L'onorevole Antonio Tajani ha parlato sul Messaggero di ieri della urgente necessità di investimenti per un collegamento strategico tra i porti di Civitavecchia e Ancona e Michele Fina, segretario regionale del Pd, fiuta aria di fregatura per l'Abruzzo portuale: «Un problema politico gigantesco» dice incalzando sul tema il presidente Marsilio: «Quale è la posizione del governo regionale?». Fina è ben consapevole delle conseguenze che un asse tra i due importanti scali marittimi di Tirreno e Adriatico avrebbe sui traffici, diciamo meglio sui potenziali traffici che l'Abruzzo persegue guardando a Civitavecchia (con buone intenzioni ma pochi fatti concreti). In verità, come osservato più volte, un canale non esclude l'altro, nel senso che Civitavecchia può ben aprire canali di traffico tanto con le Marche quanto con l'Abruzzo (per inciso, Ancona guarda anche a Livorno), lungo una rotta che si estende a ovest fino a Barcellona e ad est fino a Ploce. Il punto sul quale Fina vuole chiarezza è legato alle priorità del Paese in tema di portualità e in tal senso le parole dell'europarlamentare di Forza Italia vanno lette con lucidità, se non con apprensione, considerato che l'Abruzzo dei porti è governato dall'Autorità di Sistema del Medio Adriatico, cioè a dire da Ancona.
«FARE CHIAREZZA» Fina va al sodo e nella proposta di Tajani per Civitavecchia e Ancona vede e teme «una soluzione alternativa a quella che serve all'Abruzzo e ai suoi porti, ovvero il collegamento con la costa laziale, presupposto fondamentale dell'intermodalità e dell'efficacia della Zes. Il problema - osserva il segretario regionale del Pd - è che la proposta arriva dal leader nazionale di uno dei partiti al governo in Abruzzo, da cui perciò urge un chiarimento. Qual è la posizione della giunta Marsilio e dei partiti che compongono la maggioranza? Non serve annunciare in pompa magna carta incontri come quello del 7 aprile prossimo con la ministra Carfagna, anche lei di Forza Italia, sulla programmazione europea, se lo stesso partito persegue strategie che sono assolutamente antitetiche rispetto agli interessi dell'Abruzzo. Nel documento Abruzzo prossimo che si discuterà con la Carfagna si parla di trasversalità; ma già nel discorsi di insediamento il presidente Marsilio la indicò come una priorità. Qual è la volontà vera? Gli abruzzesi possono chiedere un po' di coerenza?» osserva Fina. Di grande valore strategico in questo scenario c'è anche la Grosseto-Fano, arteria cui Civitavecchia da un lato e Ancona dall'altro sono facilmente collegabili e che diventa perciò fondamentale per lo sviluppo intermodale (traffici marittimi e su gomma) tra i due porti. Arteria che per l'Abruzzo sarebbe rappresentata dall'A25 Pescara-Roma, con agevole raccordo verso Ortona, e dall'A12 Roma Civitavecchia. Con la sottile differenza che Ancona ha un porto di rilievo, l'Abruzzo invece no e continua faticosamente a fare i conti con dragaggi tardivi e bassi fondali. Gli 800mila euro annunciati per dragare il porto canale di Pescara non basteranno a far ripristinare collegamenti con la Croazia (per inciso, le imprese marittime locali aspettano ancora i ristori promessi dalla Regione) mentre per Ortona, vero porto commerciale, si spera nel dragaggio entro fine anno. «La sfida del collegamento trasversale Lazio- Abruzzo è irrinunciabile - ha concluso Michele Fina -, lo abbiamo detto anche al neo segretario Enrico Letta che conosce molto bene la nostra regione e continueremo a lavorare incessantemente a questo obiettivo».