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Data: 18/10/2024
Testata Giornalistica: IL MESSAGGERO
    IL MESSAGGERO

Gran Sasso, acqua torbida sospesi i lavori nel tunnel. Ruzzo Reti: «Potabilità non a rischio» L'esperto: «Trovati sedimenti naturali»

GUARDA QUI IL SERVIZIO ANDATO IN ONDA SUL TGR ABRUZZO https://www.filtabruzzomolise.it/multimedia/item/traforo-sondaggi-bloccati


IL CASO
TERAMO Nel traforo del Gran Sasso sono stati sospesi i lavori di indagine geognostica, propedeutici a quelli di messa in sicurezza di tutto il bacino acquifero, dopo che la Ruzzo Reti ha riscontrato il 14 ottobre scorso un «rilevante» innalzamento del valore di torbidità delle acque all'interno della galleria destra nella direzione Roma-Teramo, che è risultato pari a 4 Ntu (il range va da 0,12 a 0,30, il valore consentito dalla legge è 1). Si tratta di una misura della limpidezza delle acque che può essere influenzata da vari fattori. In questo caso, come vedremo, all'origine della variazione vi sarebbero sedimenti naturali: in casi come questo un sistema automatico manda subito l'acqua "a scarico" senza, dunque, causare problemi alla potabilità.
È stata riscontrata in galleria, inoltre, la rottura del collettore di drenaggio principale (la canala), condotte che furono realizzate durante la costruzione del traforo per drenare le acque che erano fuoriuscite dalle falde. Ma veniamo al caso odierno. I lavori di perforazione veri e propri non erano nemmeno iniziati, si sarebbe dovuti partire tra ieri ed oggi. Per il momento resterà in vigore il sistema di restrizioni alla viabilità con semafori, iniziato lunedì scorso, fino al prossimo tavolo tecnico definito urgentissimo che verrà presieduto dal Sian (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione) della Asl di Teramo in data ancora a definire da cui sortiranno indicazioni.
I DETTAGLI
La torbidità, per il dirigente del Sian (il servizio di Igiene dell'Asl), Francesco Di Gialleonardo, «è stata causata da materiale roccioso che si è frammentato, l'acqua è sicura anche perché quando c'è un problema viene messa automaticamente a scarico, in rete non resta nulla». L'allarme è stato lanciato, ieri, da una nota del commissario governativo per la messa in sicurezza del sistema-Gran Sasso, Pierluigi Caputi, il quale ha diffuso una lettera che gli è pervenuta da Italferr, la società del gruppo Ferrovie che avrebbe dovuto svolgere i carotaggi. Italferr, in sostanza, aveva citato le rilevazioni di Ruzzo Reti, annunciando la sospensione delle opere e chiedendo i dati storici degli ultimi cinque anni. Caputi ha chiuso la nota annunciando la riconsegna dell'area cantiere a Strada dei Parchi e chiedendo un vertice urgentissimo.
LE REAZIONI
Subito sono scattate le reazioni. Per Ruzzo reti le parole del Commissario per la messa in sicurezza del Gran Sasso, Pierluigi Caputi, serbano un tono «allarmista». La presidente Alessia Cognitti precisa che «i fatti riportati si riferiscono al 14 ottobre, giorno in cui l'acqua, il cui valore di torbidità era aumentato, era già a scarico preventivo e quindi mai immessa nella rete idrica. Avevamo garantito alla popolazione che al primo valore non conforme avremmo chiesto di sospendere i lavori e così è stato fatto. Tranquillizziamo pertanto i cittadini sull'assoluta potabilità della risorsa idrica». Il gestore dell'A24, Strada dei Parchi, dice di declinare qualsiasi responsabilità della rottura della canala: «Si tratta di condotte che furono realizzate durante la costruzione del traforo del Gran Sasso per drenare le acque che erano fuoriuscite dalle falde del Gran Sasso e di cui la Ruzzo Spa ha curato anche in passato la gestione e per cui SdP declina qualsiasi responsabilità. Per quanto attiene alla gestione della viabilità del traforo del Gran Sasso Strada dei Parchi si atterrà, come fatto finora, alle indicazioni del Commissario». La segreteria di Forum H2O chiede che sia necessaria a questo punto «un'immediata trasparenza documentale, 500.000 persone meritano per l'ennesima volta spiegazioni dettagliate e la totale trasparenza documentale». Il consigliere regionale del Pd, Pierpaolo Pietrucci, ha tuonato: «Sarebbe utile promuovere un dibattito pubblico come prevede espressamente il Codice degli Appalti. Per questo abbiamo chiesto una riunione urgente della 2a Commissione del Consiglio regionale». Poche ore prima della notizia della sospensione dei lavori le due Confindustrie, aquilana e teramana, erano scese in campo per denunciare quel rosso semaforico «che sta congelando la regione con le sue code chilometriche», come aveva riferito il vicepresidente Lorenzo Dattoli degli industriali di Abruzzo Medio Adriatico. Oppure, come aveva riportato l'Aquila, per bocca di Ezio Rainaldi: «Si stanno colpendo le imprese che devono riprogrammare tutta la logistica». Sempre nella mattinata di ieri, l'onorevole di Azione, Giulio Cesare Sottanelli, aveva presentato l'interrogazione parlamentare che ha sottoposto al ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, con cui chiede di azzerare il pedaggio da Basciano fino all'Aquila Est.
Infine, c'era stato pure chi sui social aveva postato il video di un barbiere marchigiano che, prima di attraversare il traforo, per ingannare il tempo, si è messo a tagliare i capelli ad un suo amico fuori dall'auto in coda.

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