Data: 25/03/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Filovia, ripartono i lavori: sospesa la sentenza del Tar Il Consiglio di Stato accoglie il ricorso del Comune e di Tua contro i residenti strada parco»
«Nessuna resa, andiamo avanti» Il comitato: «Cittadini umiliati, sarà la storia a giudicare questa scelta scellerata» - GUARDA I SERVIZI TRASMESSI DA RAI TGR ABRUZZO - RETE8 - TVSEI - IL PESCARA PESCARA I lavori per la realizzazione della filovia sulla strada parco possono riprendere ed essere completati. Lo ha deciso giovedì scorso il Consiglio di Stato sospendendo gli effetti della sentenza del Tar del dicembre scorso che aveva bloccato l'intervento, su richiesta del comitato cittadino Strada parco bene comune difeso dagli avvocati Claudio e Matteo Di Tonno. Ora la situazione si è ribaltata. L'organo amministrativo di secondo grado ha discusso e quindi accolto l'istanza cautelare presentata dal ministero delle Infrastrutture, Regione, Tua e Comune, patrocinati dai legali Carlo Montanino, Biagio Giliberti e Paola Di Marco, per la riforma del provvedimento del Tribunale di primo grado, in attesa di decidere nel merito il prossimo 18 luglio. Ma l'amministrazione comunale già canta vittoria. I lavori, bloccati per tre mesi, possono dunque riprendere subito e concludersi prima del pronunciamento del Consiglio di Stato. Secondo le previsioni, salvo ulteriori impedimenti amministrativi, i primi filobus potrebbero già partire il prossimo settembre. L'ORDINANZA Nel testo del pronunciamento del Consiglio di Stato, pubblicato ieri, che sospende l'efficacia della sentenza del Tar, «ci sono riferimenti ad aspetti di natura sostanziale e non solo formale», fanno notare i legali dei ricorrenti. Il riferimento è alle seguenti frasi del provvedimento. «Nella contrapposizione tra i due opposti interessi», si legge nell'ordinanza emessa dal presidente del collegio Francesco Caringella, «occorre in questa fase annettere preminenza all'interesse pubblico legato al celere compimento di una pubblica opera che dovrebbe sensibilmente contribuire all'abbassamento dei livelli di congestionamento del traffico stradale e dunque a un miglioramento dello stato di inquinamento ambientale».Ma, secondo i ricorrenti, il collegio andrebbe anche oltre, sebbene nella fase cautelare. «Ritenuto infine», è scritto ancora nell'ordinanza, «che, a corroborare le considerazioni di cui sopra, contribuisce altresì il rilievo che i motivi di appello non sembrano sforniti del sufficiente fumus di fondatezza, sia sotto il profilo della legittimazione a ricorrere, sia sotto il profilo delle sollevate questioni di merito (nulla osta alla sicurezza progettuale e non assoggettabilità alla Valutazione di impatto ambientale della variante in discussione)». COSA AVEVA DECISO IL TAR Il 9 dicembre dell'anno scorso il Tar aveva giudicato fondato il ricorso presentato dal comitato Strada parco bene comune bloccando così i lavori. In particolare, «risulta» si leggeva nella sentenza, «che il nulla osta impugnato non si è concluso con un giudizio e una valutazione definitiva sul progetto, essendosi il ministero limitato ad esaminare il progetto rilevandone delle criticità e dettando delle prescrizioni generiche al punto da risultare perplesse, per poi rinviare l'ulteriore valutazione al diverso controllo in sede di esercizio». E ancora: «Appare dunque inequivocabile che il nulla osta non abbia ritenuto sufficienti le integrazioni progettuali della Regione per superare tutte le prescrizioni esposte dal comitato tecnico». L'OPERA ATTESA DA 30 ANNI Sono trascorsi più di trent'anni da quando Pescara ha iniziato a sognare la sua filovia. Nei primi anni Novanta l'ex tracciato ferroviario, dismesso da decenni, venne trasformato in una strada proprio in previsione del