Data: 09/10/2021
Testata Giornalistica: IL CENTRO |
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Filovia, lo scontro si fa più duro: due Comuni contro i cittadini. Regione, Pescara, Montesilvano e Tua si appellano al Consiglio di Stato. Masci: «Non torneremo indietro, è indispensabile il trasporto elettrico a impatto ambientale zero»
«È sbagliata la scelta dei sindaci» Il comitato dei residenti: inutile un'azione legale contro la decisione del Tar GUARDA IL SERVIZIO TRASMESSO DA RAI TGR ABRUZZO PESCARA Regione, Tua e Comuni di Pescara e Montesilvano. Tutti insieme, ieri mattina, hanno deciso che sì, sarà presentato ricorso al Consiglio di Stato contro il pronunciamento del Tar Abruzzo, sezione staccata di Pescara, che ha congelato, di fatto, il via libera del ministero al completamento dell'opera per il passaggio della filovia. La sospensiva, chiesta e ottenuta dal Comitato Strada Parco Bene Comune, riguarda la nota del ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili che il 15 marzo scorso aveva sbloccato l'iter dell'opera, costata già milioni di euro e al centro di mille polemiche, ormai decennali. Ieri se n'è parlato, a Palazzo di città, nel corso di una riunione tra i rappresentanti dei Comuni di Pescara e Montesilvano, primi tra tutti i sindaci Carlo Masci e Ottavio De Martinis, della Regione, intervenuta con il presidente del Consiglio Lorenzo Sospiri e l'assessore Umberto D'Annuntiis, e di Tua, con il presidente Gianfranco Giuliante e il direttore generale Maximilian Di Pasquale, oltre a tecnici e avvocati.Nessun dubbio sulla direzione da prendere, come emerge dalle parole di Masci. «Andiamo avanti sulla strada della filovia, riteniamo che sia quella giusta e lo diciamo pensando a tutti coloro che ogni giorno entrano a Pescara con l'auto», dice annunciando il ricorso «entro pochi giorni». Ci sarà una verifica sulle «osservazioni contenute nell'ordinanza del Tar per valutare come superarle», prosegue il sindaco, «ma qui il tema è uno solo: Pescara ha bisogno del trasporto pubblico elettrico a zero impatto ambientale per consentire la transizione ecologica. In città arrivano 100mila auto da fuori, di cui 40mila da Montesilvano» e osservando l'esistente «è chiaro che non c'è una viabilità fluida». Con la filovia si creerebbe «un percorso pubblico a zero impatto ambientale su via Castellamare, risolvendo il problema dei rallentamenti dei bus su viale Bovio e viale della Riviera, specie nei momenti di punta. Oggi c'è una moltitudine di persone che entra in città con l'auto perché non c'è un mezzo pubblico competitivo che invece noi vogliamo assicurare su un percorso dedicato - e non ne esiste un altro - usando un mezzo elettrico, a zero emissioni. Averne uno che attraversa tutta la città rappresenterebbe un cambiamento epocale ma c'è chi dice no, chi si oppone anziché dire "Finalmente"». «Il progetto resterà lo stesso, invariato», spiega Di Pasquale dalla Tua facendo notare che rispetto al primo progetto «è meno impattante e ha avuto delle evoluzioni positive», essendo full electric. Partendo dalla «convinzione della bontà delle scelte» di Tua, saranno portati al Consiglio di stato degli «elementi aggiuntivi», rispetto al Tar, e da parte di tutti gli enti c'è «un cauto ottimismo sull'esito positivo» del ricorso tanto più che «l'impatto ambientale dell'opera non sarà negativo e migliorerà la viabilità». Per ora, comunque, resta tutto fermo. Il Tar ha fissato la discussione nel merito al 14 ottobre 2022 e il Consiglio di Stato potrebbe pronunciarsi non oltre tre mesi.
«È sbagliata la scelta dei sindaci» Il comitato dei residenti: inutile un'azione legale contro la decisione del Tar
PESCARARicorrere al Consiglio di Stato contro l'ordinanza del Tar, per il presidente del comitato Strada Parco Bene Comune Ivano Angiolelli, è «una scelta completamente sbagliata, che non giova a nessuno e segnerà la debacle della classe dirigente pescarese, a prescindere dalla sorte che il Consiglio vorrà riservargli». «Sulla lunga vicenda kafkiana della filovia», sottolinea Angiolelli, «è calato il buio pesto. Neppure la chiarissima ordinanza del collegio giudicante del Tribunale amministrativo Regionale, pubblicata il 29 settembre, è servita ad aprire gli occhi e la mente della Giunta comunale, a cui l'impegno dei cittadini e la lungimirante decisione dei giudici aveva offerto l'opportunità di modificare un progetto clamorosamente sbagliato, a favore di un'alternativa davvero realizzabile e sostenibile». Per Angiolelli «con la scelta di ricorrere al Consiglio di Stato, il sindaco Carlo Masci ha sancito che "non sussistono alternative praticabili" al progetto illogico Filò, ponendo in questo modo a rischio tangibile di revoca il finanziamento del primo lotto, insieme a quello non ancora autorizzato di 62 milioni di euro dei lotti aggiuntivi, ipotizzati nel progetto preliminare sottoposto all'approvazione del ministero dei Trasporti il 15 gennaio scorso. Col diktat della Lega», prosegue, «il sindaco ha deciso di assumere su di sé la responsabilità politica di patrocinare un fallimento conclamato, gravido anche di conseguenze dannose in ordine alla sicurezza dei cittadini che il Comitato Strada Parco Bene Comune confida di poter tutelare in tutti i possibili gradi di giudizio. A nostro avviso, il ricorso segnerà la debacle di un'intera classe dirigente, ma allo stesso tempo questa scelta sconsiderata intrapresa priverà in via definitiva Pescara di un servizio di trasporto pubblico essenziale atteso vanamente da trent'anni. Il Comune», sottolinea Angiolelli, «ha disperso l'ennesima opportunità favorevole promossa dai cittadini con grande sacrificio e passione civile. Ostinarsi nel mancato ascolto delle istanze civiche pluriennali, confermate nella loro fondatezza dalle decisioni puntuali assunte dal Tar, non porterà nulla di buono al benessere complessivo di Pescara. Il vertice di ieri si è chiuso, insomma, a danno grave della città». Sulla questione filobus, precisa che «è stato fatto un preordine che non equivale ad un contratto di acquisto con penali».
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