Data: 16/10/2023
Testata Giornalistica: CORRIERE DELLA SERA |
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In Italia 70 bus come quelli di Meslie L'autista: «Ho perso conoscenza» Inchiesta sull'incidente-bis di sabato. L'azienda apre alle verifiche del Comune sui veicoli
«Ho perso conoscenza, ho avuto un mancamento e non mi ricordo più niente». È questa la ricostruzione che ha fatto, ieri, ai suoi colleghi l’autista del bus elettrico della società «La Linea» che il 14 sera ha invaso la corsia opposta ed è finito contro un pilone di un palazzo in centro a Mestre. Il 59enne veneziano, sabato scorso, a caldo, avrebbe anche escluso che «il mezzo abbia avuto alcun problema». Intanto per la seconda notte si trova in osservazione all’ospedale dell’«Angelo» dove i sanitari stanno valutando le sue condizioni e il quadro clinico. Gli altri 13 passeggeri che, invece, erano stati trasportati in varie strutture veneziane sono stati tutti dimessi con prognosi che, al massimo, hanno raggiunto i 30 giorni. Ieri la procura di Venezia ha aperto un fascicolo e ha delegato la polizia locale a indagare sulla dinamica dello scontro in cui è stato coinvolto un «gemello» dello Yutong «E-12» che, lo scorso 3 ottobre, è precipitato, sempre a Mestre, da un cavalcavia causando 21 vittime e 15 feriti. La giunta Brugnaro ha deciso di sospendere tutti gli altri 18 «E-12» come «scelta prudenziale e assolutamente doverosa» in attesa di verifiche. Questi mezzi hanno coperto nove tratte date in gestione a «La Linea» per nove anni. Ognuno può ospitare sino a 87 passeggeri, di cui 27 a sedere e uno in sedia a rotelle. Sono a emissioni zero e hanno un’autonomia da 400 chilometri grazie a batterie collocate sul tetto. La ricarica avviene in circa tre ore e mezza. «A Venezia, dall’ottobre del 2022, la nostra flotta ha percorso un milione di chilometri e non ha mai avuto alcun problema meccanico — spiega Massimo Fiorese, amministratore delegato de «La Linea» e dealer per l’Italia del colosso cinese di Zhengzhou — e di mezzi Yutong per il trasporto locale nel nostro Paese, a oggi, ne sono stati venduti circa settanta». Dal 2023, ad esempio, sono utilizzati anche a Bergamo (10 bus) o Udine (3). «Non solo — riprende Fiorese — ma circolano anche a Padova, Torino e presto circoleranno anche in Sicilia ma, del resto, Yutong ha il 25 per cento del mercato mondiale e produce sino a 400 mezzi al giorno. In Europa l’anno scorso è stata leader di vendite con ottime performance in Francia, Norvegia e Danimarca. Sono prodotti in Cina ma prima di mettere le ruote nelle strade di qualsiasi Paese dell’Unione europea, hanno ottenuto l’omologazione con i nostri standard di sicurezza». Il sindaco Brugnaro: doveroso sospendere quei mezzi elettrici in attesa dei controlli Fiorese è anche uno dei tre indagati dalla procura di Venezia per la tragedia del cavalcavia mestrino ma si dice «fiducioso nella magistratura e, certo, che il tempo sarà galantuomo e sarò scagionato». Tornando all’incidente di sabato, il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha tuonato sui social: «Persone ferite, per fortuna non gravi a Mestre dopo l’incidente contro un palazzo di un bus elettrico appartenente alla stessa società del mezzo precipitato dal ponte. Solo coincidenze? Approfondire, indagare e chiarire tutto». Fiorese non ci sta: «Non capisco perché, se l’autista ha dichiarato che ha avuto un malore, si punti l’indice sul bus». Il manager va oltre: «Quasi tutta la flotta ha da poco superato la revisione ma ho deciso che oggi chiamerò in Comune e darò la disponibilità a controllarli lo stesso in un’officina specializzata e, se vorranno, alla presenza di loro esperti e dei nostri cinesi». Download 16 ottobre 2023 - corriere della sera_mestre.pdf |
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