Data: 03/11/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Grandine, danni negati Regione al contrattacco Per i risarcimenti Marsilio chiede l'appoggio di Marche, Puglia e Molise
PESCARA L'Abruzzo non ci sta e va al contrattacco. Il governatore, Marco Marsilio, ha scritto al presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, nella qualità di capo della Conferenza delle Regioni, e ai presidenti di Marche, Molise e Puglia, regioni che, come l'Abruzzo, rimarranno beffate. Non avranno cioè neppure un euro di risarcimento per la grandinata devastante del 10 luglio scorso quando caddero dal cielo pezzi di ghiaccio, grandi come arance, che sfondarono i tetti delle case e centinaia di auto.La lettera di Marsilio ha un obiettivo: «Sollecitare un intervento comune nei confronti del Governo ai fini del riconoscimento dello stato di emergenza a seguito della eccezionale grandinata del luglio scorso». Un fronte comune per convincere il Consiglio dei ministri a ripensarci e quindi a dire sì ai risarcimenti. Marsilio è fiducioso tant'è che afferma: «Il presidente Bonaccini ha pienamente condiviso l'iniziativa e assicurato che se ne farà portatore a nome di tutte le regioni interessate».Ma tutto dovrà avvenire nelle prossime 48 ore, prima che la Protezione civile nazionale informi, con una nota ufficiale, la Regione Abruzzo, del diniego alla richiesta di stato d'emergenza. Un no già deciso e anticipato dal Centro, non sulla base di una nota di agenzia ma facendo contattare la fonte più autorevole, il capo della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, che ha confermato la doccia gelata per migliaia di cittadini abruzzesi e per i sindaci delle città colpite da quella grandinata devastante. Parliamo di danni per 222 milioni di euro, con Pescara, Francavilla, Montesilvano e San Giovanni Teatino, in cima alla lista dei comuni più colpiti. I sindaci inveiscono dopo aver saputo del diniego e dei motivi che sono essenzialmente due: non c'è il "rischio residuo", cioè il rischio idrogeologico inteso come frane, smottamenti e pericolo per la popolazione. E non c'è stata la necessità di prestare assistenza ai cittadini. «Ritengo che, qualora non ci fossero tali requisiti, il governo debba trovare un altro strumento per aiutare le popolazioni colpite. Non ci si può fermare di fronte a tecnicismi, mentre la violenza della grandinata ha effettivamente causato moltissimi danni. In un periodo di forte contrazione economica come questo, lo Stato deve intervenire concretamente e in favore di tutte le famiglie che sono state costrette ad attingere dai propri risparmi in seguito alla grandinata di luglio. Se le norme vigenti non prevedono il rimborso per i danni provocati da un evento di così grandi proporzioni, allora credo sia necessario apportare le opportune modifiche», dichiara la deputata M5S Daniela Torto che annuncia un'interrogazione alla presidenza del consiglio dei ministri e la presentazione, in quinta commissione della Camera dei deputati, «di una proposta sulla legge di Bilancio per aiutare l'Abruzzo». |
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