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Data: 06/11/2019
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Il Consiglio regionale «Niente aumento del costo dei pedaggi». L’assemblea approva analoghi documenti di maggioranza e opposizione I Cinquestelle non votano: «È la linea tracciata dall’ex ministro Toninelli»

L'AQUILA Il consiglio regionale dice no all'aumento dei pedaggi autostradali, di circa il 20 per cento, che dovrebbe scattare dal 1 dicembre. O almeno: lo hanno fatto, all'unanimità, centrodestra e centrosinistra, votando a favore dei due documenti, praticamente identici; il Movimento Cinque stelle non ha partecipato al voto in aperta polemica. I pentastellati, con il capogruppo Sara Marcozzi, hanno difeso a spada tratta il lavoro dell'ex ministro Danilo Toninelli: «Contro di lui è stata avviata una campagna di denigrazione, invece è stato l'unico, dal 2012, a prendere di petto la cosa, facendo i sopralluoghi di persona sui viadotti e trovando le risorse. I sindaci hanno scioperato, il Pd con Stefania Pezzopane e Camillo D'Alessandro ha fatto sciacallaggio, ma oggi qualcun altro (l'attuale ministro De Micheli, ndr) raccoglierà i frutti. Questo consiglio sta diventando ridicolo. I due documenti sono solo propaganda, chiedono di fare ciò che Toninelli ha già fatto». Giovanni Legnini ha replicato stizzito: «Argomenti fuori luogo. L'accordo per congelare gli aumenti non c'è, è una mera ipotesi. E anche sul nuovo Pef, il piano economico e finanziario della concessione, sono previsti due miliardi di fondi pubblici su cui non c'è ancora corrispondenza finanziaria. Ci sono solo intenzioni, il lavoro è da concludere». Il governatore Marco Marsilio ha corroborato questa tesi: «Oggi i sindaci non protestano perché evidentemente il nuovo ministro De Micheli, a differenza di Toninelli, li ha ricevuti. Attualmente manca l'atto finale per individuare le coperture finanziarie per scongiurare l'aumento dei pedaggi. E' opportuno e utile che il consiglio si determini». E' stata affrontata anche la questione dei gravi ritardi che si registrano sull'A14, per il sequestro dei viadotti dovuto alle indagini sui falsi report sulla sicurezza. Sandro Mariani (Abruzzo in Comune) ha depositato una mozione per chiedere una riduzione delle tariffe.

TENSIONI Fibrillazioni sulle integrazioni da apportare alla richiesta di referendum abrogativo di una parte della legge elettorale nazionale, argomento carissimo alla Lega. Il tema era calendarizzato alle 15, come consiglio urgente. Il presidente dell'assise, Lorenzo Sospiri, è stato costretto ad anticiparlo di 40 minuti perché la maggioranza era alle prese con numeri esigui a causa di due assenze: quella politica della centrista Marianna Scoccia, messa ai margini dalla maggioranza e in aperto contrasto, e quella della leghista Antonietta La Porta. Servivano 16 voti e così Sospiri ha accelerato tenendo in aula il forzista D'Annuntiis, nonostante il sottosegretario avesse una grave impellenza di carattere personale che lo ha costretto ad andare via anzitempo. Passata, infine, la legge che stanzia 100 mila euro per la divisa unica dei maestri di sci: all'interno sono stati inseriti alcuni emendamenti (Smargiassi, M5S, ha duramente criticato questo metodo) per finanziare le imprese colpite dal sisma 2016-2017, l'adeguamento dei compensi dei revisori dei conti e il Comune di Villa Celiera per la preparazione delle piste da sci. Fuori dall'aula la protesta dei lavoratori delle scuole ex Lsu ex appalti storici a cui è affidata la pulizia e la sorveglianza nelle scuole. Molti rischiano il licenziamento, il fabbisogno ministeriale è sottostimato di 200 unità. La Regione ha approvato una risoluzione per chiedere un intervento statale.


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