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Data: 01/02/2024
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

I nodi di viale Marconi all'esame dei giudici del Consiglio di Stato. L'avvocato Careni sul ricorso del comitato «No alle 4 corsie, quel progetto va revocato»

IL CASO
«Tempo qualche settimana e sapremo. Spero in una sentenza entro febbraio». L'avvocato Auguisto Careni incrocia le dita mentre commenta la discussione di ieri, in Consiglio di Stato, sul ricorso presentato al Presidente della Repubblica dal comitato Salviamo Viale Marconi. L'udienza si è svolta sulla base della documentazione prodotta dal legale del comitato che, in rappresentanza di commercianti e residenti, invoca la bocciatura del progetto comunale del viale a quattro corsie e reclama il ritorno alla situazione di partenza, con il ripristino di spazi per la sosta. «Ci è stato chiesto, in via preliminare, se fossero ancora sussistenti i motivi del ricorso da noi presentato nel 2021 e abbiamo risposto che quei motivi ad oggi non solo sono confermati, ma si sono addirittura aggravati - ha detto l'avvocato Careni -. Abbiamo perciò esposto le ulteriori problematiche derivate dall'attuazione del progetto, non ultima la questione del mancato collaudo».
Il nodo del contendere è l'ampliamento del viale a 4 corsie, due riservate ai bus ovvero al filobus, e due ai veicoli privati, con sacrificio della corsia riservata alla sosta. «La cancellazione di posti auto ha messo in ginocchio le nostre attività e confidiamo perciò in una valutazione oggettiva del Consiglio di Stato affinché siano accolte le nostre istanze» ha dichiarato Fabiana Tenerelli, negoziante e presidente del comitato Salviamo Viale Marconi. «Siamo fiduciosi perché, ricordo, in ordine al progetto portato avanti dal Comune, il Ministero dei trasporti ha espresso valutazioni che sembrano venire incontro alla nostra posizione, pur tenendo presente che il Consiglio di Stato saprà valutare in piena autonomia» ha aggiunto Tenerelli.
LE CONTESTAZIONI
L'avvocato Augusto Careni ha riassunto in mezza pagina i punti oggetto di contestazione sul progetto di viale Marconi: «Illegittimità della delibera di giunta comunale del 17 settembre 2021 numero 641 relativa all'approvazione del progetto di "variante" del tracciato di trasporto pubblico urbano su viale Marconi. Detto progetto sarebbe carente sia dal punto di vista dell'analisi trasportistica, sia dal punto di vista della compiuta e chiara identificazione degli interventi da eseguire. Ciò emergerebbe anche da uno studio di microsimulazione del traffico, commissionato proprio su viale Marconi, dal quale emergerebbe una radicale illegittimità dell'azione amministrativa ed in particolar modo una errata valutazione delle ragioni addotte a sostegno dei lavori, ciò in quanto gli interventi realizzati sarebbero stati approvati ed eseguiti sulla base di una microsimulazione del traffico riguardante tutt'altro progetto. Sarebbe del tutto assente inoltre uno studio di valutazione (finale e di sintesi) da parte della stessa amministrazione. Non mancano infine aspetti inerenti la pericolosità della via a seguito dei lavori eseguiti, soprattutto per pedoni e ciclisti, nonché di danno arrecati alle attività commerciali e ai residenti vista la riduzione dei parcheggi e l'attivazione del disco orario che rende praticamente impossibile lasciare l'auto a chi lavora e vive in zona senza portare alcun beneficio ai negozi così come sarebbe stato nelle intenzioni dell'amministrazione».
La camera di consiglio dovrebbe durare almeno un paio di settimane. Comitato e Comune ne attendono l'esito sperando, con la stessa fiducia, pronunciamenti opposti. «Chiediamo solo di poter tornare a lavorare in modo sereno e questo sarà solo con il ripristino dei parcheggi cancellati» ha chiosato Fabiana Tenerelli. Da Palazzo di città il sindaco Carlo Masci si è detto tranquillo delle scelte fatte in tema di viabilità in quella zona e non solo, avendo puntato sulla filovia (c'è sempre la possibilità di sfruttare la parallela di via Croce per andare incontro alle istanza del comitato) e attende senza patemi il verdetto del Consiglio di Stato.

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