La giunta comunale conferma il tracciato del primo lotto della filovia da via Castellamare Adriatico fino alla stazione vecchia di Pescara centrale e tanto è bastato a far riesplodere il confronto sul passaggio di mezzi elettrici da 18 metri sull'ex tracciato ferroviario, ribattezzato strada parco in nome di una mobilità ecosostenibile a tutto vantaggio del trasporto pubblico. I comitati, a cominciare da Strada parco forever, hanno criticato la scelta nella sostanza e nella forma, contestando riferimenti di legge seguiti per un'opera-lumaca avviata vent'anni fa con il viatico assai convincente di 30 milioni di finanziamento, metà dei quali già spesi.
L'assessore alla mobilità Luigi Albore Mascia, convinto sostenitore del progetto, tira dritto senza enfatizzare più di tanto la delibera di giunta, la 212 del 29 maggio, passata sotto silenzio ma non sfuggita al consigliere di opposizione Mirko Frattarelli e ai cinquestelle, e neppure a Ivano Angiolelli dei comitati No filobus. «Si tratta solo della conferma del tracciato del primo lotto - chiarisce l'assessore Mascia -, un documento tecnico chiesto dal Mit che sta conducendo una istruttoria in merito a una variante, anche economica, avanzata da Tua. Ricordo che vanno ancora realizzati lavori per 800mila euro sul lato mare della strada parco, con opere di salvaguardia per disabili, e va definito il prosieguo del percorso, previsto lungo corso Vittorio Emanuele - la Lega vorrebbe dirottarlo nell'area di risulta - e poi su viale Marconi fino al Tribunale». Dunque, il progetto procede ma ci vorrà tempo prima di veder correre i primi mezzi. «Seguiamo l'esempio della Metromare che collega Riccione e Rimini con buoni risultati» aggiunge Albore Mascia. Lo stesso assessore non fa mistero di voler anticipare i tempi autorizzando quanto prima il passaggio di mezzi elettrici più piccoli, da 12 metri, sullo stesso tracciato. Ed è qui che tanto i comitati quanto l'opposizione alzano barricate e sollevano obiezioni.
CHI DICE NO Per il Movimento 5 Stelle, che pure la scorsa settimana ha trovato punti di sintonia con Mascia in tema di mobilità, «la strada parco dovrà rimanere il corridoio verde dedicato ai ciclisti e ai pedoni, oltretutto non c'è proprio lo spazio per mezzi lunghi 18 metri, troppo ingombranti e pesanti: quindi perché insistere con questa delibera?» domanda il consigliere comunale Giampiero Lettere. Anche sull'ipotesi dei bus elettrici più piccoli, aggiunge Lettere, «chiederemo che si discuta in Consiglio, coinvolgendo la città. Vogliamo sapere se il percorso è stato modificato e come, ma non è pensabile andare avanti con un progetto concepito 20 anni fa e costato finora 15 milioni per avere pali e fili su di una strada votata a una mobilità dolce, ai percorsi ciclopedonali nel verde. Bisogna trovare percorsi alternativi per i bus elettrici ma la filovia, come trasporto di massa sulla strada parco, è ora di archiviarla». Mirko Frattarelli (Lista Sclocco sindaco) rincara la dose: «Mentre da Roma promuovono il bonus mobilità, a Pescara si decide di percorrere una politica del tutto avversa. La strada parco è una realtà preziosa non solo per Pescara, ma per tutta la regione. Le numerose criticità oggettive del progetto, messe in evidenza dai comitati civici, non hanno prodotto lo sperato ripensamento da parte di nessun amministratore in 20 anni. È impensabile e folle distruggere un viale di grande valenza sociale, attraversato ogni giorno da ciclisti, pedoni, disabili in carrozzina, famiglie e bambini al riparo dallo smog e dai pericoli del traffico».