ROMA I test su strada inizieranno a partire dal terzo trimestre del prossimo anno, la produzione e le consegne dal 2021. Ancora un po' meno di due anni e sulle principali arterie italiane ed europee circoleranno i primi camion elettrici a zero emissioni, nati dalla joint venture tra la start-up americana Nikola Motor e Iveco (gruppo Cnh Industrial). «Abbiamo già ricevuto molti ordini da tutta Europa, da Italia, Norvegia e Germania, per esempio. Sono molti di più di quelli che al momento possiamo produrne. Saremo sold out per molti anni» dice Trevor Milton, ceo e fondatore del gruppo americano che prende il nome dall'inventore Nikola Tesla come la Tesla di Elon Musk. «Vogliamo diventare la Tesla dei camion», scherza Milton, in occasione della presentazione del prototipo del veicolo ieri a Torino. E la svolta verso le emissioni zero anche dei mezzi pesanti andrà oltre: per il 2023 è prevista la produzione e la consegna anche del camion fuel cell (a idrogeno.) L'obiettivo della partnership, nella quale Cnh Industriale ha investito 250 milioni di euro, è crescere dell'1% all'anno nel settore dei mezzi pesanti per i prossimi cinque anni. «Il Nikola Tre elettrico (questo il nome del camion, ndr) avrà un'autonomia di 500 chilometri mentre la versione a idrogeno arriverà a mille. Per rifornire la rete autostradale europea saranno sufficienti una settantina di stazioni di ricarica e per ciascun veicolo per ricaricarsi necessiterà di una sosta di 10-15 minuti» spiega Gerrit Marx, presidente della divisione Veicoli Commerciali e Speciali di Cnh Industrial.
Per ora ancora non è stato individuato il sito di produzione. «Stiamo valutando dove produrre in Europa, potrebbero essere coinvolti più stabilimenti, anche in Italia», sottolinea Marco Liccardo, responsabile della divisione prodotti medio-pesanti di Iveco. Le vendite e i servizi post-vendita del Nikola Tre saranno assicurati dalla capillare rete commerciale europea di Iveco. «Quella con Nikola è una partnership unica, che guarda al futuro. Porterà benefici ambientali tangibili a chi si occupa di trasporti a lungo raggio in Europa», afferma il ceo di Cnh Industrial, Hubertus Muhlhauser. Annalisa Stupenengo, presidente di Powertrain, parla invece di «amore a prima vista con Nikola. La loro filosofia si sposa perfettamente con la nostra, vogliamo entrambi essere innovativi in modo sostenibile». Detto ciò, sottolinea che la svolta verde non comporterà la morte a breve del diesel: «Abbiamo sempre creduto che il diesel pulito fosse la nostra carta vincente e continueremo a fare in modo che i nostri diesel siano all'avanguardia nel rispetto all'ambiente».