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Data: 29/01/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Il giallo del gasolio sparito a 2.000 metri Resta il mistero dopo l'annuncio-choc dell'amministratore unico del Centro turistico. Stipendi in ritardo ai lavoratori

L'AQUILAUn furto anomalo, sul quale indagano i carabinieri di Assergi. La notizia della sparizione di 20mila litri di gasolio da un serbatoio della stazione sciistica di Campo Imperatore ai più appare contornata di mistero: non solo per l'ingente quantità di combustibile trafugata, utilizzata per il rifornimento dei gatti delle nevi e per il riscaldamento dei locali della funivia, ma anche per le modalità. In tanti si domandano se si tratti in effetti di un furto. E c'è un precedente, nel 2012. Intanto, l'amministratore unico del Centro turistico del Gran Sasso Dino Pignatelli ribadisce che gli stipendi ai dipendenti dell'azienda saranno comunque pagati, anche se con qualche giorno di ritardo, e stigmatizza le critiche alla sua decisione di utilizzare i soldi destinati al personale per riacquistare il gasolio. Della vicenda si è discusso ieri anche in consiglio comunale. LE INDAGINI. La sparizione del gasolio, da una delle due cisterne situate vicino all'hotel Campo Imperatore, è stata scoperta lunedì mattina verso le 8: «Ci siamo accorti che il serbatoio pompava aria», ha spiegato Pignatelli, «e abbiamo visto che era praticamente vuoto. Il fatto è stato subito segnalato ai carabinieri di Assergi, che sono intervenuti e hanno effettuato un sopralluogo. Sappiamo che si stanno conducendo le prime indagini e siamo pronti a presentare una denuncia contro ignoti. Purtroppo la zona non è coperta da videosorveglianza, visto che l'albergo dev'essere ancora ristrutturato. Le telecamere del Centro turistico sono puntate verso le piste, c'è quella della scuola di sci che inquadra anche l'albergo, ma si spegne di notte. Sicuramente è un furto anomalo», sottolinea Pignatelli, «sul quale dev'essere fatta piena luce, dato che non è la prima volta che accade». LA DINAMICA. La strada per Campo Imperatore è chiusa, come ogni stagione invernale, e su diversi tratti è ricoperta di neve, compresa la parte finale, percorsa dalle motoslitte. Si sale dunque in quota solo con la funivia da Fonte Cerreto e la domanda ricorrente è: come può essere arrivata un'autocisterna in grado di risucchiare 20mila litri di gasolio?. Questa la risposta di Pignatelli: «Il furto dovrebbe essere stato commesso prima della chiusura della strada», ha ipotizzato Pignatelli, «e comunque subito dopo l'ultimo rifornimento di gasolio, effettuato lo scorso 20 novembre. Ce ne siamo accorti solo ora perché prima è stato usato l'altro serbatoio».GLI STIPENDI. «Nessuno ha mai detto», ha precisato Pignatelli, «che non verranno pagati gli stipendi al personale, nonostante la difficoltà del momento dovuta a una stagione negativa. Considerato che siamo già a fine mese, ho solo doverosamente avvisato che ci sarà qualche giorno di ritardo, per consentire il reperimento della necessaria liquidità. A chi commenta ricordo che il Comune non è un bancomat», ha sottolineato Pignatelli, «dove metti la carta ed escono i soldi, quindi anche nell'ipotizzata possibilità di ricorrere all'anticipazione da parte del Comune, qualche giorno di ritardo è comunque da prevedere». FARE CHIAREZZA. Il consigliere comunale Luciano Bontempo (Udc/Forza Italia) ha chiesto al sindaco Pierluigi Biondi e all'assessore Carla Mannetti la convocazione urgente di un tavolo sul Centro turistico, paventando che «ci sarebbe forte scontento tra i dipendenti della partecipata» e chiedendosi «se l'amministratore unico sia ancora convinto di voler guidare l'azienda, in un periodo così difficile». Anche il capogruppo Pd Stefano Palumbo ha chiesto chiarimenti sulla gestione della partecipata. ©RIPRODUZIONE RISERVATA


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