L'AQUILA La tratta bus Giulianova-L'Aquila-Roma non rientrerà nei servizi minimi di trasporto pubblico locale, ovvero tra quelli che beneficeranno di una contribuzione pubblica. Lo conferma la Regione nella delibera di giunta numero 756, approvata l'altro giorno, con cui sono stati varati i lotti e le modalità per l'affidamento dei servizi extraurbani e urbani di trasporto pubblico locale su gomma. Un atto nel quale si richiama la sentenza del Tar del 1 agosto 2019 con cui si è sancito che le linee cosiddette remunerative non debbano rientrare nei servizi minimi sottoposti a contribuzione pubblica. La novità, importante, è che nello stesso provvedimento si fa intendere, chiaramente, che potrebbe essere la stessa Tua, in regime autorizzatorio, a continuare a svolgere il servizio Giulianova-L'Aquila-Roma. Mettendosi sul mercato, in chiave commerciale, in concorrenza con gli altri operatori.
STUDIO Da quanto filtra ci sarebbe già allo studio un piano per ristrutturare la linea, in modo da evitare le perdite che si registrano attualmente, attraverso l'ottimizzazione e la razionalizzazione del servizio. Cosa significa lo si potrà verificare solo in seguito. Il passaggio chiave è quello che sancisce una proroga fino al 29 febbraio dell'attuale situazione (Tua svolge il servizio oggi in regime concessorio, ma senza ottenere fondi extra) «al fine di garantire il passaggio dei servizi (quelli già oggetto di concessione, ndr) al regime autorizzatorio, ovvero di autorizzare a Tua, previa richiesta della medesima entro detta data, lo svolgimento nell'ambito del 20 per cento che in base all'articolo 5 del decreto legislativo 50/2016 (di recepimento delle direttive Ue, ndr) la società affidataria in house providing può legittimamente svolgere al di fuori dei compiti ad essa affidati dall'ente controllante». Insomma: c'è una quota di servizi che Tua può svolgere sotto il profilo commerciale. Ed è in questo solco che potrebbe inserirsi la L'Aquila-Roma. A patto che il piano in corso di elaborazione offra spunti di sostenibilità economica. Anche perché Tua, in questo caso, avrebbe l'obbligo di una contabilità separata e del pareggio di bilancio, anche se in regime di concorrenza.
TIPOLOGIE Per il resto la delibera individua le due tipologie di linee che saranno oggetto di affidamenti diretti ai privati (sotto la soglia di 300 mila chilometri annui o 660 mila nel caso di una piccola o media impresa che ha in esercizio non più di 23 veicoli) o sottoposte a gara. Tra queste ultime ci sono anche i servizi urbani di Chieti e Teramo, oltre a numerose altre linee che riguardano soprattutto il Chietino, il Vastese, la zona di Ortona. Sono tre lotti da 1,7 milioni di chilometri, 2,5 milioni e 977 mila. A cui si aggiungono il milione a testa, circa, per Chieti e Teramo, per un totale di 7 milioni e poco più. Ammonta alla stessa cifra, circa 7 milioni di chilometri, anche tutto ciò che sarà sottoposto ad affidamento diretto, per un totale di 18 ambiti territoriali. Per questo le istanze verranno valutate «in funzione della coerenza con le linee della rete e la tipologia dei servizi definita dalla programmazione regionale e in particolare del piano triennale 2020-2022 in fase di redazione, nonché in funzione di criteri economico-qualitativi che saranno definiti in un atto successivo». I servizi in concessione, soggetti a contribuzione pubblica, sono prorogati intanto fino al 31 dicembre 2020 in attesa che vengano espletate le gare. Attenzione: sono previste penalità, a partire dal 2021, in termini di riduzione del fondo da trasferire alle Regioni, qualora i servizi non risultino affidati. Tuona Domenico Pettinari, M5s: «Sceglie la Regione a chi affidare il trasporto pubblico in Abruzzo, non importa se potrebbe costare più del dovuto, si procede assegnando a ditte private tramite affidamento diretto».