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Data: 19/05/2020
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

I consiglieri 5S incalzano la giunta Masci «Un concorso di idee per la stazione bus»

Cinque proposte per far ripartire la città dopo l’emergenza legata al Coronavirus. Cinque temi da affrontare seguendo i criteri dell’immediatezza e dell’economicità. La Fase 2 per i Cinque stelle si riapre laddove si era chiusa prima dell’epidemia, dalle grandi questioni dimenticate dalla giunta Masci, urbanistica, mobilità, digitalizzazione, spazi urbani e periferie, sonore assenze di una programmazione deficitaria o mai avviata. A cominciare dalla pianificazione di alcune zone strategiche della città, dall’ex Cofa all’area di risulta, destinataria, quest’ultima, spiega la capogruppo in Consiglio comunale Erika Alessandrini, di risorse pari a 12 milioni di euro che rischiano di scadere. «Dunque perché non cominciare dalla riqualificazione della stazione dei bus, lanciando un concorso di idee per la sua sistemazione»? Né meno urgente appare l’organizzazione degli spostamenti urbani, attraverso un piano dei tempi e degli orari per i cittadini e l’incentivazione dell’uso di bici, scooter e monopattini: «Così riusciremmo a combattere l’inquinamento e gli assembramenti sui bus» avverte il consigliere Massimo Di Renzo. L’obiettivo dovrebbe essere quello di una «mobilità dolce», come la definiscono i grillini, che dovrebbe andare di pari passo con la digitalizzazione della macchina comunale: «I dipendenti municipali potrebbero continuare a lavorare in smart working e ad ogni cittadino potrebbe essere fornita una casella di posta elettronica e uno speed per l’accesso rapido a documenti e certificati » sottolinea il consigliere Giampiero Lettere. Tutta da organizzare anche la fruizione delle spiagge libere e delle aree verdi: per le prime, i Grillini propongono l’affidamento ad associazioni che si occupano di bambini e disabili: «La nostra idea – chiarisce Paolo Sola – è quella di favorire l’accesso ai diversamente abili e dare la possibilità ai più piccoli di svolgere lì le attività ricreative prima effettuate nelle scuole dell’infanzia, oggi chiuse». Quanto ai parchi, il presidio e la regolamentazione degli ingressi potrebbero essere affidati a coloro che percepiscono il reddito di cittadinanza. E nella lista dei desideri del Movimento non potevano mancare le periferie: «Crediamo – continua Alessandrini – che in queste zone occorra portare attività sociali e culturali». Il mondo della movida, sostiene la capogruppo, può e deve transitare anche al di là dei salotti buoni della città e di quel lungomare protagonista della vita notturna nelle serate estive. Almeno nella vita di prima.


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