Data: 12/04/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Il presidente di Tua: a rischio i viaggi per 50mila utenti al giorno
«Azzardiamo una proiezione: se a settembre riapriranno contestualmente tutte le scuole, gli uffici, le fabbriche e i cittadini ricominceranno a muoversi per motivi personali, se si dovranno mantenere le direttive sul distanziamento sociale, ben oltre 50 mila utenti die non potranno viaggiare stante l'attuale parco mezzi e lasciando inalterato il servizio complessivo del trasporto pubblico locale abruzzese». Ad affermarlo è il presidente di Tua, Gianfranco Giuliante (foto), che ha scritto una lettera aperta al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, nella quale vengono paventati i rischi per il trasporto pubblico locale regionale. «La situazione che si sta vivendo non ha precedenti e va affrontata con un approccio totalmente diverso. capace di immaginare "il nuovo mondo"», scrive Giuliante. «Il dibattito di questi giorni potrebbe concludersi con misure settoriali ed emergenziali in attesa di tornare a modalità lavorative e di relazione sociale pre Covid-19. Sarebbe miope e di breve respiro. Ci sarà una nuova ordinarietà».Il presidente di Tua quindi ricorda che fino a prima dell'emergenza, «il nostro Tpl ha giornalmente trasportato 100.000 utenti senza che per gli stessi sia stato applicato il criterio del distanziamento sociale. Tale misura», continua, «imporrà ripensamenti che cambieranno in radice la nostra esistenza, sia privata, sia lavorativa che sociale». Giuliante quindi analizza come la mobilità viva quotidianamente due fasi: le cosiddette "punte", cioè i momenti di massima concentrazione di utenza e il conseguente affollamento sugli autobus, e uno step di "morbida" in cui, pur essendoci i servizi, l'affollamento, e quindi la concentrazione sociale, è ridotta. «La necessità di evitare il sovraffollamento, incompatibile con il previsto criterio del distanziamento sociale, imporrà una rivisitazione che non potrà avvenire se non con una necessaria integrazione tra il sistema dei trasporti, il sistema produttivo, le istituzioni scolastiche, universitarie e la pubblica amministrazione», fa notare il presidente di Tua. Un nuovo approccio, insomma, che ridefinisca il perimetro di un ripensamento globale e sistemico del nostro modo di vivere. «I circa 29 milioni di trasportati annui, tra bus e treni, dovranno interfacciarsi con criteri legati alla flessibilità, che imporrà nuovi orari per le città, per gli uffici, per le scuole, per le fabbriche e, con essi, una nuova gestione dei flussi di movimento, tali da garantire la sicurezza per tutti e per ognuno. Sicurezza sanitaria ma anche economica e di prospettiva». Quindi Giuliante avverte: «Al presidente competerà gestire questo processo, offrire una visione, strumenti e risorse per un futuro che, se non elaborato si d'ora, ci troverà impreparati con conseguenze inimmaginabili per la comunità abruzzese». E alla luce di tutto questo tra le conclusioni: «L'urgenza di una rielaborazione post emergenza diventa non solo opportuna ma indispensabile». (a.s.)
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