Data: 05/10/2019
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Giuliante: indagate sui conti della Tua. Il presidente leghista chiede alla Regione una commissione d'inchiesta sulla gestione della società nel periodo di D'Alfonso. Ma lunedì scatta il nuovo sciopero dei bus.
PESCARAEsplode il caso Tua. Le dichiarazioni del presidente Gianfranco Giuliante e la richiesta al presidente, Marco Marsilio, di istituire una commissione d'inchiesta «per valutare gli accadimenti sul comparto del Tpl regionale da luglio del 2015», hanno un effetto dirompente alla vigilia dell'ennesimo sciopero regionale dei bus.«Da quando mi sono insediato, ho ricevuto richieste e suggerimenti che avevano un unico coerente parametro: spendere, comprare autobus senza contributi, assumere autisti, assumere meccanici, ampliare le fasce di esenzione, aumentare il numero delle corse, soprassedere alla chiusura di sedi». Così comincia lo sfogo-denuncia del leghista Giuliante che rimanda al mittente tutte queste richieste: «Ora, partendo dal dato incontrovertibile che il contributo per l'anno in corso avrà un abbattimento di 2,8 milioni di euro», afferma, «mi domando sommessamente se è corretto tradurre queste richieste come un input a portare il bilancio in perdita per una decina di milioni. La Madia prevede che, dopo due bilanci in perdita, ci siano conseguenze "importanti" che ricadrebbero su tutto il sistema, a cominciare dai lavoratori», sottolinea.«Ma poiché i problemi sollevati esistono: la flotta è obsoleta (ma non lo è diventata negli ultimi 5 mesi); c'è necessità di nuovi autisti ma anche di ristrutturazione delle corse e della turnistica; c'è necessità di porre mano al problema manutenzioni (è da decenni che si individua un "vulnus di mala gestio"), sarebbe opportuno affrontarli senza isterismi o facili soluzioni di spese a gogo», sostiene il presidente che definisce «attacchi concentrici su soluzioni in itinere (che non alterano le tratte né diminuiscono in alcun modo il servizio)», le iniziative di sindacati ed imprenditori privati del trasporto, «ognuno a salvaguardia del proprio "zainetto", mentre dovrebbero e potrebbero essere oggetto di analisi più approfondite», è la sua stoccata.Secondo Giuliante: «Tua si sta riorganizzando ridisegnando un quadro teso ad abbattere costi non più sostenibili e sta provando a razionalizzare il settore acquisti». Ma mette le mani avanti: «Appare evidente che, per fare ciò, c'è bisogno di tempo, senza escamotage dilatori. Entro sei mesi», esclama, «se la pianificazione predisposta non avrà arrancamenti per la vischiosità del sistema trasporti, l'aria cambierà!». Ma non si ferma qui e contrattacca con i numeri. «Tua sta subendo un'aggressiva campagna in danno circa le disfunzioni di questi giorni. Sarà opportuno precisare che pur nel disagio vissuto, di cui ci scusiamo, alcune cifre al di là delle enfatizzazioni politico/mediatiche, possono essere utili: Tua effettua nella sola area metropolitana di Pescara 1500 corse al giorno. Parlare di 10/15 corse che hanno inconvenienti, significa affermare che ci sono stati problemi per lo 0,1% delle corse effettuate.Sono comunque in fase di immatricolazione 15 nuovi autobus che verranno inseriti nel circuito Tua, mentre altri 40 lo saranno nel breve periodo».E arriviamo al dunque: «Per esprimere un giudizio il più puntuale possibile, bisogna conoscere. Una conoscenza completa e puntuale della situazione attuale diventa indispensabile», dice Giuliante. «Ma per fare ciò, poiché i problemi di cui sopra sono frutto di stratificazioni temporali successive, potrebbe essere utile che la Regione Abruzzo nomini una commissione d'inchiesta per valutare gli accadimenti da luglio 2015 (data della creazione della Tua su tutto il comparto del trasporto pubblico regionale, tanto per l'azienda madre quanto per le sue controllate/partecipate».Sarebbe una maxi inchiesta. «Ma sono certo che ciò», conclude lanciando un avvertimento, «oltre ad essere utile per evitare il ripetersi di errori macroscopici già fatti in passato, induca i più (conto sul pudore) ad un religioso silenzio per i prossimi tempi», firmato il presidente Gianfranco Giuliante. Ma lunedì scatta il nuovo sciopero dei bus. Per i pendolari sarà una giornata nera Sciopero di 24 ore del trasporto pubblico abruzzese. A proclamarlo per lunedì 7 ottobre sono state le segreterie regionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Faisa Cisal. Lo sciopero, si legge sul sito della Tua, potrà comportare la mancata effettuazione di corse in arrivo e in partenza nelle fasce tra mezzanotte e le ore 05.30, dalle ore 8.30 alle 13 e dalle 16 alle 24. Tua garantisce i servizi nelle fasce tra le 5.30-8.30 e tra le 13 e le 1. Inoltre, a causa delle modalità dell'astensione lavorativa, la ripresa del servizio immediatamente dopo lo sciopero potrebbe non essere assicurata. Le motivazioni dello sciopero ricalcano sostanzialmente quelle della protesta dello scorso 16 settembre, spiega Franco Rolandi (Filt Cgil), «per contestare la politica regionale sui trasporti e per rivendicare scelte diverse in tema di risorse, regole e riforme». Argomenti sui quali il sindacato «prende atto che l'istituzione regionale ha dimostrato nei fatti di volersi sottrarre al confronto». Queste le fasce di garanzia: Ama (6.30 e le 8.30 e dalle 13.10 alle 17.10); Di Fonzo ( 5-8.30 e tra le 13 e le 15.30); Napoleone (5.30-8.30 e 13-16.30), la Panoramica (6-9 e 12-15), Cerella (5-8.30 e 13-15.30), Satam (5.30-8.30), Baltour e Tessitore (6-9 e 13-16), Di Giacomo (5-8.30 e 3-15.30). A Chieti, informa il segretario Faisa, Luciano Lizzi, si terrà la manifestazione con il corteo dei lavoratori da Largo Cavallerizza fino al municipio. Download 05 ottobre 2019 - il centro.pdf |
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