Data: 15/11/2022
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO |
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Il nodo A24 e A25. Pedaggi, sindaci in rivolta Protesta il 26 novembre. Con la gestione Anas sembra ormai scongiurato l’aumento delle tariffe. Lettera al ministro Matteo Salvini che ribatte: «Dobbiamo vederci al più presto, quando volete»
I sindaci di Lazio e Abruzzo tornano ad alzare la voce sulla questione caro pedaggi e sicurezza delle autostrade A24 e A25, da anni al centro di polemiche su più fronti. Gli amministratori delle due regioni, in lotta contro gli aumenti delle tariffe dal 2018, hanno sollecitato nuovamente un incontro attraverso una lettera inviata al neo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e leader della Lega, Matteo Salvini, annunciando una nuova manifestazione per il prossimo 26 novembre. I primi cittadini, che hanno denunciato una non risposta alla prima missiva inviata il 27 ottobre scorso, ieri ha avuto una prima rassicurazione proprio da Salvini, che ha rotto il silenzio delle ultime settimane: «Appena insediati, abbiamo chiesto alle strutture del Ministero l'aggiornamento sulla situazione della A24-A25. Sarò felice di incontrare i sindaci di Abruzzo e Lazio, insieme ai quali cercheremo una soluzione ad un problema che si trascina da anni. Siamo al governo da meno di un mese, e abbiamo già incontrato e ascoltato decine di amministratori locali: l'obiettivo è sbloccare, mettere in sicurezza, far ripartire i lavori ovunque possibile», ha dichiarato il neo ministro e vicepremier. ATTESA «Attendiamo una data ufficiale per l'incontro, prima del 26 novembre», sottolinea al Messaggero Velia Nazzarro, sindaco di Carsoli, dal 3 gennaio 2018 in prima linea in questa battaglia. Il luogo del sit-in non è ancora stato deciso ma, come di consueto, la protesta si svolgerà davanti al Ministero o presso i caselli autostradali. «Nessuno si è degnato di rispondere alla lettera del 27 ottobre scorso, non è accettabile dover continuamente sollecitare prima di avere una qualsiasi risposta. Continuiamo a chiedere l'adozione di provvedimenti urgenti per la sicurezza delle due arterie e per la riduzione dei costi dei pedaggi», prosegue Nazzarro. Nella lettera inviata a Salvini gli amministratori hanno ripercorso tutte le tappe principali della loro lotta, reiterando la richiesta di «provvedimenti atti a ridurre i costi dei pedaggi autostradali con totale esenzione a favore dei pendolari», «l'immediata creazione di un Tavolo Istituzionale per individuare provvedimenti ed iniziative atti a garantire la sicurezza nei suddetti tratti autostradali» e infine «aprire un confronto sull'intera questione della mobilità generale nelle due regioni, Lazio e Abruzzo». Non solo riduzione delle tariffe dei pedaggi sull'A24 e sull'A25: gli amministratori, infatti, hanno rilanciato il tema dell'esenzione totale a favore dei residenti nelle regioni Lazio e Abruzzo pendolari per motivi di lavoro, studio, salute, sulla scorta di quanto dichiarato dall'attuale ministro dell'Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, in quota Fratelli d'Italia. Lollobrigida si era infatti schierato con i 116 sindaci e, il 19 maggio scorso, aveva presentato alla Camera un ordine del giorno per richiedere l'esenzione dal pagamento del pedaggio su A24 e A25 da parte dei cittadini dei comuni interessati. VERTICI A seguito dell'approvazione dell'ordine del giorno, i vertici abruzzesi del partito guidato da Giorgia Meloni oggi parlamentari (il segretario abruzzese di FdI, Etelwardo Sigismondi, l'assessore regionale alle aree interne Guido Quintino Liris e il capogruppo di Fd'I in Consiglio regionale Guerino Testa), avevano espresso soddisfazione in una nota congiunta, parlando di «un atto dovuto ai nostri concittadini per gli enormi danni subiti e di grande tutela per le aree interne verso le quali la stessa Regione Abruzzo sta indirizzando la massima attenzione». Nazzarro, nel ricordare che lo stesso Lollobrigida aveva manifestato accanto ai sindaci in un sit-in, sottolinea che «di certo non ci fermeremo, non abbiamo alcuna intenzione di indietreggiare». A differenza degli anni passati non c'è il rischio di un nuovo aumento a dicembre, poiché la gestione delle due arterie è tornata nelle mani dell'Anas. Le due arterie autostradali, precedentemente gestite dalla società Strada dei Parchi del gruppo industriale abruzzese Toto, sono tornate all'Anas a seguito della decisione del Consiglio di Stato, che ha accolto il ricorso del governo. Alla base del contenzioso tra il governo e il concessionario vi era il Piano economico finanziario, con gli investimenti necessari alla messa in sicurezza sismica e l'adeguamento delle tariffe. «Non è più in essere la convenzione con Strada dei Parchi che è sempre stata la giustificazione agli esorbitanti aumenti, dunque, ad oggi ci sono tutti i presupposti per ottenere la riduzione delle tariffe e, nel caso dei pendolari residenti, la gratuità», conclude Nazzarro. |
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