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Data: 23/03/2024
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Inchiesta sul sabotaggio in A25: «Criminali, potevano uccidere»

AVEZZANO La Procura ha aperto un'inchiesta sul sabotaggio alla sicurezza stradale avvenuto sull'autostrada A25. Tra gli svincoli di Magliano de' Marsi e Avezzano è stata tagliata la recinzione e dal varco è stato consentito l'ingresso di animali (in particolare cinghiali) che hanno causato tre incidenti. La polizia stradale di Avezzano sta indagando per risalire all'identità dei responsabili. «Un atto criminale», l'ha definito il Comitato dei sindaci che da anni si batte per pedaggi e sicurezza di A24 e A25. LE IPOTESI L'ipotesi è che qualcuno abbia deliberatamente voluto aprire un corridoio per gli animali selvatici per il solo scopo di attentare alla sicurezza degli automobilisti e della fauna locale. Non si esclude però la pista della via di una fuga veloce per qualcuno che avesse necessità di lasciare il territorio. Il tratto in cui è stata tagliata la rete costeggia infatti una strada secondaria in prossimità del centro abitato di Antrosano. La vicinanza rispetto all'autostrada potrebbe aver rappresentato una via di fuga a possibili spacciatori. «DANNI OGNI 10 GIORNI»Strada dei Parchi fa sapere di danneggiamenti alle recinzioni stradali, che richiedono immediata risoluzione, nell'ordine di un intervento ogni 10 giorni. «Le cause possono essere le più disparate», spiega la direzione d'esercizio di Strada dei Parchi. «Dai furti di diversi metri di rete per utilizzo personale all'abbassamento della recinzione provocato da animali di grossa taglia portati al pascolo nelle immediate vicinanze della strada», sottolineano, «o ancora incidenti causati dall'utilizzo sconsiderato degli aratri. Ma quello rinvenuto due giorni fa sulla A25 è un fenomeno raro, che lascia presupporre una mano criminale».LE INDAGINILa polizia stradale di Avezzano ha raccolto la denuncia del gestore dell'autostrada nella mattinata di giovedì e avviato le indagini per risalire al responsabile del sabotaggio. Al vaglio le immagini delle videocamere installate lungo il tratto. Nel frattempo Strada dei Parchi fa sapere di aver depositato un esposto alla Procura di Avezzano diretta da Maurizio Maria Cerrato, che ha quindi aperto un fascicolo, al momento contro ignoti.I CONTROLLIEsiste un protocollo relativo ai controlli delle recinzioni della rete viaria che prevede diversi livelli di operatività. Innanzitutto un ciclo ispettivo di 500 chilometri di rete a cadenza trimestrale. Si contano poi 6 controlli l'anno nell'ambito delle ispezioni ministeriali. Vi sono inoltre i cosiddetti controlli locali occasionali legati al rinvenimento di carcasse all'interno della carreggiata fino a un raggio di 2 chilometri per ciascuna direzione in entrambe le carreggiate. Tali iniziative richiedono la presenza sul posto del personale incaricato. «È infine di importanza strategica il monitoraggio delle strade attraverso le videocamere di controllo, 552 dispositivi in totale installati sulla A24 e la A25, di cui molti al servizio delle 54 gallerie, che consentono di avere un controllo in tempo reale di cosa sta avvenendo in carreggiata, se vi è attraversamento di un animale o qualcosa di irregolare», prosegue la direzione di Strada dei Parchi. In questi giorni i pannelli luminosi lungo il tragitto abruzzese e laziale indicano la possibile presenza di fauna selvatico. Avvisi a scopo precauzionale, non potendo escludere nuovi sabotaggi.IL COMITATO DEI SINDACIFerma la condanna di Velia Nazzarro, portavoce del Comitato dei sindaci di Abruzzo e Lazio. «Se vado a memoria, faccio fatica a ricordare un simile atto criminale ai danni degli automobilisti. Non so quale sia lo scenario peggiore che possiamo aspettarci. In ogni caso, qualsiasi sia stato il movente che ha spinto il responsabile al sabotaggio, dobbiamo prendere atto di un contesto sociale allarmante», afferma Nazzarro, «questo ci fa capire a che punto siamo arrivati, poteva scapparci il morto. Confidiamo che le forze dell'ordine sappiano identificare la persona che si cela dietro questa follia e assicurarla alla giustizia».


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