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Data: 27/11/2020
Testata Giornalistica: IS NEWS
    IS NEWS

Gli autisti chiedono di lavorare in sicurezza ma l’azienda li sanziona: proclamato lo stato di agitazione. L’ennesima denuncia sul caos regnante nel settore arriva dalle organizzazioni sindacali: nel mirino finisce ancora una volta la concessionaria Atm

CAMPOBASSO.Prosegue il braccio di ferro tra l’azienda Atm e i lavoratori che si oppongono a disposizioni di servizio che prevedono il contatto ravvicinato con l’utenza, il maneggio e lo scambio del denaro, lo svolgimento di un’attività effettuata all’aperto e senza gli adeguati dispositivi di sicurezza individuale. Elementi preoccupanti in periodo di pandemia e ai quali in queste ore si aggiunge un’altra novità: la raffica di contestazioni disciplinari che la concessionaria Atm sta indirizzando a tutti i dipendenti che disattendono all’ordine di servizio. Lo denunciano i sindacati di categoria che solo pochi giorni fa avevano suggerito ad Atm di utilizzare i lavoratori posti in cassa integrazione a causa Covid, proprio per garantire le attività di bigliettazione a terra. Ma per tutta risposta l’azienda si sarebbe dimostrata contraria.

Per questo i sindacati regionali di categoria Filt Cgil Fit Cisl Uiltrasporti e Ugl autoferro, “non potendo più tollerare – scrivono - il comportamento autoritario di un’azienda che da anni è famosa in tutta Italia proprio per l’arroganza e il dispregio con i quali tratta i propri dipendenti”, hanno deciso di attivare lo stato di agitazione del personale.

Trattandosi di Atm, “la lista delle rivendicazioni e delle motivazioni – dichiarano i sindacati - va ben oltre la seppur spinosa e importante questione della bigliettazione e attiene alla mancata regolarità del pagamento delle retribuzioni, assenza di una contrattazione di secondo livello e di tante altre norme che riguardano i trasferimenti e i trattamenti nel caso di personale utilizzato in trasferta; mancato riconoscimento vestiario uniforme, mancata costituzione del comitato covid, regolamentazione di attività lavorative che superano le 12 ore, vetusta' e inefficienza degli autobus, impianti di rifornimenti sprovvisti delle relative coperture, carente consegna di cedolini- buste paga”.

Per i sindacati si tratta di “una lista lunghissima di abusi e di violazioni sulle corrette relazioni industriali e che contraddistingue un’impresa che oltretutto ambirebbe a diventare concessionario unico del trasporto pubblico su gomma”. Questioni che saranno portate lunedì prossimo nuovamente all’attenzione dell’assessore regionale Quintino Pallante.


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