sebbene i lavori di abbattimento degli scalini non fossero in programma nel corso della prima parte dei lavori che si stanno svolgendo in questi giorni, sarà possibile abbattere la finestra che c'è al piano terra di quella palazzina, trasformarla in porta e all'uscita da questa realizzare uno scivolo per cui Diego Iaconi potrà evitare la trappola delle scale e poter riacquistare la libertà come tutti gli altri inquilini. Vuol dire che anticiperemo questi lavori». Un soluzione analoga era stata adottata in altri edifici nei quali abitano o abitavano (in un caso una persona è deceduta) persone che si trovavano nella stessa situazione dell'ex sarto. «Sono tanti gli amici che ci vengono a trovare - dice ancora Diego - e noi li ospitiamo volentieri perché mi tengono compagnia e possiamo raccontare le storie passate, ma io voglio rivedere la luce del sole non solo da una finestra, ma scendendo il giardino. Il sogno è che qualcuno torni ad accompagnarmi per un passeggiata, sì una semplice passeggiata».
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