Data: 24/01/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Il sindaco: «Basta traffico e smog ricominciamo da viale Marconi» Parcheggi, piste ciclabili, aree di carico scarico e rotatorie: Masci fa il punto e risponde alle critiche
E rilancia: «Tra dieci anni dovrà entrare il 20 per cento in meno di auto, la rivoluzione riguarda tutti» PESCARA «Pescara non può continuare a essere la città delle auto in seconda fila, soprattutto sugli assi fondamentali della mobilità pubblica: non è più possibile bloccare il traffico».
Sulla vicenda di viale Marconi a quattro corsie e di tutte le proteste e i ricorsi portati avanti in questi mesi dal comitato di residenti e commercianti, sostenuti dalle forze di opposizione, il sindaco Carlo Masci lo dice a chiare lettere: «Il progetto di viale Marconi sarà completato. Chi oggi si oppone al cambiamento, che comporta l'ampliamento delle zone dedicate al mezzo pubblico e la diminuzione delle auto su strada, sta facendo la guerra a questa città. Io sono pronto a trovare delle soluzioni dove possibile, come per i parcheggi e il passaggio delle biciclette, ma una cosa è certa: non lascerò più smog di quello che ho trovato. E per fare questo devo fare in modo che, come prevedono le statistiche internazionali, di qui a dieci anni entri il 20 per cento in meno delle macchine che arrivano oggi ogni giorno. È una rivoluzione, e la rivoluzione si fa fino in fondo. Oppure si rischia di rimanere travolti dalla transizione ambientale avviata in tutto il mondo. Pescara non può restare indietro».
Sindaco, allora ci aiuti a capire. Intanto perché il progetto, inizialmente a tre corsie, è stato modificato a quattro corsie?
Ci sono due corsie dedicate al trasporto pubblico e due corsie di andata e ritorno per le macchine. Abbiamo modificato il senso unico iniziale perché ci siamo resi conto che le macchine provenienti da nord, e quelle da sud, si sarebbero imbottigliare tutte in via Conte di Ruvo, che sarebbe diventata una polveriera. Avremmo dovuto eliminare i parcheggi e non avrebbe retto comunque al traffico. Oltretutto, in termini di sicurezza, con il senso unico viale Marconi sarebbe diventata un'autostrada. Il doppio senso soddisfa l'esigenza di una mobilità ordinata.Ma così si è ristretto lo spazio.
Cosa rimane per biciclette, posti auto, aree di carico e scarico? Viale Marconi è una strada commerciale e molto popolosa: tutto perso?
Allora. Iniziamo dalle biciclette: neanche il progetto iniziale prevedeva le piste ciclabili. Il progetto per lo sviluppo urbano sostenibile del 2017 prevedeva le corsie preferenziali. E se prevedo il mezzo pubblico, poi devo lasciare lo spazio almeno per una fila di parcheggi, lato mare, e per il marciapiedi che deve misurare minimo un metro e 50. E così la pista ciclabile non ci può stare, ma così come non ci stava prima. Fatta questa premessa, dico anche che abbiamo raccolto le istanze che ci sono state presentate e stiamo valutando se il nuovo codice della strada, che prevede di fare zone a 30 chilometri orari con traffico promiscuo, ci dà la possibilità di trovare spazio anche per le biciclette. Per le quali, di sicuro, sarà recuperato uno spazio da via Pepe all'Agippone. Stiamo verificando, dove possibile si farà.
E i parcheggi?
La critica principale è che sono spariti: la gente non si ferma e i negozianti sono destinati a chiudere. È questo l'incubo di chi ha le attività su viale Marconi. Per come stiamo lavorando, sono certo che questo progetto, una volta realizzato, non inciderà affatto sul commercio, anzi, avverrà come è successo per le isole pedonali, quando nessuno le voleva perché si temeva che portassero il deserto e adesso abbiamo il problema inverso per quanta gente viene. Non inciderà anche perché i parcheggi saranno, ma saranno più di prima.
Ci spieghi bene.
I posti macchina persi sul lato monti, perché sul lato mare restano, sono stati 97. Noi ne abbiamo recuperati già 22 in piazza Unione, dove i lavori sono in dirittura d'arrivo, e altri 16 li recupereremo su via Nazario Sauro, sotto le scalette, a 20 metri da viale Marconi. Così siamo a 38, che è lo stesso numero di posti auto persi tra piazza Unione e via Mazzarino. Poi, di fronte al circolo tennis, nell'ex area Di Bartolomeo, le ruspe stanno già lavorando per realizzare altri 100 posti pubblici. In più, c'è l'ipotesi concreta di utilizzare un altro spazio a metà di viale Marconi, all'altezza del LIdl dove faremo circa 40 posti: dunque 97 posti persi e 148 recuperati.