passaggio dei filobus. Fu un'intuizione dell'allora sindaco Carlo Pace e del sottosegretario Nino Sospiri realizzare quell'opera, utilizzando dei finanziamenti Cipe che permisero di riqualificare il tracciato dando vita alla via Castellamare, ribattezzata dai cittadini strada parco per la presenza di aiuole e percorsi ciclabili e pedonali. L'obiettivo era e resta quello di collegare in modo veloce ed ecologico due città, Pescara e Montesilvano. Sul tema si sono aperti dibattiti, contese, ricorsi, contenziosi. «Ora basta fermare lo sviluppo della città» «Oggi Pescara e tutti coloro che hanno sempre pensato che la nostra città dovesse fare un grande salto di qualità da punto di vista trasportistico, possono gioire». È il commento del deputato di FdI Guerino Testa (nella foto). «Una prima vittoria importante dopo un lungo e spinoso dibattito sulla vicenda e Pescara grazie a questo pronunciamento può tornare ad ambire di diventare una città europea con un sistema di trasporto pubblico efficiente, a tutto vantaggio del traffico dell'intera area metropolitana e dell'ambiente. A chi disquisiva su presunti rischi ambientali, vorrei ricordare quanti, invece, sarebbero i vantaggi in termini di riduzione dell'inquinamento, così come avvenuto per numerose città italiane ed europee. Solo una minoranza rumorosa stenta ancora a convincersi di una verità incontrovertibile». «Il pronunciamento del Consiglio di Stato», ha aggiunto il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri (Forza Italia), «rappresenta una decisione logica, puntuale e che tutela il pubblico interesse. Ora basta con i no pregiudiziali a qualunque opera si tenti di realizzare per lo sviluppo di Pescara. E soprattutto consideriamo il pronunciamento odierno come la spinta ad andare avanti per ottenere i fondi necessari per i lotti di completamento».
«Nessuna resa, andiamo avanti» Il comitato: «Cittadini umiliati, sarà la storia a giudicare questa scelta scellerata» PESCARA«Il Consiglio di Stato ha emesso una decisione ideologica, aberrante sul piano giuridico». «Aspetteremo di conoscere le motivazioni, sarà la storia a dare un giudizio su questa vicenda scellerata». Non si fanno attendere le reazioni dei rappresentanti del comitato Strada parco bene comune. Il presidente Ivano Angiolelli e il vice Maurizio Biondi, commentano con «amarezza» il giudizio del Consiglio di Stato che in sostanza «straccia le 51 pagine della sentenza lungimirante del Tar Abruzzo» a favore del comitato e di fatto consente a Tua e Comune di procedere con i lavori sulla strada parco.Ma annunciano: «Nessuna resa, andiamo avanti forti delle nostre ventennali battaglie, consci di aver fatto il nostro dovere», contrastando in ogni modo il passaggio dei mezzi di trasporto sull'ex tracciato ferroviario, a loro dire non a norma. «Abbiamo fatto tutto ciò che potevamo, in scienza e coscienza, per amore verso la città. Il peggio», sostiene Biondi, «se mai il sistema di trasporti dovesse entrare in funzione, se mai dovesse superare i collaudi, sarà per la città di Pescara e per gli amministratori che si sono assunti la responsabilità di portare avanti questa opera» che presenta enormi criticità, a loro dire. Biondi ricorda «che i lavori non sono finiti, come sostiene il Comune. Devono ancora sistemare il percorso da Montesilvano a Pescara, devono essere messi i pannelli fonoassorbenti, le barriere per impedire gli attraversamenti e i semafori per regolare le 22 intersezioni a raso. Il giudizio finale lo lasceremo alla storia e al prossimo 18 luglio con la nuova udienza del Consiglio di Stato». Per il presidente Angiolelli, che si è sfogato sui social, i cittadini sono stati «umiliati e beffati, non hanno voce, hanno vinto i poteri forti». |
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