Data: 02/02/2022
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Il comitato: sì alla nuova ferrovia ma occorre la variante al progetto Dopo la frenata arrivata dal ministero, i cittadini tornano a chiedere la modifica del piano iniziale. E i residenti dello Scalo si appellano al sindaco
«Dalla possibilità di salvare le case dall'abbattimento a tempi più celeri: dieci motivi per ascoltarci» CHIETI«Ci sono almeno dieci ragioni per cui Rete ferroviaria italiana dovrebbe far passare il raddoppio della linea sulla bretella per l'Interporto». All'indomani del consiglio comunale straordinario sul progetto di velocizzazione, il comitato Comferr continua la protesta e in città si fa sentire attraverso la voce dell'ex assessore comunale Gianni Di Labio. Il comitato civico è intercomunale, raccoglie residenti soprattutto di Brecciarola e di Manoppello che vivono le medesime criticità e propongono la stessa soluzione per evitare il grande impatto ambientale che il raddoppio dei binari avrebbe sui due territori. Nonostante la contrarietà al tracciato proposto, il Comferr non si oppone al progetto in generale. La velocizzazione della Pescara-Roma è auspicata da decenni da tutto il territorio. Ma il progetto, insiste il comitato, va modificato.
PETIZIONE CON 5MILA FIRME «Il consiglio straordinario ci ha deluso», dice Di Labio, «non è stata data voce ai cittadini e non mi sembra che nella sostanza ci siano state aperture da parte dei due dirigenti del ministero sul progetto di variante. Abbiamo comunque apprezzato l'intervento del deputato Camillo D'Alessandro che si è messo a disposizione per organizzare un incontro con la viceministra ai trasporti Teresa Bellanova e con la presidente della Commissione Raffaella Paita. Ci facciamo promotori dell'incontro e ora attendiamo che D'Alessandro concretizzi questa possibilità». Nel frattempo va avanti la petizione, che sta per toccare le 5mile firme raccolte.
VARIANTE AL PROGETTO La modifica auspicata dai territori chiede che il raddoppio ferroviario, anziché seguire la linea esistente che attraversa i centri abitati di Brecciarola e Manoppello, faccia una deviazione sulla bretella ferroviaria realizzata a servizio dell'Interporto. Attualmente quella linea è utilizzata solo dai treni merci che si servono dello snodo intermodale dell'Interporto. Fra Brecciarola e Manoppello sono una sessantina le costruzioni da abbattere, molte delle quali sono abitazioni private. Oltre a questi problemi, ci sono quelli delle barriere anti-rumore alte sei metri e quelli della chiusura di alcuni sottopassi. Spostare la linea fuori dai centri, con un percorso che fiancheggia l'autostrada, in aree poco urbanizzate, risolverebbe molti di questi problemi.
I 10 PUNTI DEL COMITATO Il Comferr ha riunito in dieci punti le sue ragioni. Innanzitutto si eviterebbe l'abbattimento delle case. Con la deviazione verso l'area interportuale ci sarebbero riduzioni nei costi, essendoci meno espropri da fare. Al terzo punto c'è la difesa della qualità della vita e la tutela dell'integrità del territorio e del tessuto urbano esistente. Al quarto il risparmio nella gestione dei trasporti e la facilitazione e il mantenimento dei servizi pubblici comunali, con meno inquinamento non solo acustico. Al quinto la riduzione dei tempi di realizzazione, che ci potrebbe essere attraversando zone meno urbanizzate. Si eviterebbero anche tutte le possibili negatività dovute all'impatto socio-sanitario per lo stravolgimento collettivo e sociale. L'area suggerita dal comitato non è interessata da alcun vincolo idro-geologico. L'ottavo punto riguarda una migliore percorribilità dei convogli (silenziosità, velocità, comfort passeggeri, sicurezza nel trasporto di merci potenzialmente pericolose, tempi di manutenzione strutturale e della logistica). Al nono punto c'è il supporto alla proposta di riconoscimento di una diramazione del Corridoio V (Mediterraneo) delle Reti europee Ten-T con l'istituzione di un corridoio trasversale intermodale Barcellona (Spagna)-Civitavecchia-Pescara-Ortona-Ploce (Croazia). All'ultimo punto c'è la sottolineatura che il tracciato ferroviario proposto dal comitato non contrasta con le richieste eventualmente presentate da altri Comuni interessati alla progettazione.
E i residenti dello Scalo si appellano al sindaco
CHIETINon c'è solo Brecciarola a fare i conti con i grandi disagi del progetto di raddoppio della Pescara-Roma. Finora hanno avuto meno eco i problemi che la velocizzazione della linea ferroviaria avranno su tutto il resto del territorio scalino, dal bivio di Brecciarola fino a San Martino. Le case da abbattere saranno anche meno (in questa tratta si prevede la demolizione di una decina scarsa di costruzioni) ma tutti gli altri problemi di impatto ambientale restano. Proprio per portare all'attenzione delle istituzioni queste problematiche si è costituito un altro comitato civico, si chiama FerroVia Chieti Scalo e ha come presidente Paola Sablone e come vicepresidente Natascia Di Giandomenico. Il comitato per prima cosa sta cercando di incontrare il sindaco Diego Ferrara, convinto che al momento l'amministrazione sia maggiormente concentrata sui problemi di Brecciarola e abbia dimenticato il resto dello Scalo. Per ora non riesce ancora a fissare un incontro, ma l'obiettivo è di iniziare con il Comune. Convinto di non riuscire a impedire che il progetto venga portato a termine, il comitato chiede almeno una serie di modifiche che tutelino il territorio scalino.
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