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Data: 30/12/2020
Testata Giornalistica: IL CENTRO
    IL CENTRO

Fondovalle Sangro, la strada che avvicina Adriatico e Tirreno

GAMBERALE «È un'opera complessa ma completa, stiamo utilizzando delle tecnologie che non sempre sono attuate; certo diversi sono i rischi ma tante le soddisfazioni». Andrea Paravati, giovane ingegnere, è il direttore tecnico di cantiere, sulla sua scrivania, mappe e disegni, così come su tutte le pareti del container-ufficio. Alle sue spalle, un'immagine di Santa Barbara, protettrice dei minatori, a ricordare che questi uomini svolgono un incarico difficile e pericoloso. Il cantiere si trova in prossimità della ex stazione Sangritana di Gamberale; 130 operai, che a gennaio aumenteranno del 10-15%, sono al lavoro per il completamento, appena 5,3 chilometri, della Fondo Valle Sangro, di proprietà dell'Anas.A febbraio 2018 Anas e impresa De Sanctis firmarono il contratto davanti al presidente della Regione Luciano D'Alfonso che così affermò: «Si tratta di un'autostrada senza pedaggi che unisce due mari e consente al distretto industriale e di Atessa e della Val di Sangro di liberare tutte le sue potenzialità. La nostra regione conta 127.000 imprese, ma la parte che fa ricchezza sta lì e Anas, Regione, Ministero della Coesione e Ministero delle Infrastrutture hanno saputo fare squadra nel mettere risorse, procedure e sollecitudine».A marzo 2023 è prevista la conclusione dei lavori. L'opera ha un costo complessivo di 190 milioni e 400 mila euro ed è stata finanziata dalla Regione per 78 milioni a valere sul Masterplan, mentre gli altri 69 milioni sono stati stanziati attraverso le risorse del decreto Sblocca Italia. Si è aggiudicata l'appalto la R.T.I. De Sanctis Costruzioni S.p.A. - Oberosler Cav. Piero S.r.l. - Ircop S.p.A. (ausiliaria: Idrogeo S.r.l.), con sede a Roma. Il cantiere si sviluppa complessivamente su 20 ettari, da completare saranno, come detto, 5,3 chilometri, tra le stazioni di Gamberale e Civitaluparella, di questi 2,5 saranno in galleria e 1,2 si svilupperanno su viadotti. Il tracciato inizia in prossimità della stazione ferroviaria di Gamberale-Sant'Angelo, in corrispondenza del viadotto esistente sul fiume Sangro. Nel primo tratto sarà realizzata la rampa di uscita per chi proviene dalla costa adriatica ed è diretto verso Pizzoferrato/Gamberale, mentre nel verso di percorrenza opposto il collegamento con la viabilità secondaria è garantito dall'adeguamento dell'intersezione esistente. Il tracciato prosegue superando la ferrovia con un viadotto e, dopo circa 1 km, entra in galleria per 2,5 km, continuando poi tra la ferrovia e la strada provinciale 164. Poco prima dell'abitato di Quadri il tracciato scavalca nuovamente la ferrovia e quindi il fiume Sangro con un viadotto, ricollegandosi al tratto già ammodernato dove è prevista la realizzazione dello svincolo "Quadri Est". La pavimentazione avrà caratteristiche drenanti e fonoassorbenti. L'avanzamento dei lavori è al 25-30% e le maestranze sono all'opera su tutti i 5 chilometri. Il primo viadotto, detto Gamberale, è già ultimato all'80%, l'altro lo è al 50%. «La natura geologica dei terreni» spiega l'ingegner Paravati «è eterogenea e diversificata, ci muoviamo in aree particolari e dobbiamo avere molto ingegno per trovare le soluzioni. Il lavoro e le sfide non ci spaventano il nostro compito è realizzare un'opera a regola d'arte». Durante tutta la durata del cantiere sono attuate specifiche misure attive e passive per garantire la salvaguardia dell'ambiente e la tutela della flora e della fauna esistente, oltre a interventi di inserimento ambientale finalizzati a rendere l'opera compatibile con il contesto paesaggistico. Un aiuto sensibile è dato dalla possibilità di utilizzo del tracciato, 5 chilometri, della ex ferrovia Sangritana, il cosiddetto sedime, che assorbe il 60-70% dell'intero traffico del cantiere. «È un'opera attesa da 40 anni e saremo noi a trasmettere questo testimone alle nuove generazioni. Un ringraziamento» dice il sindaco di Gamberale, Maurizio Bucci «va alla ditta de Sanctis e al suo direttore del cantiere Andrea Paravati, sempre attenti verso tutto e tutti e più che disponibili verso le esigenze della popolazione».

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