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Data: 29/08/2023
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Imprese, crisi d'autunno allarme in tutta la regione Sotto i fari le vertenze Betafence, Purem Denso, Magneti Marelli e Pilkington

TERAMO I sindacati abruzzesi temono un autunno caldo all'insegna soprattutto di un'inflazione la cui morsa pare proprio non allentare, di piani industriali nelle aziende ancora un po' vaghi, della transizione ecologica che può lasciare morti e feriti sul campo e delle politiche attive che ancora non si concretizzano appieno. Il tutto condito da un ricorso eccessivo alla cassa integrazione: gli strumenti stanno per terminare, allertano i segretari regionali. Sarà un autunno soprattutto interessato dal peso specifico non indifferente di un'elezione regionale che si farà sentire sul mondo del lavoro, come spiega il segretario generale Cisl Abruzzo, Giovanni Notaro. Oppure una stagione che, gli fa eco il pari grado Cgil, Carmine Ranieri: «In cui Stellantis ed inflazione, saranno determinanti: la prima serba l'effetto di un acceleratore verso l'automotive e tutto il suo indotto del territorio, dovranno infatti essere portati grandi investimenti sull'ex Sevel, inoltre abbiamo linee di produzione obsolete, ora bisogna capire che intenzione hanno, oggi non lo sappiamo. Molte imprese dovranno dunque ammodernarsi».
ORIZZONTE - All'orizzonte si scorge la transizione ecologica: «Occorrono investimenti altrimenti non reggeremo il cambiamento epocale. Chiediamo al governo anche un fondo per la transizione per garantire gli ammortizzatori sociali finché il nuovo non parte». Nella sua analisi dei settori, Ranieri rileva un Abruzzo «che ha una grossa potenzialità manifatturiera, malgrado si faccia massivo utilizzo di cassa integrazione e i piani industriali latitino. Preoccupano realtà come Betafence, Purem, Denso, Magneti Marelli, Pilkington per svariati motivi, così come preoccupa la ex Sevel che governa l'automotive in Abruzzo, aspettiamo Stellantis cosa voglia fare, che tipo di investimenti ci presenterà, bisogna fare in fretta perché gli ammortizzatori stanno per terminare».
Ciò che rinfranca il segretario sono le notizie che giungono dai settori dell'abbigliamento e del mobile: «C'è stata una ripartenza, suffragata dall'export, però incide l'inflazione che erode i salari dei dipendenti e dei pensionati». Nel turismo la partenza è stata ok «poi molti abruzzesi non sono potuti più andare in vacanza». Occorre rinfoltire i loro portafogli con «gli aumenti dei salari, il salario minimo e la lotta al lavoro povero».
Sull'inflazione Ranieri punta il dito accusatore contro quelle aziende che "hanno fatto profitto scaricando i costi sui cittadini". Preoccupa la povertà, con il reddito di cittadinanza tolto e con le nuove misure che non vanno a coprire tutte le esigenze: «Tutto è stato scaricato sui Comuni». Infine, riporta il suo pensiero sul ruolo che dovrà assumere il sindacato in futuro: «Dovrà avere lungimiranza, affrontando i temi della transizione ecologica che è fondamentale, fare sindacato oggi significa essere attenti e salvaguardare ambiente, lavoro e lavoratori, senza conservare una visione di retroguardia».
Gianni Notaro della Cisl, alla luce della transizione ecologica e dei posti che si perderanno solo nell'automotive, porta all'attenzione «la lentezza delle politiche attive, col programma Gol»: «Stiamo incalzando la Regione poiché si abbiano incontri più serrati».
OCCUPAZIONE - Sull'occupazione il segretario Cisl nota un lieve rialzo: «Crescono i contratti a tempo indeterminato ma non in una maniera decisa per l'economia. Temiamo un autunno complicato perché è già iniziata la campagna elettorale per le regionali, avremo dunque, noi sindacati, un ruolo più difficile soprattutto sul tema dell'occupazione, le avvisaglie già ci sono. I costi dell'energia aumentano e le aziende altamente energivore soffrono di più, l'impatto è invece attutito nelle filiere agro-alimentare: è necessario governare bene la ripartenza dei consumi per incrementare il pil regionale e per non scaricare tutti i costi sul cittadino». Per Notaro è fondamentale mantenere alto il livello di competitività in Abruzzo, variabile che si deve nutrire di «buone infrastrutture, di strade e tratte ferroviarie, e di porti regionali sui quali approdano anche navi di grosso tonnellaggio: il territorio deve restare attrattivo», questa la sua scommessa. Anche lui, come Ranieri, chiede che l'attività di enti formativi in virtù della transizione futura si faccia più corposa: «Le aziende che fanno marmitte o bulloni devono sapersi riconvertire».
 

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