Le aree di carico e scarico: come fanno le attività, se c'è la corsia preferenziale dell'autobus?
Si farà come si fa in tutte le città civili: dando la possibilità di fare carico e scarico a determinati orari, la mattina presto, la sera.Anche le rotatorie fatte, disfatte e rifatte, hanno destato innumerevoli critiche.
A che servono?
Quando abbiamo iniziato i lavori, ci siamo subito resi conto, all'incrocio della Camera di commercio, che al semaforo le macchine provenienti da sud che giravano a sinistra, col semaforo bloccavano la fila in corrispondenza dell'isola salvapedoni-fermata autobus. Per questo l'abbiamo modificata: la rotatoria è stata la soluzione naturale che ci ha consentito, in quel punto e poi su tutto l'asse viario, di fluidificare il traffico così come è anche adesso.
Quando lo vedremo finito?
Stanno completando il tratto di via Pepe dove stiamo inserendo la viabilità ciclistica. Stiamo verificando se per l'inserimento delle bici ci sono condizioni anche in altri punti. Dico solo che chi ha la voglia di aspettare troverà tutte le risposte. Su viale Marconi ci sarà anche più verde, come in tutta Pescara.
Ultima domanda, che è poi quello che si chiedono in tanti: perché si è scelto viale Marconi per questo progetto, e non viale D'Annunzio dove ad eccezione di poche attività storiche, i negozi sono quasi del tutto spariti, e le piste ciclabili sono lungo i marciapiedi?
Dal 2017 c'è il piano generale del traffico che prevede che l'asse della mobilità pubblica passi per viale Marconi. È come un piano regolatore, ed è stato fatto prima che io arrivassi, e per quel piano è stato chiesto e ottenuto dalla giunta Alessandrini il finanziamento di sviluppo urbano sostenibile. La Regione l'ha concesso per fare 2 km 800 metri di corsia preferenziale di andata e ritorno su un asse, quello che dalla Warner di Montesilvano passa dalla strada parco fino a viale Marconi. Un asse scelto perché ritenuto più dritto e più veloce, e più vicino ai punti di importanza della città. Il momento di confronto era quello. Non è adesso.
Perché i pescaresi, quelli più scettici, le dovrebbero dare fiducia?
I pescaresi devono stare tranquilli, quando devo fare una scelta la faccio sempre a favore della città e non a favore di gruppi e di interessi particolari. Questo provoca che chi non è d'accordo fa commedia, perché pensa di subire un torto. Ma il mio ruolo è di fare il bene della città e questo sto facendo. Alla fine i benefici li avranno tutti, e sono certo che nessuno subirà danni da quello che stiamo facendo. I ragazzi potranno andare a scuola da Montesilvano allo stadio senza perdere un'ora e mezza in macchina, perché ci saranno i trasporti pubblici con le corsie preferenziali.
Quindi anche la filovia?
Certo, a fine mese dovrebbero iniziare i lavori per adeguare il percorso e perché arrivino i filobus. Ma a Pescara ci sono già 5 mezzi elettrici di proprietà del Comune, arrivati il mese scorso, che abbiamo messo a disposizione di Tua, e ogni anno ne arriveranno altri. Pescara avrà presto una flotta importante di autobus elettrici a zero impatto ambientale. Poi è questione di pochi mesi per iniziare. Sono 25 anni che tutte le amministrazioni puntano a realizzare la filovia sulla strada parco e ora la colpa è mia perché sto facendo quello che un sindaco deve fare? Chi pensa che questa città debba morire asfissiata con 120mila macchine al giorno e si oppone al cambiamento sta facendo la guerra a questa città. Io amo Pescara e so che può dare tantissimo, ma merita che venga amata. Ho chiesto e ottenuto la bandiera blu quando nessuno ci aveva mai creduto. Allo stesso tempo credo che questa città meriti di avere un sistema di trasporto pubblico che funzioni, di avere meno macchine e di poter respirare. C'è una trasformazione in atto e Pescara ne deve fare parte. Il mondo va più veloce di noi.
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