Data: 20/02/2023
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Filovia, ora la Tua chiede i danni: due milioni per i lavori bloccati L'azienda di trasporto presenta ricorso al Consiglio di Stato: i filobus fermi nel deposito si deteriorano
E chiede una maxi cauzione al comitato di residenti che aveva sollevato il caso davanti al Tar. I residenti: una richiesta sfrontata, ora basta bugie la replica PESCARA Quasi due milioni di euro di danni a causa dei lavori della filovia sulla strada parco bloccati. Secondo la Tua, è questo l'importo del «pregiudizio grave e irreparabile» provocato dalla sentenza del Tar di Pescara che, tre mesi fa, ha dato lo stop al cantiere proprio a ridosso dell'inaugurazione attesa da oltre vent'anni. Con un ricorso lungo 34 pagine presentato al Consiglio di Stato, l'azienda di trasporto difende la filovia da 31 milioni, pensata dal 1992 ma non ancora pronta. E denuncia che adesso c'è «il rischio concreto di perdita del finanziamento».
MOSSA DA 2 MILIONI Per difendersi nel contenzioso, i vertici della Tua, il presidente Gabriele De Angelis e il direttore generale Maximilian Di Pasquale, puntano su un avvocato esperto di diritto amministrativo, il pescarese Carlo Montanino. E la prima mossa di Montanino è mettere all'angolo il comitato Strada parco Bene comune che aveva presentato il ricorso al Tar per fermare il filobus: contro il «significativo e irreversibile pregiudizio», ora la Tua vuole dal comitato «un'idonea cauzione pari ad almeno 2 milioni di euro da tener ferma fino alla definizione del giudizio d'appello». Una richiesta che riapre lo scontro tra azienda e comitato. IL RICORSO Il perché della richiesta di una cauzione si spiega così: secondo la Tua, durante il tempo necessario a chiudere il caso giudiziario con una sentenza definitiva _ almeno un anno in base alle previsioni attuali _, «i 6 filobus già acquistati e consegnati» potrebbero subire «deterioramenti certi in ragione del fermo imposto», a partire dalla dotazione delle batterie quantificata in 1,4 milioni e delle gomme per 30mila euro. Il conto si allunga, poi, con i «prevedibili danneggiamenti ai semafori» stimati in altri 80mila euro e il «deprezzamento della parte elettrica e meccanica dell'impianto» per 120mila euro.
FINANZIAMENTO Ma nel ricorso, la Tua va oltre e parla di «rischio concreto di perdita del finanziamento, già paventato dal ministero per le Infastrutture in tempi non sospetti, con la nota del 9 maggio 2018, con la quale venne rappresentata l'estrema urgenza di dover definire la questione». Quindi, per la Tua, l'«interesse pubblico generale» di proseguire i lavori sulla strada parco prevale di fronte ai punti critici sollevati dal comitato Strada parco Bene comune.
SENTENZA CONTESTATA Il Tar ha bloccato i lavori a causa della presunta sicurezza a rischio con il filobus in marcia. La sentenza contestata, chiamandoli «punti di conflitto», elenca i presunti pericoli che residenti, pedoni e ciclisti potrebbero incontrare lungo la strada parco con la filovia in transito: secondo i giudici amministrativi pescaresi, sarebbe necessaria una «rielaborazione progettuale» su almeno 5 fronti: larghezza della strada, attraversamenti pedonali, semafori, accessi privati e barriere per evitare gli incidenti.
«IMMEDIATI BENEFICI» La risposta della Tua è di tutt'altro senso: «Il Tar ha erroneamente accolto il ricorso di primo grado». La Tua assicura che la filovia - il primo lotto di circa 8 chilometri va da Grandi alberghi di Montesilvano alla stazione di Pescara centrale - «costituirà il principale collegamento tra la zona nord e quella sud dell'area pescarese e, in quanto linea portante per gli spostamenti dei passeggeri, influenzerà l'intera rete urbana e l'area metropolitana del trasporto pubblico locale». E secondo la Tua la filovia porterà «immediati benefici nell'intera area metropolitana pescarese congestionata dal traffico e afflitta da cronici problemi di superamento dei livelli di guardia delle polveri sottili».
RICORSO DI MASCI Il ricorso della Tua non è l'unico: anche il Comune di Pescara ha presentato appello affermando che la decisione del Tar «si palesa erronea e meritevole di annullamento e/o riforma ed inoltre gravemente lesiva degli interessi dell'ente». Il pronunciamento del Consiglio di Stato è atteso dal sindaco Carlo Masci: secondo il sindaco, la filovia non può restare confinata al primo lotto ma deve arrivare almeno all'università d'Annunzio e al tribunale passando su viale Marconi con «una sede protetta sulla quale i mezzi del tpl in questione trovano una naturale sede di percorrenza privilegiata». Ma anche su viale Marconi c'è un altro ricorso pendente.
I residenti: una richiesta sfrontata, ora basta bugie la replica
PESCARA«La Tua spa, nel ricorso al Consiglio di Stato, ha avuto la sfrontatezza di chiedere anche ben 2 milioni di cauzione al comitato ricorrente a ristoro dei danni potenziali patiti per i possibili ritardi nell'avvio dell'impianto». Così il comitato Strada parco Bene comune, guidato dal presidente Ivano Angiolelli e dal vice Maurizio Biondi. «Noncurante dei danni ambientali e patrimoniali procurati al bene comune dall'incapacità manifesta di mettere in esercizio una filovia di appena 6 chilometri di percorso riservato elettrificato, avendo avuto a disposizione trent'anni vanamente decorsi e 31 milioni di denaro pubblico Cipess a fondo perduto, impiegati nel modo peggiore possibile a nocumento del territorio e il paesaggio», dicono, «senza con ciò garantire alla città di Pescara uno straccio di servizio di trasporto rapido collettivo in sede propria. Auspichiamo che a interrompere la stucchevole tradizione, sarà proprio l'approfondimento che i giudici inappellabili di secondo grado non mancheranno di esercitare sulle "bugie" dichiarate dalle parti interessate al pessimo affare». Per il comitato, la filovia è «privo di alcuna utilità marginale per la qualità dell'aria e per la mobilità sostenibile dell'area vasta metropolitana».
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